Terzo posto. E’ questo il posizionamento dei Rome Gladiators nella ranking generale della Global Champions League, dopo la vittoria della tappa appena conclusa a Valkenswaard (Olanda). Dalla sfida a squadre a quella individuale, pur non essendo parte del team, Alberto Zorzi si dimostra a tutti gli effetti un “gladiatore”, ottenendo la sesta posizione nella classifica del Gran Premio Longines Global Champions Tour e divorando due importanti gradini che lo posizionano in zona podio finale. Con 233 punti, il cavaliere veneto marca stretto il numero 1 del Mondo, l’olandese Harrie Smolders (234). Al comando della graduatoria, il britannico Ben Maher (270).
Zorzi e i Rome Gladiators fissano, dunque, due risultati incoraggianti proprio alla vigilia dell’apertura del cantiere che permetterà di vestire lo Stadio dei Marmi per la tappa romana del Longines Global Champions Tour (6/9 settembre).
Non poteva esserci epilogo migliore per il passaggio del testimone dalla tappa olandese a quella italiana.
Quello di Roma è un appuntamento importante: 15° evento “Global” – su 17 tappe – raccoglie come sempre una sorta di anticipazione rispetto al podio che eleggerà, a Doha, il campione 2018. La precedente edizione ha addirittura annunciato il vincitore – Harrie Smolders – che con la vittoria capitolina aveva accumulato punti ormai imprendibili, mancando una sola tappa alla fine del circuito di salto ostacoli. Anche quest’anno, Roma anticipa Doha e, come gli appuntamenti della stagione “Global Champions”, contribuirà a qualificare il vincitore del Foro Italico alla Play Off di Praga, che riunirà in un Gran Premio “la sfida delle sfide”: torneranno in campo i migliori del 2018.
Rome Gladiators e Frank Schuttert eroi di Valkenswaard
L’arena di Valkenswaard, quartier generale di Jan Tops, patron del circuito “Global”, ha incoronato l’ olandese Frank Schuttert, protagonista, in sella a Chianti’s Champion, della tappa orange targata Longines Global Champions Tour, e ha assistito al trionfo dei Rome Gladiators nella Global Champions League.
La gara a squadre è stata molto combattuta, anche sul versante tattico. Sono stati ben 12 i cambi di cavalli e 5 le sostituzioni di cavalieri volute dai team manager tra la prima e la seconda giornata dedicate alla Global Champions League.
Strategie che sono risultate vincenti per i Rome Gladiators, che si sono imposti su tutti grazie alle prestazioni senza errori del brasiliano Marlon Zanotelli – prima in sella a Rock’N Roll Semilly e poi su Sirene de la Motte – e del giovane belga Constant Van Paesschen, entrato in campo sempre con Jilbert Van’t Ruytershof.
Questo successo è il secondo della stagione, dopo quello siglato a Monaco proprio dal duo Zanotelli-Van Paesschen. Fanno parte del team anche il cavaliere pugliese Lorenzo De Luca, la statunitense Laura Kraut e l’egiziano Abdel Said.
La graduatoria generale vede al comando i London Knights (304); secondi i Valkenswaard United, di cui fa parte Alberto Zorzi (286). Terzo posto, appunto, per i Rome Gladiators (225).
L’impresa di Alberto Zorzi
E’ stato proprio quello di Alberto e della saura Fairlight Van’t Heike il primo percorso senza errori che si è registrato sul difficile tracciato ideato da Uliano Vezzani.
L’impresa del netto è stata negata a molti Big, come l’australiana Edwina Alexander – uscita dal campo con due barriere in sella a California – il campione olandese Jur Vrieling, anche lui 8 penalità con VDL Glasgow v. Merelsnest N.O.P. – cavallo con cui ha vinto il Gran Premio Roma di Piazza di Siena 2017 – e il cavaliere orange Maikel van der Vleuten che ha lasciato il campo su Verdi – compagno di vittoria in Coppa del Mondo a Verona – con un errore.
Il percorso è risultato particolarmente insidioso anche per il fuoriclasse britannico Scott Brash (autore di ben due vittorie nel circuito LGCT) che ha totalizzato 21 penalità su Hello Senator.
Il barrage ha visto scendere in campo 11 atleti: il nostro Zorzi, il campione olimpico 2008 Eric Lamaze, i talenti tedeschi Christian Ahlmann e Marcus Ehning, il competitivo Simon Delestre (Francia), Martin Fuchs (Svizzera), Frank Schuttert (Olanda), Rolf-Goran Bengtsson (Svezia), la statunitense Jessica Springsteen (figlia di Bruce), e due rappresentanti del Belgio, Niels Bruynseels e Nicola Philippaerts.
Ad Alberto Zorzi è andato l’ingrato compito di “aprire le danze”, partendo in un barrage senza avere punti di riferimento dai suoi avversari. Freddo e determinato, senza riferimenti cronometrici, Alberto ha guidato la sua caratteriale cavalla saura in un rapidissimo percorso, macchiato, purtroppo, da 4 penalità commesse sull’ultimo ostacolo. Il suo tempo, 39”35, è risultato il secondo più veloce, alle spalle del canadese Lamaze, anche lui tradito da un errore come il nostro azzurro.
Il tempo ha beffato anche Marcus Ehning, che si è visto scappare la vittoria, in sella ad un freschissimo Cornado, per un solo centesimo di secondo. Un margine davvero irrisorio come ha dimostrato il sorriso incredulo di Frank Schuttert che, appena scorto il tempo dell’avversario sul tabellone, ha tirato un enorme respiro di sollievo.
Il giovane olandese, in sella a Chianti’s Champions con il tempo di 39,89 secondi conquista così davanti ai tedeschi Marcus Ehning con Cornado e Christian Ahlmann con Tokyo, la sua prima tappa Longines Global Champions Tour e si assicura la qualifica per Praga.
Adesso tocca a Roma.