Pubblichiamo di seguito la lettera aperta del coordinatore s.o. Duccio Bartalucci che risponde alle pesanti critiche al regolamento fatte dagli oltre 2000 tesserati ed appassionati che hanno formato un gruppo su Facebook allo scopo di ottenere un dialogo con la Fise attraverso il quale poter pervenire ad un regolamento più idoneo.
Ci permettiamo di allegare la pagina del regolamento alla quale si riferisce il coordinatore quando parla di “ritiro dalle manifestazioni” e di “impegno a pagare il 50% di caparra”. Sebbene non sia l’unica norma a determinare l’insoddisfazione degli atleti, questo sembrerebbe uno dei punti cardine della protesta, tanto che il signor Bartalucci ne dà un’interpretazione diversa da quella intesa dagli utenti.
Ecco cosa dice il signor Bartalucci:
Prima di entrare nel dettaglio alcune considerazioni. In questo nostro strano paese ogni volta che negli ultimi 50 anni, dei quali sono un diretto testimone avendo cominciato l’attività agonistica a 12 anni nel 1964, si sono fatte delle modifiche regolamentari sempre si è alzato il coro della critica della protesta del dissenso come se le innovazioni andassero a compromettere un regolamento apprezzato e condiviso. Ciò che più appare singolare invece è che sempre prima delle modifiche vi è un fermento critico, che invita e spinge la Federazione ad operare degli interventi di revisione. Anche quanto è accaduto quest’anno è conforme. La principale lamentela da parte dei cavalieri era rivolta ad un sistema che in virtù degli annullamenti e delle decurtazioni di montepremi operate dai comitati organizzatori penalizzava fortemente la possibilità di una stabile attività sportiva. Nel desiderio di determinare un sistema affidabile si sono valutate le cause che contribuivano alla caotica situazione italiana ravvisando responsabilità, sia da parte dei comitati organizzatori, che dei cavalieri e con spirito autocritico anche da parte della FISE per norme che disciplinano la materia o mancanti o inosservate. Evidentemente non si è capito che questa fosse la finalità della Federazione, probabilmente la responsabilità è anche della Federazione stessa, che non è riuscita a comunicarlo in maniera adeguata. Sicuramente la maggior parte delle persone ha letto (e per le osservazioni ricevute mi viene il sospetto che tanti parlino e scrivano solo per sentito dire) il regolamento salto ostacoli, ma non il regolamento del calendario.
In quest’ultimo, infatti, sono contenute tutte le innovazioni normative che a nostro parere dovrebbero fortemente limitare ai comitati organizzatori le vie di fuga verso annullamenti e decurtazioni di montepremi. Probabilmente una migliore conoscenza degli interventi operati dalla Federazione nella sua totalità dovrebbe per logica produrre anche una migliore comprensione degli intenti in cui la Federazione ha operato.
Iniziando a parlare delle tantissime e-mail pervenute, ciò che appare sconvolgente è che almeno l’80% protesta in modo infervorato lamentando, che non è giusto dover pagare il 50% nel momento in cui ci si iscrive. Bene per tranquillità di tutti il fatto non sussiste. Questa presunta regola non sta scritta da nessuna parte. Mi riesce difficile pensare che tanta gente abbia letto e non capito, penso, invece, che qualcuno abbia così interpretato e provocato un tamtam mediatico e spero anche che tutto ciò si sia verificato in assoluta buona fede. Quei casi, purtroppo rari, in cui le persone si sono manifestate con fini propositivi, hanno fatto emergere alcune proposte interessanti, che potranno avere seguito mediante degli emendamenti migliorativi. Tante persone stanno partecipando argomentando sul tema e questo è un aspetto positivo, perché denota interesse per il proprio sport. Sarebbe auspicabile un approccio diverso un po’ più informato, certamente più sereno. Non vi è stata persona fisica, né categoria, che avendo voluto proporre non sia stata ascoltata.
Nel passato la rappresentatività della categoria dei cavalieri era espressa attraverso l’associazione “Giacche Rosse”, che si interfacciava tramite il suo direttivo con la Federazione, più recentemente nel 2012 è stato il “Rider Club”, che aveva interloquito con la FISE, ma purtroppo nell’ultimo anno da questa associazione non abbiamo avuto segni di vita.
Auspico che vi sia la possibilità, per le persone che stanno dibattendo con tanto interesse, di dar luogo ad un qualcosa di strutturato con persone da loro indicate, che abbiano la rappresentatività del gruppo e si sappiano porre in un confronto con la FISE e con le altre categorie interessate in termini costruttivi e non su posizioni oltranziste. Francamente non si può pensare di imporre le proprie idee, perché si fa numero e si strilla più forte degli altri. Detto questo invito le persone a leggersi personalmente sia il regolamento salto ostacoli sia ilregolamento del calendario e ad assumere una posizione meno unilaterale, perché questo li aiuterà a capire quello che la Federazione ha cercato di raggiungere.In conclusione una riflessione finale e una domanda a te Cavaliere: “quando ti sei iscritto a un concorso e questo è annullato, a volte anche all’ultimo momento, oppure ti decurtano cospicuamente il montepremi, per te tutto questo è indifferente?” Se la tua risposta è: “Si per me va bene così”, allora forse non abbiamo capito niente ed ha ragione chi ci ha scritto che siamo fuori dalla realtà. Se invece anche a te Cavaliere, come siamo convinti che sia, sta a cuore che si riesca a dare vita ad un sistema affidabile domandati in che modo puoi anche tu contribuire a far funzionare meglio le cose. Noi abbiamo pensato che iscriversi ad un concorso costituisca l’assunzione di un impegno e che la possibilità che questo impegno possa essere cancellato senza conseguenze costituisca una delle cause della instabilità del sistema. Siamo convinti anche che l’abitudine a iscriversi all’ultimo momento, sia un’altra componente dell’instabilità e vada pertanto disincentivata. In quest’ottica e questo spirito la Federazione è pronta a recepire i vostri suggerimenti.
Duccio Bartalucci
Coordinatore Salto Ostacoli FISE