I cavalli comprendono le nostre emozioni? Sì, anche attraverso una fotografia

I cavalli comprendono le nostre emozioni? Sì, anche attraverso una fotografia

I nostri cavalli possono percepire i nostri stati d’animo più facilmente di quanto pensiamo. Anche solo guardando una foto. A sostenerlo non sono esclusivamente gli amanti degli equini, che, come spesso accade quando si condividono tante esperienze con un animale, tendono a umanizzare le reazioni dei propri cavalli, ma anche un ricerca scientifica della Gran Bretagna, pubblicata su Biology Letters.

Degli psicologi inglesi hanno sottoposto a 28 cavalli le immagini di uomini che non avevano mai visto prima. Alcuni con espressioni arrabbiate, altri felici. Il risultato? Gli animali hanno dimostrato di riuscire a distinguere tra le due emozioni reagendo in maniera diversa. Di fronte alle fotografie di persone arrabbiate i cavalli hanno mosso la testa per guardarle con l’occhio sinistro e il loro battito cardiaco è aumentato notevolmente, come se si trovassero sotto pressione. Come viene spiegato nello studio, molte specie animali guardano agli eventi negativi – o ritenuti pericolosi – con la parte del corpo sinistra. Il motivo? La specializzazione dell’emisfero destro del cervello (quello da dove viene inviato lo stimolo) è quello di individuare stimoli minacciosi.

Secondo gli psicologi che hanno condotto la ricerca, la scoperta dello studio è affascinante. “Il lavoro mostra come i cavalli siano in grado di leggere le emozioni al di là delle barriere tra le specie – spiega Amy Smith dell’università del Sussex, coautrice dello studio – Da molto tempo sappiamo che i cavalli sono sofisticati socialmente, ma è la prima volta che vediamo realmente la loro capacità di distinguere delle espressioni”. Ad oggi, la capacità di leggere le emozioni umane era stata verificata solo nei cani.

bimba e cavallo

La particolare reazione dei cavalli alle “facce arrabbiate” trova le sue radici in istinti primordiali. Per gli antenati dei nostri cavalli è sempre stato molto importate riconoscere le minacce ambientali e oggi l’istinto si sarebbe tradotto nel riconoscimento delle espressioni negative da parte degli umani, nonché i loro amici, padroni, ma – in alcune circostanze – anche avversari. Secondo l’ipotesi degli psicologi inglesi, “individuare volti arrabbiati potrebbe agire come sistema d’allarme, permettendo ai cavalli di anticipare un comportamento negativo da parte dell’uomo, come per esempio un trattamento rude”.

Sappiamo bene che i nostri cavalli possono intuire – e in qualche caso addirittura anticipare – gesti cattivi e punitivi nei loro confronti. Se un cavallo è particolarmente sensibile, quante volte una mano mossa troppo velocemente può farlo spaventare anche se non è nostra intenzione fargli del male? Secondo questa ricerca, pare dovremmo stare attenti anche alle nostre espressioni: è sempre meglio non rischiare di far spaventare il nostro cavallo, soprattutto prima di una cavalcata!

 

 

Articolo a cura di Giulia Masoero Regis

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