Maxime Livio, la prova B del test antidoping è negativa

Maxime Livio, la prova B del test antidoping è negativa

Il completista francese Maxime Livio potrà tirare un sospiro di sollievo. La prova B relativa al test antidoping eseguito sul cavallo che gli era stato dato in prestito in occasione di una gara in Thailandia è risultata negativa.

Il primo campione prelevato a Bingo S durante il Csi* W di Pattaya (30 novembre 2014) era risultato positivo per livelli troppo alti di testosterone, ormone che oltre ad una certa soglia rientra nella lista delle sostanze “prohibited“. Fortunatamente l’analisi del campione B non ha confermato i livelli di testosterone della prima analisi, ma ha rilevato una concentrazione dell’ormone nella norma.

E’ prassi in tutti gli sport ed è previsto dal regolamento che gli atleti possano richiedere la verifica sul campione B. La procedura è stata adottata come meccanismo di sicurezza per tutelare gli atleti di tutte le discipline e di tutti gli sport. E’ molto raro che non ci sia corrispondenza tra il risultato della prova A e quello della prova B, ma non impossibile.

Il primo caso di doping nel quale si trova coinvolto Maxime Livio e che risale ai WEG della scorsa estate è, però, ancora pendente. In quell’occasione Qalao Des Mers, il cavallo montato dal cavaliere francese, era risultato positivo ad un metabolita dell’acepromazina, una sostanza con proprietà sedative che rientra nella lista delle “controlled medication substances”. Si tratta di un’infrazione meno grave quindi rispetto a quella che sarebbe stata la presenza di livelli troppo elevati di testosterone, ma sempre sufficiente a far sospendere Maxime Livio e ad annullare il risultato dei WEG per la Francia.

 

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