Abbiamo incontrato Viola Verri, seconda nel campionato italiano 1° grado senior in sella a Kerrut e Alessandro Colombo, atleta di lunga data, al Centro Ippico Lombardo per conoscerli meglio.
Dove montate e chi è il vostro istruttore?
V: Io monto da sempre al Centro Ippico Lombardo, qui a Milano. Ho iniziato da piccola perché è una passione che mi ha trasmesso mio papà che ha sempre montato qui.
Il mio istruttore è Marco Tassoni, direttore tecnico del CIL. Ho un bellissimo rapporto con lui, è da molti anni che mi segue e più che un istruttore è un amico.
A: Per me è un discorso diverso, visto che sono tesserato al CIL da circa un anno. Mi occupo di altro: gestisco, infatti, un mio parco clienti in un’altra scuderia, ma comunque collaboro con il CIL per l’organizzazione delle gare e altro. La mia attività principale si svolge per lo più in provincia e ora mi occupo principalmente di giovani cavalli.
Quando e come inizia la vostra carriera?
V: Ho iniziato al CIL a 8 anni. Dopo due anni di pony sono subito passata ai cavalli. Ho iniziato poi le mie prime gare di completo e dressage, più per addestramento che per vera vocazione. In seguito ho iniziato ad allenarmi con Roberto Rotatori e grazie a lui ho vinto la maggior parte delle prime medaglie. Dopo aver raggiunto un livello soddisfacente nel completo, ho deciso di dedicarmi al concorso, disciplina in cui non mi ero cimentata prima, anche perché in quel momento avevo di cavalli più adatti al salto.
A: Ho iniziato a 10 anni al Centro Ippico Monzese, dove ho seguito tutto l’iter della scuola, come completista e dressagista, portando avanti un po’ tutte le discipline. Verso i 14 anni mi sono specializzato nel concorso. Terminati gli studi, mi sono specializzato nei cavalli giovani, più per necessità che per vocazione, anche se devo dire che dà delle soddisfazioni che magari nel campo professionistico puro non ottieni.
La soddisfazione e la delusione più grande.
V: La soddisfazione più grande direi quest’ultima medaglia (argento nel campionato italiano 1° grado senior in sella a Kerrut n.d.r.) anche perché è arrivata inaspettata. Devo ringraziare mio padre, visto che è stato lui a portare Kerrut avanti nel lavoro e a Alessandro, che ha dato una mano in quest’ultimo periodo. Anche la prima medaglia in assoluto con Rotor, il primo cavallo importante, (oro agli Italiani allievi emergenti nel 1998 a Bracciano) è stata una bella soddisfazione. La delusione maggiore sicuramente è stata la mancata partecipazione agli Europei Juniores a causa di un infortunio del cavallo.
A: Successi ne ho avuti diversi, ma quello che ricordo con più piacere è stata la vittoria agli Italiani a squadre Juniores durante il quale siamo rimasti solo in tre a causa di un infortunio nei primi giorni. Siamo riusciti comunque a districarci e vincere è stata una bella soddisfazione. Per mia fortuna riesco ad ammortizzare le delusioni in fretta per cui non me ne ricordo molte: ho buttato un po’ via la carriera da junior perché ho gestito male alcune situazioni, ma nel complesso va bene anche così.
Le caratteristiche del tuo cavallo
V: Kerrut ha una grande forza fisica, ha un salto particolare e all’inizio ho fatto fatica a mettermi insieme, spesso rimanevo in carrozza. Con lui ho sempre avuto un rapporto conflittuale perché è il cavallo di mio padre. È un cavallo molto intelligente, ti riconosce, ti ascolta e ti segue. C’è stato un episodio che mi ha fatto capire quanto sia intelligente: quest’anno, durante il trasporto, abbiamo avuto un piccolo incidente e l’altro mio cavallo, Dekret, è rimasto sotto di lui. Kerrut non si è mosso fino a quando tutto si è risolto, comportandosi nella maniera più corretta.
I vostri hobby.
V: Dedico la maggior parte del tempo all’equitazione per cui non ne ho molto. A parte le solite cose, guardare la tv, leggere ecc, l’altra mia passione sono le barche per cui appena posso prendo il largo.
A: Oltre all’equitazione ho portato a termine gli studi d’ingegneria che è una mia passione. Proprio perché mi piace la materia, non ho avuto problemi a conciliare le due cose. Per il resto, nel pochissimo tempo libero che mi rimane, mi dedico al cinema e alla musica, due amori che non mi abbandonano mai. I cavalli sono più una malattia, ti travolgono e alla fine fai fatica a uscirne. Io faccio fatica a staccarmi, alla fine per me sono più i miei bimbi che i miei cavalli.
Prossimi obiettivi
V: Prima tappa importante per me il Campionato Italiano Amazzoni a Cervia, a settembre, sempre con Kerrut.
A: Primo obiettivo è cercare di qualificare uno o più cavalli ai prossimi mondiali dei giovani cavalli, subito dopo ci sono i campionati italiani dei giovani cavalli, sempre tra settembre e ottobre.
Siete anche una coppia nella vita di tutti i giorni. Come conciliate cavalli e amore?
A: Fortunatamente siamo due persone molto appassionate ma che non vivono solo di questo. Riusciamo ad avere altri interessi, soprattutto perché la maggior parte dei nostri amici non fanno parte di quest’ambiente, cosa che ti salva perché altrimenti perdi un po’ troppo la testa. La vita nel mondo dell’equitazione è strana, alla fine passi più tempo in gara che a casa, ma essendo una passione di tutti e due, è facile per noi uscire il week end per andare in gara, non ci pesa. È una vera fortuna.
Intervista, video e foto realizzate da Lorena Cacace e Luciana Notarnicola