La formula olimpica vincente di Golden Britain: motivare i proprietari

La formula olimpica vincente di Golden Britain: motivare i proprietari

Un oro può essere imputato alla fortuna, ma tre medaglie conquistate alle Olimpiadi nelle discipline in cui non sono state vinte mai o quasi, non possono essere un caso.

La Gran Bretagna in questi giorni a Londra ha conquistato ben 5 podi, tre d’oro, uno d’argento ed uno di bronzo. Nel salto ostacoli gli inglesi non vincevano una medaglia a squadre dal 1952, nel dressage i due metalli preziosi conquistati da Charlotte Dujardin, Laura Bechtolsheimer e Carl Hester sono i primi ori nella storia di questa nazione “tanto” equestre.

Ma come hanno fatto ? Come sono riusciti a centrare un obiettivo tanto ambizioso, vincere il titolo olimpico davanti al proprio pubblico?

Secondo il tecnico Rob Hoekstra (salto ostacoli) la strategia vincente è stata quella di usare le Olimpiadi in patria per coinvolgere sponsor e proprietari, proporre loro un sogno, una sfida che loro hanno raccolto con grande eccitazione ed entusiasmo. Questo li ha messi in moto e li ha spronati a resistere alle offerte milionarie ricevute per i loro cavalli ed ha poi contagiato altri appassionati che si sono messi a cercare   soggetti con potenzialità per lo sport di alto livello. Si è innescato così un vortice virtuoso. In tutti questi anni poi non è mai stato perso di vista l’obiettivo in nessuna delle 3 discipline.

Ma l’iniziativa è stata principalmente privata. Carl Hester ricorda che il miglior consiglio che gli sia mai stato dato  è quello di comprarsi un cavallo proprio. “Piuttosto un cavallo di due anni, ma tuo. Non aspettare che le cose cadano dal cielo.” Ed è quello che Carl ha fatto tanti anni fa. Hester comprò Valegro in Olanda all’età di due anni, mentre Uthopia venne trovato da lui, ma acquistato dall’irlandese Sasha Steward.

Altri cavalli acquistati con l’obiettivo preciso di vincere le Olimpiadi di Londra sono stati il fenomenale Big Star e Hello Sanctos. Il baio figlio di Quick Star è stato scovato dalla statunitense Laura Kraut (compagna si Skelton) in Olanda quando lo stallone aveva solo 6 anni. I coniugi Widdowson, grandi appassionati e cavalieri a loro volto, si sono subito decisi ad acquistarlo e da allora hanno rifiutato tutte le numerose offerte ricevute. Hello Sanctos, il saltatore del giovane Scott Brash, invece, è stato l’acquisto fortunato di Lord Harris e Kirkham, entrambe da sempre proprietari di cavalli e grandi sostenitori di alcuni dei migliori cavalieri inglesi.

Un altro fattore determinante per il successo è stato il pubblico. Il pubblico è stato come una droga. Due dei più esperti e navigati cavalieri, Charles e Skelton, hanno dichiarato di essere rimasti molto stupiti dall’effetto che il tifo da stadio dei tantissimi fans è riuscito ad avere sulle loro prestazioni. Invece di soffrire per la pressione e le maggiori aspettative, il calore degli spettatori li ha stimolati a dare il 110%.

Il sogno è diventato realtà.

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