
Come avevamo riportato già qualche settimana fa si è finalmente arrivati ad una sentenza sul caso di doping che ha visto coinvolto il cavaliere argentino, ma residente in Italia, Mariano Ossa che dal settembre del 2014 è sospeso.
Quando il venezuelano Fabio Mazzarella si era rotto la spalla prima del concorso internazionale di San Giovanni in Marignano nell’agosto del 2014, era stato Mariano Ossa a sostituire l’allievo come cavaliere del cavallo Up To Date che successivamente era risultato positivo ad un controllo antidoping per la sostanza steroide stanozolol.
Malgrado la FEI non abbia accettato di sollevare Mariano Ossa da ogni responsabilità, dopo un lungo balletto legale la federazione internazionale ha dovuto riconoscere la presenza di importanti attenuanti a favore dell’atleta.
Il cavaliere ha portato alla FEI rilevanti e chiare prove che la sostanza fosse stata somministrata al cavallo nel mese di maggio dal veterinario riconosciuto FEI Dr William Yerkes per intervenire su problemi di reni e fegato. Il professionista non aveva, però, reso edotto il cavaliere abituale di Up To Date, Fabio Mazzarella, circa il divieto posto dalla FEI all’uso di suddetto farmaco.
Il veterinario ha ammesso la somministrazione dello steroide e per questo è stato sospeso per 2 anni, mentre Fabio Mazzarella, corresponsabile in quanto proprietario e cavaliere del cavallo, è stato sospeso per 19 mesi.
Uno sconto di 5 mesi sulla sospensione automatica di 2 anni è stata concessa anche a Mariano Ossa che ha collaborato con il procuratore federale portandolo a conoscenza di tutti i fatti e che quindi tornerà in sella a marzo.
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