Clelia Casiraghi e Verdi, con lo sguardo sempre avanti

Clelia Casiraghi e Verdi, con lo sguardo sempre avanti

Un viso dolce, occhi nocciola, un bellissimo sorriso ed un fisico minuto. Ma non facciamoci trarre in inganno perchè l’amazzone lombarda Clelia Casiraghi in realtà ha grinta da vendere e la determinazione adatta ad arrivare ai massimi livelli di una disciplina dura come quella del completo che nemmeno 10 giorni fa le ha dato la soddisfazione di chiudere con un doppio netto il suo primo CCI3* stelle in un appuntamento difficile come quello di Boekelo.

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Malgrado questo ultimo traguardo proprio quest’anno la giovane ha vissuto sulla sua pelle gli “alti ed i bassi” dello sport che adora e che, malgrado qualche cicatrice, rimane la sua principale passione dopo l’amore viscerale per i suoi compagni di gara a 4 zampe.

Quella di Clelia è una passione nata da bambina ed a contagiarla con la malattia dei cavalli è stata la mamma che a 5 anni l’ha messa in sella ai pony del centro ippico del Bedesco dove ha iniziato subito con i vari giochi, le gymkhane ed i primi concorsini.

Il mio primo pony era un nano di 1,15m balzanato e col mascherone bianco. Eravamo due tappi, tanto che in una gymkhana una volta hanno dovuto abbassarci la campanella se no non ci arrivavo.

La competizione le entra subito nel sangue. Nel 2003, con l’arrivo del pony Lions King, inizia a dedicarsi al completo, disciplina che le ruba subito il cuore. A 16 anni si guadagna la prima convocazione ad un ritiro juniores cavalli e due anni più tardi partecipa all’Europeo Juniores di Vale Sabroso in Portogallo.

Ad accompagnarla in questa avventura, come nelle successive, è Verdi, un castrone KWPN di 13 anni del quale Clelia è letteralmente innamorata e che le ha permesso di raggiungere alcuni importanti traguardi. Lo scorso anno in autunno, a soli 21 anni e quindi ancora young riders,  la giovane ha partecipato al suo primo Campionato Italiano Assoluto a Ravenna conquistando il 7° posto.

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Con Verdi è stato amore a prima vista. Quando montavo da Livia Danese, alle Querce, Verdi era giovane ed era di proprietà di Paolo Belvederesi che tra l’altro, con un altro cavallo, ironia della sorte, era con me proprio a Boekelo 10 giorni fa. Il cavallo mi piaceva tantissimo e quindi quando nel 2010 c’è stata l’occasione di comprarlo non mi è parso vero.

Verdi e Clelia trovano subito una buona intesa e conquistano subito ottimi risultati in internazionali a 1 stella. Come in ogni relazione che si rispetti, però, non mancano gli intoppi sul loro percorso. Nel CIC1* di Lignières, ad esempio, il cross si conclude con una caduta, una botta in testa ed un bello sbrego la cui cicatrice campeggia oggi come una ferita di guerra sulla sua guancia sinistra.

Nel 2011 con Verdi ho fatto la mia prima esperienza ad un Europeo (Juniores). Davvero non è andata molto bene ne per me che sono caduta in cross, ne per gli altri. Siamo andati tutti male. L’anno successivo ho fatto poche gare perché avevo la maturità, ma ho comunque iniziato a fare i 2 stelle sia con Verdi sia con il mio vecchio Twice (Twice As Much). L’anno scorso poi, un po’ a sorpresa, sono stata convocata come individuale per gli Europei Young Riders… di nuovo a Vale Sabroso. Prima di arrivare in Portogallo ero arrivata 9° nel 2 stelle di Strzegom ed avevo fatto netto sia nel 2 stelle di Saumur sia in quello di Helvoirt. Vale Sabroso, però, proprio non mi porta fortuna. Ci siamo rifatti chiudendo con un netto in cross, ma con un mucchio di penalità per il tempo perché quando sono partita io per la campagna il cielo è diventato nero ed ha iniziato a piovere con una violenza da non credere. Non si vedeva niente.
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Nel frattempo, nel 2013, la giovane inizia a farsi seguire da Matteo Zoja, cavaliere proveniente dall’ambiente del salto ostacoli, conosciuto durante la gara di Mallare e con il quale collabora anche attualmente. Dopo gli Europei Young Riders è Matteo a convincersi che Clelia è pronta per una gara più difficile ed insieme decidono di provare a fare il campionato seniores a Ravenna malgrado Clelia sia ancora under 21. Il binomio Clelia-Verdi chiude il campionato al 7° posto e la stagione 2014 con un importante bagaglio di esperienza sul quale capitalizzare nel 2015, stagione agonistica che, infatti, parte con un altro netto sempre in un CIC3* a Ravenna.

Eravamo partiti davvero belli in forma quest’anno, poi la fortuna ci ha abbandonato. Verdi si è fatto un piccolo infortunio in paddock ed io poco dopo ho fatto una brutta caduta al Riding Club di Casorate. Montavo la cavalla di un mio amico che è inciampata lanciandomi dritta di testa contro un albero. E’ stato Matteo a soccorrermi per primo, ma c’erano anche i miei genitori. Sono finita in terapia intensiva a Legnano, – accenna una risatina – dicono sia stata in coma e comunque sono stata ricoverata 3 settimane.

Clelia esce dall’ospedale ed è difficile da contenere, vuole tornare in sella. Mentre è ancora in convalescenza  si innamora della cavalla grigia, manda Matteo a provarla, ed ecco che per il ritorno in sella della guerriera la scuderia si è arricchita di un altro soggetto pronto ad affiancare Verdi ed Larsitte.

Ma ci vuole altro per fermare una ragazza che sogna di fare dell’equitazione la sua vita e, dopo aver avuto il nulla osta del neurologo Clelia torna in sella con ancora più determinazione. Vince la gara ad 1 stelle a Taipana prima di partecipare al suo secondo Campionato Italiano Assoluto salendo sul podio con una medaglia di bronzo al collo.

Dai campionati italiani in poi il mio obiettivo è stato il CCI3* di Boekelo e ne è valsa la pena. E’ stata l’esperienza più bella che ho fatto. Un atmosfera incredibile, tanto pubblico ed una fantastica accoglienza. Ovviamente per non farsi mancare niente abbiamo avuto un guasto al camioncino ed abbiamo rischiato di mancare la gara. Prima della visita Verdi con un balzo mi ha falciato il tallone tanto che sono riuscita a correre bella dritta per la visita solo per l’adrenalina perché in realtà avevo un male cane. In dressage ho fatto due errori e quindi avremmo potuto anche puntare a qualcosa di più. In cross, invece, è stato fantastico. Verdi mi ha salvato in due occasioni, ma per il resto è stato grande.
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In Olanda Clelia ha dato il meglio di se anche in salto ostacoli dove solitamente lei e Verdi sono un po’ carenti.

Siamo entrati tra i primi in percorso perché malgrado il netto in cross eravamo nella parte bassa della classifica. Quando abbiamo fatto netto non ho realizzato subito che era stata proprio una buona prova. Solo al termine della gara, quando abbiamo visto che erano usciti solo 7 netti il mio zero ha preso valore. A Boekelo c’erano tanti cavalieri forti e sono orgogliosa per i complimenti che il mio Verdi ha ricevuto persino dal grande Mark Todd
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L’unico dispiacere per Clelia è stato di non poter incontrare Andrew Nicholson con il quale si era trovata benissimo durante uno stage organizzato presso le Scuderia della Malaspina in primavera e che ora si trova in convalescenza dopo una brutta caduta. Il cavaliere che la giovane azzurra ammira di più è proprio lui mentre alla domanda “Se potessi scegliere un cavallo da montare chi sceglieresti?” la risposta veloce come un fulmine e con una sorta di eccitazione nella voce è: “Borough Pennyz”.

Dopo un anno così intenso quest’inverno tra un esame all’università e l’altro e l’impegno di accudire i 4 cavalli che tiene a casa, Clelia preparerà la prossima stagione e noi saremo qui a seguirla e ad aspettare l’occasione per applaudirla.

 

 

 

 

 

 

 

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