Finali Circuito Classico, Eccellenza e Progetto Giovani: buoni cavalli, ragazzi appassionati, ma un’organizzazione da rivedere

Finali Circuito Classico, Eccellenza e Progetto Giovani: buoni cavalli, ragazzi appassionati, ma un’organizzazione da rivedere

Si è appena conclusa la Finale del Circuito di Eccellenza e del Circuito Classico riservato ai giovani cavalli da salto ostacoli, manifestazione che si è tenuta presso l’Arezzo Equestrian Centre in concomitanza alla semi-finale del Progetto Giovani, serie di concorsi che vede, invece, come protagonisti i cavalieri “in erba”.

Fin da martedì della scorsa settimana più o meno 900 cavalli hanno popolato le scuderie di Arezzo per quella che sarebbe potuta essere una grande festa equestre. A prescindere dalle ormai consumate polemiche circa l’inutilità di far convivere la semifinale dei ragazzini con quello che rappresenta l’evento dell’anno per allevatori, proprietari e cavalieri, le problematiche logistiche ed organizzative sono state parecchie.

Il campo solitamente destinato al riscaldamento per le categorie che si svolgono nel campo in sabbia grande (Dante) e nel campo in erba (Boccaccio) era impraticabile ed è stato chiuso fin dal primissimo giorno della manifestazione. Sembra che il campo in questione avesse dato problemi già durante i campionati italiani di dressage (150 circa i cavalli al via) due settimane fa e quindi non è stata una sorpresa per nessuno trovarlo inagibile.

Con uno spazio in meno su cui contare è stato inevitabilmente necessario spostare il Progetto Giovani nel campo in sabbia accanto al coperto, decisione che ha deluso non poco i giovani atleti ed i loro istruttori. Non meno delusi sono stati quei binomi che si sono trovati a disputare la loro finale dei cavalli giovani nel campo in erba Boccaccio sebbene fossero state previste in sabbia. Il Boccaccio, uno dei campi più belli d’Europa, è sicuramente prestigioso, ma certamente non facile.

Il meteo ha poi voluto fare la sua parte e non ha aiutato a migliorare la soddisfazione e l’umore dei presenti e nemmeno la qualità dei terreni che si è deteriorata a tal punto da portare alla situazione incresciosa vissuta nella giornata di domenica dai concorrenti del Progetto Giovani. Le perplessità circa la praticabilità del campo in sabbia hanno subito trovato conferma e, dopo diversi binomi in difficoltà ed alcune cadute, genitori ed istruttori hanno preso d’assalto il terreno di gara piantonandosi sotto la giuria. La gara è stata sospesa e poi trasferita nel maneggio coperto. Questa decisione ha costretto i giudici a cambiare i tracciati di gara vista la non conformità delle dimensioni del coperto rispetto ai requisiti richiesti per la tipologia di gara.

Per quel che riguarda i cavalli giovani c’è stata  molta confusione sulle classifiche anche a causa di un regolamento dai più ritenuto un po’ contorto e di difficile comprensione. La tabella di marcia frenetica non ha permesso di festeggiare a dovere i vincitori tanto che inizialmente non erano state nemmeno previste premiazioni “di giornata” per le prove parziali. In questo, però, l’organizzazione è venuta incontro alle richieste dei concorrenti e dal venerdì in avanti ogni categoria ha avuta la sua premiazione.

La segreteria è stata oberata di lavoro ed il tempo di attesa per il pagamento delle iscrizioni e per la riscossione dei premi ha segnato nuovi impensabili record, ma malgrado tutto il personale è rimasto disponibile e cordiale, virtù oggi pressoché scomparse.

L’analisi appena esposta non deve essere intesa come polemica, ma deve servire ad analizzare con obiettività gli errori commessi in maniera tale da evitare di ripetere gli stessi in edizioni future. L’impossibilità di individuare un responsabile per le due distinte manifestazioni andate in scena nel fine settimana aretino è stata il problema più sentito ed il fatto che nei mesi precedenti in molti avessero espresso perplessità riguardo alla fattibilità di organizzare i due eventi nello stesso fine settimana lascia decisamente l’amaro in bocca.

Per quel che riguarda i regolamenti sono diversi gli aspetti che bisognerebbe portare all’attenzione dei dirigenti federali e dei dirigenti del Ministero. Per fare anche solo un esempio è stato chiesto solo ai cavalli italiani di presentarsi ad una ispezione veterinaria alla quale si subordinava l’accesso alla terza prova (per intenderci la finale della finale). I cavalli stranieri, che partecipavano soltanto alla classifica valevole per il Circuito di Eccellenza, non sono stati visitati. Oltre all’illogicità della questione va considerato che così facendo un cavallo italiano bocciato alla visita non solo non poteva disputare la finale del Classico, ma nemmeno quella dell’Eccellenza alla quale erano, però, ammessi gli stranieri senza obbligo di visita.

Premesso tutto ciò le gare sono andate in scena, i cavalli hanno saltato ed i titoli sono stati assegnati. Nei diversi giorni di gara si è registrata anche la presenza di alcuni illustri commercianti e cavalieri stranieri. Il loro interesse per i nostri cavalli, italiani e stranieri, impegnati nelle diverse finali è certamente positiva e conferma la crescente qualità dei soggetti presenti sul territorio. La grande passione degli allevatori unita ad anni di selezione, impegni ed investimenti hanno dato ottimi risultati e malgrado tante chiacchiere rimane innegabile che la qualità dei soggetti prodotti sia molto migliorata. Ad Arezzo si sono visti un buon numero di qualitativi giovani saltatori portatori delle migliori linee di sangue europee. Insomma i loro allevatori, proprietari e cavalieri hanno tutte le ragioni di essere orgogliosi del loro lavoro.

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