Piergiorgio Bucci, un bellissimo Europeo

Piergiorgio Bucci, un bellissimo Europeo
Photo Credit To Guia Pavese

La finale dei Campionati Europei di Aquisgrana è stata una finale bellissima anche grazie a Piergiorgio Bucci che ha reso orgogliosi una buona fetta di italiani, rimasti inchiodata davanti al televisore tifando e soffrendo per vederlo galoppare attraverso il traguardo con un bel netto.

Il netto Piergiorgio e Catwalk Z ce l’hanno regalato anche nell’ultimo giro dimostrando di avere la capacità e la freddezza dei nostri più ammirati idoli stranieri. Il campionato per l’azzurro si è concluso in 13esima posizione e dire che questo piazzamento è stato conquistato con quello che in molti consideravano il suo secondo cavallo.

Ma note positive la gara di Aachen ne ha diverse.

Il giovane Lorenzo de Luca si è comportato benissimo ed ha messo via un’altra esperienza importante, mentre il compagno di squadra Daniele Da Rios ha certamente attirato su di sé l’attenzione delle poche persone che ancora non l’avevano notato. Con lo stallone For Passion ci ha fatto sognare e sperare e ora poco importa se nel secondo giro di Coppa la sua prestazione sia calata. I suoi percorsi sono stati bellissimi da vedere e fantastici da applaudire. Dispiace non averlo potuto ammirare anche nella finale, ma dalla sua espressione all’uscita del campo non resta il minimo dubbio che il suo strazio sia stato ancora più grande del nostro.

Oltre alla meritatissimo vittoria di un grande campione come Jeroen Dubbeldam in sella al suo Zenith, il pubblico ha potuto esultare anche per il belga Gregory Wathelet, un altro atleta che a furia di bussare alla porta del successo si sarà anche consumato le nocche. Sono tantissimi i cavalli portati ai massimi livelli da Gregory che in passato non era mai riuscito a tenere sotto la sua sella un soggetto idoneo sufficientemente a lunga da riuscire a salire sul podio. Con Conrad de Hus è arrivata anche questa soddisfazione.

Ma in ogni campionato che si rispetti una delle medaglie va a qualcuno dei meno favoriti. In pochi avrebbero, infatti, puntato sul francese Simon Delestre e certo non perché manchi di abilità. Il castrone SF Ryan Des Hayettes ha lottato come un guerriero al fianco del suo cavaliere dimostrando grandi doti atletiche, sangue e rispetto.

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Le stesse doti contraddistinguono anche Flora de Mariposa che montata dalla connazionale Penelope Leprevost è finita con la medaglia di legno mancando il bronzo per i più dolorosi 37 centesimi di penalità della storia. Anche questo binomio meritava il successo e qualcuno si era sbilanciato proponendola addirittura come favorita per il titolo.

Classifica!

 

 

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