Azzurri all’estero, due chiacchiere con Leonardo Tiozzo

Azzurri all’estero, due chiacchiere con Leonardo Tiozzo

Da tempo avevo in programma una serie di interviste agli atleti azzurri che risiedono all’estero e che oltre confine lavorano sodo per inseguire un sogno che spesso coltivano fin da bambini. Troppe volte mi è capitato di leggere e sentire commenti di chi esprime rammarico per questi ‘cavalieri’. Si dice che l’Italia non li abbia saputi ‘aiutare’, che siano stati costretti ad espatriare per la mancanza di opportunità offerte dal nostro paese. Una domanda impertinente ha quindi incominciato ad insinuarsi nella mia mente. Ma queste persone come se li immaginano questi atleti? Probabilmente li vedono scappare su una zattera a remi da una nazione dove subiscono ignobili soprusi per via della loro passione sportiva? Se li figurano soli, lontani dagli affetti dei familiari, sfruttati come baby-minatori da qualche datore di lavoro straniero senza scrupoli ne coscienza?
Per me che se avessi avuto un briciolo di talento all’estero ci sarei andata anche sui gomiti è inconcepibile dispiacersi per chi ogni giorno vive immerso nella realtá equestre migliore che si possa trovare, a stretto contatto con i grandi nomi di ogni disciplina, con la possibilitá di montare e ammirare i più fenomenali cavalli del mondo. Certo, come si suol dire si fanno il c***, ma non più del medico che fa i turni di notte … e quante sono le soddisfazioni già raccolte o pronte ad aspettarli appena dietro l’angolo!?
Queste le premesse con le quali inizia la mia chiacchierata telefonica con Leonardo Tiozzo, giovanissimo cavaliere azzurro che da 3 mesi vive il suo sogno nel regno della disciplina del dressage, la Germania. Leonardo ride quando esprimo il mio pensiero e svelo il motivo della mia telefonata e mi racconta come è venuta a concretizzarsi per lui questa nuova fantastica esperienza.

A Iselhorn presso la scuderia di Arnd Erben ero venuto mesi fa in visita ad un amico impegnato a lavorare con un cavaliere americano trasferitosi in Europa per la stagione estiva – racconta. Sono rimasto qualche giorno e ho montato diversi cavalli. E’ stato quindi per puro caso che ho conosciuto Arnd e quando lui mi ha fatto un’offerta lavorativa irrifiutabile non ho esitato. Arnd Erben è un cavaliere tedesco che si è ritirato dall’attività agonistica per dedicarsi al commercio e all’istruzione. Proprietari di cavalli di grande qualità gli affidano la carriera dei loro soggetti e Arn per loro aveva bisogno di un cavaliere. E quindi eccomi qui.

Ma come si svolge la tua giornata e come ti trovi a vivere in un paese del quale non conosci nemmeno la lingua?

“Beh con il tedesco ancora non va molto bene anche perché la nostra scuderia è frequentata da cavalieri e persone che arrivano da ogni parte del mondo e quindi si parla prevalentemente inglese. Spero, però, col tempo di imparare. Per quel che riguarda invece la mia giornata lavorativa la mattina comincio in scuderia alle 08:00/08:30, quindi nemmeno troppo presto. Ogni giorno ho 9 cavalli da montare di cui 2 sono cavalli giovani, il resto sono soggetti da small e big tour. Alle 4 del pomeriggio generalmente abbiamo tutti finito di lavorare i nostri cavalli. Posso dire onestamente di trovarmi benissimo. L’organizzazione è ottima. Ognuno di noi ha compiti e obiettivi precisi. Tutto si svolge all’insegna della programmazione, non vengono lasciati al caso nemmeno i minimi dettagli. Anche dal lato dei rapporti umani sono rimasto positivamente stupito. Ho trovato un team estremamente ospitale ed è stato molto facile fare amicizia, ma forse questa apertura dipende proprio dalla presenza costante di tanti stranieri.”

Come è cambiata la tua vita in questi mesi, che differenze ci sono tra Italia e Germania?

Alla mia domanda forse un po’ stupida il ventiduenne Leonardo scoppia a ridere e racconta: “Innanzitutto mi sono trovato a vivere da solo e sono stato costretto a cimentarmi in faccende domestiche che fino ad ora mi erano state risparmiate. Ho un bel appartamento in un quartiere molto carino in centro città. Devo ammettere che anche da questo punto di vista non potevo trovare di meglio.”

Quindi niente stanzetta triste, al freddo mangiando pane e Nutella – chiedo con un po’ di malizia?

“No, no tutt’altro. Da un lato sono stato davvero fortunato a trovare questa opportunità, dall’altra parte penso di dovere la mia situazione al fatto che qui sono arrivato già con un buon curriculum. La partecipazione ad un campionato d’Europa e ad un Campionato del Mondo forse mi hanno permesso di saltare la fase della stanzetta triste – confida Leonardo ridendo. Per quel che riguarda il lavoro ho girato molto in Europa, ma qui mi ha colpito il management che c’è dietro ad ogni cavallo, ognuno riceve attenzioni e ha un programma personalizzato e questo giova sia al cavallo come animale sia al suo rendimento sportivo. Siamo pieni di cavalli, ma sono ben suddivisi tra i cavalieri. Io ad esempio non monto i cavalli di 3 e 4 anni che sono affidati ad altri. I più giovani che ho in lavoro hanno 5 anni. Tra i miei preferiti c’è una cavalla che entra nei 6 anni, una saura davvero molto intelligente con movimenti fuori dal comune.”

Quindi dell’Italia cosa ti manca?

“Dal lato equestre niente, ho tanti cavalli da montare, ho la possibilità di conoscere cavalieri e persone interessanti, ma soprattutto ho l’opportunità di lavorare con Arnd del quale ho grande stima. Oltre a sapere tanto di sport e di addestramento è anche molto comunicativo, ha voglia di trasmettere il suo sapere e questo ho imparato che non è per nulla scontato. A livello umano ovviamente mi manca la mia famiglia, gli amici, il cibo.”

Quali sono i tuoi programmi agonistici? La scuderia è principalmente improntata al commercio o esiste per te la possibilità di crescere e di avere dei cavalli importanti per arrivare ad alto livello?

“Arnd ha intorno a sé proprietari ambiziosi e sicuramente c’è l’intenzione da parte sua e degli sponsor di qualificare i cavalli per campionati importanti. Poi bisognerà vedere le condizioni che saranno imposte dalla dirigenza federale, i risultati che otterremo ecc. Sostanzialmente si tratterà di far conciliare gli interessi di tutti.”

Raccontaci qualcosa di più dei tuoi cavalli e di come sei andato in gara fin’ora?

“Tra i cavalli che monto ci sono diverse femmine e, anche se prima non era così, qui ho dovuto iniziare ad andarci d’accordo per forza tanto che la mia preferita è la femmina di 5 anni della quale ti parlavo. Per il resto ho due cavalli già pronti per le gare più difficili, un maschio e una femmina. Da quando sono qui ho fatto 3 nazionali e mi sono piazzato due volte nei primi 5 e una volta nei primi 10 in Gran Premio. Ho anche partecipato al Gran Premio del CDI 4 stelle di Oldenburg con un cavallo al suo esordio nella categoria. “

Continua a parlare e a raccontarsi Leonardi Tiozzo, ma la cosa importante non sono le sue parole, ma il suo entusiasmo. Siamo al telefono e quindi ovviamente non possiamo vedere la sua espressione, ma attraverso il tono allegro della sua voce è come se lo avessimo di fronte a noi, sorridente e determinato a fare suo ogni segreto del mestiere.

E allora non resta che fargli un grande in bocca al lupo.

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