Anna Cavallaro, diario di bordo della regina del volteggio

Anna Cavallaro, diario di bordo della regina del volteggio

A “tu per tu” con Anna Cavallaro, atleta plurimedagliata e bronzo mondiale 2016. Successi condivisi con Nelson Vidoni e i suoi atleti equini: Adenauer, Harley, Pablo Picasso, Monaco Franze e Dante

Trent’anni dei quali 26 vissuti come ginnasta e 19 dedicati al volteggio. Disciplina, quest’ultima, che ha saputo coniugare le sue due grandi passioni: quella per i cavalli e quella per la ginnastica artistica. Stiamo parlando di Anna Cavallaro, atleta azzurra con 17 medaglie al collo.
La dieci volte campionessa italiana ha colorato il suo palmares d’oro (due medaglie continentali), d’argento (una mondiale e una europea) e di bronzo (due targate World Cup e una agli ultimi Mondiali di Le Mans).

La “regina del volteggio” – così viene ormai da anni definita dalla stampa specializzata – ha conquistato la sua ultima medaglia, ai Mondiali di Le Mans, su Monaco Franze, con il suo da sempre Longeur Nelson Vidoni, sotto i colori de La Fenice.

Monaco Franze è l’erede di Harley, noto nel mondo equestre come un’icona del volteggio.
Harley ha scritto grandi pagine di storia sportiva”, ha dichiarato orgogliosa Anna Cavallaro.
L’atleta azzurra ha potuto contare su questo fidato compagno di gara dal 2010.
Ora ha 19 anni – ha raccontato Anna – è tenuto come un principe e rispettato come un grande saggio. Porta in gara i giovanissimi, alle prese con i loro primi internazionali e per me è come un libro da leggere ad occhi chiusi. Ovviamente, per lui adesso il lavoro quotidiano è meno impegnativo e per lo più al passo. Gli allenamenti al galoppo sono molto ridotti. Diciamo che si prende cura delle giovani leve”.
Che cosa hanno in comune Harley e il suo delfino Monaco?
Per quanto possa dire di conoscere Monaco Franze, quel che è certo è che lui, in neanche un anno di volteggio, ha dimostrato di saper entrare subito nel lavoro, serio, sereno e concentrato, esattamente come Harley. Io e Nelson siamo rimasti stupiti della sua precocità nel capire la differenza tra la prova libera e obbligatoria”.

In che senso?
Lo spiego partendo dall’inizio. Monaco è un cavallo giovane (ha 10 anni) che viene dal dressage e come tale ha andature con grande impulso. Questo, all’inizio, mi facilitava nell’obbligatorio, ma mi metteva in difficoltà nel libero. Diciamo che la mia esecuzione era meno artistica, però Monaco mi compensava prendendo lui stesso molti punti dai giudici. Adesso sta dimostrando, però, di capire che io ho bisogno, nel libero, di un galoppo più piatto e si concentra a favorire la mia prova. In poche parole, ha imparato a cambiare marcia in base all’esecuzione, esattamente come Harley”.
Un altro punto in comune con il saggio Harley?
Sono entrambi coccoloni”.
Una differenza?
Monaco vive per mangiare ed è molto goloso”.

Abbiamo, dunque l’erede di Harley, che però non è il più anziano della scuderia. La Fenice, infatti, può contare ancora sul 28enne Adenauer.
L’Italia del volteggio non può dimenticarlo, perché ha sempre preso ottimi punti. Ora si dedica alla riabilitazione equestre e ai volteggiatori più piccoli, trattato e venerato da tutti noi come un re”.

E Pablo Picasso?
Pablo Picasso è stato per molto tempo il compagno d’avventura di Harley. Ora ha 21 anni e porta gli junior nelle loro sfide internazionali”.

Sembra non mancare nulla, nella famiglia La Fenice.
Abbiamo anche Dante, a dire il vero. Lui è il campione dei movimenti, tant’è che ai giudici è piaciuto molto. E’ un cavallo che è stato acquistato grazie al contributo della FISE, sul quale io e Nelson puntiamo con grande entusiasmo”.

Come atleta, come ginnasta, cosa consigli ai colleghi delle altre discipline sul tema img-20161024-wa0000“alimentazione”?
Preciso subito una cosa: io mangio tutto e non sto mai a dieta. Cerco, però, di fare in modo che l’alimentazione supporti le mie performance. Per fare un esempio, tre mesi prima dei Mondiali di Le Mans, ho fatto un test alimentare e ho scoperto che dovevo evitare la carne di maiale (e gli affettati che io adoro), perché mi indebolivano. E così, non senza sacrificio, ho fatto. Niente più carne di maiale. Ovviamente, la sera del podio, con la medaglia al collo, mi sono ordinata un tagliere. Mi sembrava un giusto premio!”.

Qual è il valore del volteggio?
Ancora assai poco sfruttato in Italia e in molti paesi europei, il volteggio è la disciplina propedeutica per eccellenza. Nazioni come l’Austria e la Germania la riconosco come base fondamentale per l’avvio a qualunque altra disciplina equestre perché favorisce l’equilibrio, l’elasticità, la propriocezione e l’armonia con il cavallo. Rende i più giovani più consapevoli delle tre andature da subito, proprio perché c’è il supporto del fascione al quale possono tenersi senza disturbare il cavallo e imparare a sentire il galoppo. Noi facciamo spostare gli allievi sul collo, e poi sulla groppa, favorendo un approccio positivo con i movimenti del cavallo e diffondendo loro il coraggio necessario per affrontare gli imprevisti, come quando un cavallo si ferma e si finisce sul collo, oppure quando si cade. Noi insegniamo anche a cadere e rotolare. Spero che anche in Italia questa disciplina possa avere la diffusione che merita”.

Il volteggio è considerato dagli sponsor?
Tutto quello che faccio è possibile grazie al sostegno di amici e appassionati che coinvolgiamo in cene e grigliate organizzate per la raccolta fondi. Sebbene al nostro fianco abbiamo TRM che ci fornisce integratori, per quanto prezioso questo supporto, non basta a coprire le spese. Sarebbe bello, utile e appagante avere uno sponsor. Noi non lo deluderemmo mai. Siamo pronti ad essere riconoscenti. Come siamo riconoscenti alla FISE e al Presidente Orlandi che ci ha riconosciuto un premio per la medaglia, che ha contribuito all’acquisto di Dante e ha supportato le spese di viaggio da noi sostenute durante la stagione 2016”.

Autore

Articoli Correlati