Olimpiadi di Londra: la Gran Bretagna in corsa per l’oro nel dressage

Olimpiadi di Londra: la Gran Bretagna in corsa per l’oro nel dressage

Dopo le emozioni che ci ha regalato il completo, ora è tempo di voltar pagina e di prepararsi per le medaglie di un’altra disciplina: il dressage. Domani a Greenwich Park si alza il sipario su questa disciplina che vedrà entrare in rettangolo ben 50 binomio. La visita, tenutasi ieri, ha dichiarato tutti “abili ed arruolati” e quindi da domani vedremo sgambettare raffinati quadrupedi che condotti dagli invisibili aiuti dei loro cavalieri sembreranno danzare senza nemmeno bisogno di toccar terra.

Alle 11:00, orario londinese, entrerà in campo il primo conorrente, la danese Anne Van Olst che presenterà Clearwater.

Il nuovo format prevede che le medaglie a squadre saranno decise dai risultati combinati del Grand Prix e del Grand Prix Special. I primi 18 binomi saranno quindi qualificati per il Freestyle, prova dove gli atleti ripartiranno da zera senza portarsi quindi dietro l’influenza delle prime due prove.

Domani e la giornata di venerdì alle Olimpiadi di Londra va in scena il Grand Prix, mentre il 7 di agosto la sarà la volta del Grand Prix Special al quale avranno accesso le 7 migliori squadre delle 10 presenti. Per la prova individuale dovremo aspettare fino al 9 di agosto.

Dopo aver visto i colleghi completisti mancare la medaglia d’oro per un soffio, il dressage inglese sarà determinato a fare meglio. Charlotte Dujardin, Laura Bechtolsheimer e Carl Hester hanno sicuramente tutte le carte in regola per regalare agli appassionati delle grandi soddisfazioni.

Dovranno comunque guardarsi dai tedeschi, il cui record di medaglie olimpiche non può essere certo sottovalutato. Dodici medaglie a squadre e sette titoli individuali non sono cosa da poco e con due medaglie d’oro già in cascina per il completo, la Germania partirà carica come una molla.

Il processo di selezione che ha deciso la rappresentativa tedesca allo scadere dell’ultimo minuto disponibile, ossia dopo Aquisgrana, è stato seguito da tutti come una soap opera che tiene il pubblico incollato al televisore tra sorprese e colpi di scena. Tre volti “nuovi” fanno il loro ingresso nella storia olimpica: Kristina Sprehe, Dorothee Schneider e Helen Langehanenberg. Persino l’assegnazione del posto di riserva è stato caratterizzato da un susseguirsi incessante di drammi.  Prima il ritiro di Isabell Werth che ha dichiarato il suo Don Johnson troppo giovane per un tale impegno, poi l’indisponibilità di Whisper, cavallo di Monica Theodorescu, al quale è venuta la febbre, e che ha lasciato il suo posto a Fabienne Luetkemeier con D’Agostino. Il binomio è arrivato a Londra, ma siccome tutti i cavalli della squadra fortunatamente sono rimasti in salute, la Luetkemeier farà da spettatrice.

A titolo individuale parteciperà Anabel Balkenhol, figlia del leggendario trainer e cavaliere Klaus Balkenhol.

 

Tutto da ridere

 

Ad una conferenza stampa per i reporter americani, l’amazzone Tina Konyot ha fatto morire dal ridere i giornalisti e gli official presenti. Alla domanda circa come si sia preparata in termini di fitness personale l’atleta ha risposto:  “Ho 50 anni e sto proprio bene, non trovate ? Ogni volta che penso di allenarmi, mi fermo e faccio un riposino finché quel pensiero non svanisce.”

La Konyot proviene da una famiglia di origine circense, da sempre legata al mondo dei cavalli. Il padre emigrò in America dall’Ungheria nel ’39 e dopo aver conquistato la cittadinanza prestando servizio come militare, entrò a far parte del Ringling Circus. Fu lui il primo coach di Tina. La madre è stata l’unica donna equilibrista a camminare su un filo senza rete. L’amazzone statunitense ha quindi lo spettacolo nel sangue e tenacia in abbondanza. E’ questo che le ha permesso di arrivare alle Olimpiadi dopo 35 anni di carriera, allegra e con tanta voglia di divertirsi.

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