
L’annullamento dei concorsi nazionali in programma per questo fine settimana a Manerbio, Truccazzano, Busto Arsizio e Tortona ha attirato l’attenzione della stampa e guadagnato una pagina sul Quotidiano Nazionale “Il Giorno” in edicola oggi. L’entrata in vigore di un nuovo regolamento “imposto” e non “condiviso” che, a detta di molti penalizza cavalieri e comitati organizzatori, è il motivo scatenante dello sciopero indetto per il week-end.
Si stanno svolgendo normalmente quei concorsi che per tipologia non sono stati toccati dalle modifiche del regolamento, come il concorso pony di Manerbio e l’internazionale di Sanremo. Ci sono poi concorsi come Cervia, Narni ed Arezzo che non hanno aderito alla protesta, resta comunque il fatto che si tratta della prima iniziativa di questo tipo e di questa portato che sia mai stata organizzata e che, per citare il giornalista, “mette a nudo una situazione di malessere, finora sottotraccia, dell’equitazione italiana.”
Dall’articolo di Paolo Manili si apprende che la Federazione ha tentato ieri di richiamare all’ordine i Comitati Organizzatori tramite una lettera del presidente, l’avvocato Andrea Paulgross. Sembrerebbe che la Fise sia pronta a comminare sanzioni sportive e non solo nel caso in cui questo atteggiamento dovesse persistere.
Nei giorni scorsi era stato anche pubblicato un comunicato stampa del Riders Club Italia che si può leggere a questo link.
Duccio Bartalucci, coordinatore del salto ostacoli, intervistato dal “QN” sembra aver sottolineato come l’aumento delle iscrizioni e la riduzione dei montepremi da parte della Fise nasca da una necessità economica “per compensare i minori introiti derivanti dall’aver abbattuto i costi del tesseramento, da 30 a 5 euro. Questo per reggere la concorrenza delle Associazioni di promozione sportiva, che hanno costi di accesso molto bassi, e sulle quali si stanno dirottando molti tesserati Fise. Senza abbattere il tesseramento la Fise rischierebbe, nel giro di due o tre anni, di restare priva di tesserati.”
C’è da chiedersi se abbassare i costi dell’ingresso in Fise, tesseramento, ed aumentare le spese per la pratica dell’equitazione, partecipazione ai concorsi, possa risolvere il problema.