Valentina Truppa ed il metodo-Truppa per creare campioni

Valentina Truppa ed il metodo-Truppa per creare campioni

Sono diverse le figure che hanno accompagnato Valentina Truppa nel suo cammino di crescita nel mondo del dressage, che l’hanno aiutata a maturare fino a diventare una delle migliori amazzoni al mondo, tanto da candidarsi per le Olimpiadi di Londra 2012

George Theodorescu ha avuto un’importante influenza nello sviluppo di Valentina come amazzone e trainer, ma perle di saggezza sono state prese e conservate da diversi altri mostri sacri del dressage. “Abbiamo lavorato con Monica Theodorescu e suo padre”, ci racconta Vincenzo Truppa. “Valentina ha passato diverso mesi presso Hubertus Schmidt qualche anno fa e cerchiamo sempre di organizzare stages con i più importanti trainer- come Jan Bemelman, Morten Thomsen e, di recente, Wolfram Wittig– che si alternano nel venire ad  Asti regolarmente, mediamente ogni 3 o 4 mesi. E’ sempre estremamente utile scambiarsi punti di vista, rubare consigli. Anche se si tratta solo di avere delle conferme che la strada intrapresa è quella corretta: davvero non si finisce mai di imparare in questo sport. Puoi essere il numero 1 al mondo, ma devi comunque continuare ad imparare.”

Questo mix di diversi ingredienti ha portato alla creazione di un metodo di training di indiscusso successo. Ogni cavallo è un individuo e non si può quindi usare un metodo identico per tutti: è imperativo adattare il lavoro alle esigenze di ogni singolo soggetto. Anche un aspetto semplice come il riscaldamento deve corrispondere alle esigenze dei diversi cavalli – cavalli caldi come Eremo o Teknik (il primo cavallo di Valentina) trovano beneficio dal partire con il lavoro al galoppo”, ci diceVincenzo Truppa.

“Detto ciò ovviamente usiamo lo stesso sistema di base per tutti. Tutto si concentra su esercizi di ginnastica  per il cavallo ed il perfezionamento delle basi. Ogni tanto ci esercitiamo con i diversi movimenti, ma non tutti i giorni; il lavoro principale quotidiano si concentra sulla ginnastica. Usiamo le cessioni alla gamba come esercizio per avere cavalli morbidi e rilassati. Cessioni alla gamba molto marcate alternate ad appoggiate per sviluppare l’ampiezza del movimento. Nello stesso modo per migliorare la flessione del costato facciamo un piccolo circolo o una volta alla fine dell’appoggiata, cosicchè il cavallo impari a mantenere il piego fino alla fine dell’esercizio. Usiamo tantissimo anche il galoppo rovescio e le variazioni di tempo al galoppo rovescio. Cerchiamo sempre di tenere il galoppo rovescio negli angoli piuttosto che cambiare di galoppo subito, anche con i cavalli già confermati a livello GrandPrix. Serve a tenerli morbidi e rispondenti agli aiuti e, in questo modo, il cambio di galoppo diventa quasi un premio.

Per quanto riguarda il premiare il cavallo, se, durante l’allenamento, un esercizio viene svolto in modo particolarmente soddisfacente – anche qualcosa di semplice come un alt sulla longitudinale – Valentina scende, seguendo il ragionamento per cui questa è la miglior gratificazione per il cavallo.”

La nostra filosofia è di assecondare il cavallo, non di andargli contro”, interviene Valentina Truppa. “Il mio 7 anni Ranieri (DWB da Blue Hors Romanov) per esempio ogni tanto è un po’ troppo volenteroso, come Eremo, e offre cambi di galoppo non richiesti, ma noi non lo puniamo mai. Torniamo alle basi: galoppo – passo!

Con i cavalli giovani un’ accortezza che abbiamo imparato da Theodorescu è quella di girarli alla corda liberi prima di salire, in modo che possano muoversi come vogliono per una decina di minuti e possano togliersi di dosso l’energia superflua. Dopo il cavaliere li troverà più disponibili a concentrarsi sul lavoro.”

Questa è la tecnica adottata anche per Nilo del Castegno, 5 anni figlio di Stedinger e fratello uterino di Eremo (la mamma è Weltgirl, da Weltmeyer x Consul, che ha prodotto due cavalli da Gran Premio, Eremo e Beldonwelt).

“Nilo può essere esuberante ed ha, a volte, un grande senso dell’umorismo”, ci spiega Truppa. “Tanto che l’allevatore inizialmente non voleva darcelo pensando che fosse un po’ troppo nevrile. E’ qui da quando ha 3 anni e si è calmato tanto.”

Valentina gli lascia tutto il tempo che ha bisogno sia quando lo monta sia quando ci lavora intorno da terra. “Amo stare coi cavalli – certamente mi piace questo sport, ma adoro anche stare con loro, passare il tempo con loro,” racconta la giovane amazzone mentre mette a Nilo un paio di stinchiere da paddock. “Penso che Nilo sia migliorato caratterialmente in parte anche per il tempo che passo con lui da terra. Cerco sempre di fare qualche piccola cosa come mettere le fasce o portarli al prato personalmente per sviluppare con loro un rapporto che può poi evolvere anche nel lavoro sotto la sella.”

La grande esperienza di Valentina con i cavalli giovani si è costruita negli anni per necessità. “Non possiamo permetterci di comprare cavalli già fatti, crack da Gran Premio,” ammette con lucidità. “Per questo motivo dobbiamo crearceli noi! Tranne alcune rare eccezioni, quasi tutti i nostri cavalli sono stati acquistati da puledrini, a 6 mesi di vita. Vengono domati a 3 anni con metodi horse-friendly . E’ molto importante perché così quando arrivano in scuderia da noi, dopo la doma, possiamo iniziare con la loro educazione sportiva. Mi affascina l’approccio etologico – recentemente abbiamo organizzato uno stage con Sergio Vezzoni, un  bravissimo trainer Parelli, alla fine del quale ho montato Ranieri a pelo e  Chablis in capezza. Ovviamente i giovani non vengono montati ogni giorni: alterno passeggiate al lavoro in campo e periodi di riposo al prato. Tutti i nostri cavalli vanno al paddock per preservare la loro salute mentale, fisica e rilassarli.”

I Truppa comprano qualche puledro ogni anno; nel 2011 hanno acquistato la sorella piena di Eremo, una piccola di nome Romea allevata dall’allevamento del Castegno su richiesta di Enzo (Weltgirl non è più giovanissima ed i Truppa hanno sempre desiderato avere un fratello pieno del “Gladiatore”) ed un figlio di Painted Black; Asso Rosso di Fonteabeti (allevamento in provincia di Perugia).

A soli 26 anni Valentina Truppa è già impegnata attivamente come istruttore. “Normalmente monto la mattina ed insegno nel pomeriggio. Ho degli allievi davvero bravi. Maddalena Zambaiti, Micol Rustignoli e Federica Scolari tengono i loro cavalli in scuderia da noi; mi fa molto piacere insegnare. Per alcuni di loro è lunga venire fino a qui ad Asti: è la prova della loro sincera passione.”  Federica e Micol debutteranno al CDI***** Monaco nel loro primo importante internazionale a livello GP negli under 25 a metà maggio. E’ difficile riuscire a fare tutto, ma a Valentina insegnare piace quasi quanto montare. Micol monta Corallo Nero, un ex cavallo da Gran Premio di Valentina, mentre Federica monta Beldonwelt. Corallo Nero, Beldonwelt, Chablis ed Eremo sono stati addestrati fino a livello GrandPrix dalla giovane Truppa – niente male per una ragazza così giovane.

“Se fosse per me, nessuno dei miei cavalli verrebbe MAI venduto – li terrei tutti. Per Corallo ho trovato una soluzione davvero ottimale. Micol cercava un cavallo per rimpiazzare il suo cavallo yr ed io avevo poco tempo da dedicargli perché ero concentrata su Chablis ed Eremo che iniziavano a girare in GrandPrix, quindi l’ho dato a Micol in “fida”. E’ perfetto perché così lo vedo e lo monto tutti i giorni. Quanto a Beldonwelt… lui è un cavallo arrivato qui quando aveva 4 anni e Federica era una teenager. Ora stanno per debuttare in Gran Premio. Sono grandi soddisfazioni e questo è esattamente quello che intendo quando dico che insegnare è appagante quanto montare personalmente.”

 

Testo e foto Selene Scarsi

Traduzione Guia Pavese

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