Ponyadi: da domani i Giochi equestri dei giovani ai Pratoni

Ponyadi: da domani i Giochi equestri dei giovani ai Pratoni

Bisogna esserci stati almeno una volta, all’apertura delle Ponyadi, ai Pratoni, nel cuore della verdissima conca stretta tra l’Artemisio, il Maschio delle Faete e Monte Cavo, le tre cime più alte dei Colli Albani, tutte protese a sfiorare i mille metri, in quell’angolo di Scozia incredibilmente trasferito una quarantina di chilometri alle porte di Roma, in quel posto magico che, ancora più incredibilmente, non tutti i romani conoscono.

Il campo è sempre quello: il Posillipo. Con le tribune piene, sotto il sole che comincia appena a impallidire, tingendo di giallo via via più rosato i boschi disseminati a perdita d’occhio. Con i Lancieri di Montebello al solito impeccabili a protezione dell’Olimpiade equestre dei ragazzini, con la cerimonia dell’alzabandiera, con le musiche solenni, con l’accensione del braciere che illuminerà idealmente i Giochi per tutta la loro durata. Soprattutto, con tutti i ragazzi chiamati a sfidarsi in questa manifestazione unica in sella ai loro splendidi amici, allineati lungo il campo sotto le scritte e i gonfaloni delle proprie regioni.

Bisogna esserci stati almeno una volta, per capire che effetto fa vedere il futuro degli sport equestri prendere parte a una cerimonia persino struggente, per poi sfilare sull’erba dei Pratoni del Vivaro con l’allegria e la spensieratezza che si può conoscere solo a quell’età, pronti a tuffarsi in gare ed esibizioni sempre spettacolari e coinvolgenti. Da cinque a quattordici anni, questi i limiti per essere protagonisti dei fantastici Giochi della Gioventù del cavallo, un balzo sul pony e via, per quattro giorni fitti di competizioni: salto ostacoli, completo, dressage, cross country, gimkana nelle diverse specialità, pony games, carosello, presentazione, endurance, volteggio, attacchi, horseball, polo.

Un’Olimpiade giovanile degli sport equestri, una passerella allungata verso il futuro, incastonata – come ha scritto Marco Lodoli – in quella decina di chilometri verdissimi che sembrano dipinti da un acquarellista dell’Ottocento: “Non sembra possibile che quel paesaggio partecipi al terzo Millennio. Tutto è meravigliosamente bloccato in un altro tempo: sulla destra le pendici smeraldo del Monte Artemisio, boschi fitti in cui volano il falco e la poiana e, a sinistra, l’Irlanda, la Scozia e l’Inghilterra, compresse in pochi ettari di Lazio. Erba rasata, ciuffi scuri di vegetazione, ponticelli e sentieri dolcissimi: questo è il regno dei cavalli e di chi li ama. Chi vuole imparare a dondolare su un pony o a galoppare su un purosangue deve venire qui. Ma anche chi vuole solo rifarsi gli occhi lontano dal caos cementizio, via dalla pazza folla, via dal subbuglio urbano deve venire a passeggiare su questi prati infiniti”.

Le Ponyadi 2011 partono domani, un giorno prima della cerimonia d’apertura, che si svolgerà giovedì pomeriggio con inizio alle 18, e si chiuderanno sabato. Quattro giornate come detto piene zeppe di prove. Si parte con la presentazione, mezzo ideale di avvicinamento al pony e alla competizione, con la gimkana cross e con il briefing dei Pony Games. A quest’edizione delle Ponyadi prenderanno parte poco meno di mille giovani atleti, in rappresentanza delle diverse regioni. Il Cef, il Centro federale ai Pratoni, che mette come al solito a disposizione tutte le sue strutture, a cominciare dai box, già pullula di ospiti, molti arrivati a bordo di camper e roulotte. Già attivi bar e ristorante, è stato allestito anche un vivace villaggio commerciale, con stand espositivi che possono garantire una pausa piacevole ai visitatori, tra una gara e l’altra. L’ingresso è assolutamente gratuito, lo spettacolo come sempre garantito: perché non andare a scoprire la bellezza degli sport equestri e di quell’angolo di paradiso rubato alla terra di Braveheart?

Questo il link con tutte le informazioni relative all’evento:

www.centroequestrefederale.it

comunicato Fise

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