Turismo equestre Fise, sei giorni tra le perle del Frignano

Turismo equestre Fise, sei giorni tra le perle del Frignano

Continuano gli appuntamenti del Progetto Turismo Equestre della Fise Emilia Romagna: il Gruppo attacchi VDA e Appennino Modenese dal 5 al 10 settembre propone una “sei giorni” in sella alla scoperta dell’Alto Appennino Modenese. Come di consueto il percorso sarà rilevato con Gps e trasferito su cartografia della Regione Emilia Romagna.

La partenza è fissata per le 9 del 5 settembre dal maneggio di Polinago, in provincia di Modena (tel. 3482312390; http://www.gruppoattacchivda.it). Polinago è un paese di montagna da cui si può godere di incantevoli panorami sulle vette dell’Appennino Tosco – Emiliano. Come in una favola ci si addentra in un territorio di pascoli ben curati e boschi incontaminati. Si tratta del Parco Regionale dell’Alto Appennino Modenese o Parco del Frignano, che comprende i comuni di Fanano, Fiumalbo, Frassinoro, Montecreto, Pievepelago, Riolunato e Sestola.
PROGRAMMA
Lunedì 5 settembre
Polinago – Castello di Brandola – pranzo in baita alle Piane di Mocogno (Via Vandelli) – Barigazzo –pernottamento in albergo
Eretto su uno sperone roccioso, il castello di Brandola fu teatro di cruente lotte durante il XIII e il XIV secolo. Mentre l’antica via Vandelli fu voluta dal duca Francesco III d’Este e collegava originariamente la città di Modena e Massa. Oggi una parte del tragitto è inserito nel Parco Regionale del Frignano e rimane un percorso di infinita bellezza, sia perchè impregnato di leggende e vicende storiche, sia perché ricco di panorami mozzafiato che lo rendono un percorso unico e affascinate da scoprire in ogni stagione.
Martedì 6 settembre
Barigazzo (Lama Mocogno ) – pranzo in area attrezzata a Riolunato – Ponte della Luna – Montecreto –
pernottamento in albergo
Riolunato è un piccolo paese di montagna ricco di storia. Castelli, chiese, monumenti, piazze e case notarili sono alcune delle numerose bellezze da osservare al dolce ritmo degli zoccoli sulle strade di selciato. Tanti e particolari sono anche i ponti di Riolunato, che servivano per attraversare il fiume Scoltenna. Il ponte della Luna, costruito nell’’800, tutto di sasso e a schiena d’asino, unisce i due versanti della vallata, quello “solatio”, rivolto a sud, e quello cosiddetto del “bacio”, rivolto a nord. Ultima tappa della giornata è il paese di Montecreto, uno degli spazi verdi più belli e suggestivi dell’Appennino.
Mercoledì 7 settembre
Montecreto – pranzo campestre a Fanano – Sestola – pernottamento in albergo
Premiata con la Bandiera arancione dal Touring Club, Fanano sorge in un territorio ancora pressoché incontaminato. Le tracce della sua storia millenaria si ritrovano nei numerosi edifici di carattere religioso, nei sentieri storici come la Via Romea, un tratto della Via Francigena un tempo percorsa dai pellegrini diretti a Roma, e nella vivace vita culturale della località. Mentre Sestola, denominata “la perla verde dell’Appennino”, è situata sulla sella di un contrafforte, alle falde di una rupe su cui sorge l’antica rocca. L’ottocentesco campanile domina il centro storico del paese e ai suoi piedi si trova la fontana coperta da un loggiato del XVII secolo. Il castello è circondato dal Parco delle Anime Salve, dedicato all’opera di Fabrizio De Andrè e alla canzone d’autore.
Giovedì 8 settembre
Sestola – pranzo in ristorante a Ponte di Olina – Pieve di Renno – Castello di Montecuccolo, Pavullo nel Frignano – pernottamento in agriturismo
Il ponte di Olina è tra le opere del passato più ragguardevoli e ardite che ci siano pervenute. Ancora oggi si fa ammirare per la linea leggera del suo arco annerito dal tempo e perfettamente integrato nel paesaggio sassoso dello Scoltenna. Il ponte attuale, ricostruito nel 1522, supera il letto del fiume con un’unica arcata di forma parabolica. La spalla di destra poggia su un affioramento di roccia che costituisce la testata naturale del ponte, mentre la spalla di sinistra è totalmente artificiale. Nel culmine del ponte sorge una suggestiva edicola votiva coperta da un tettuccio a due falde.
Venerdì 9 settembre
Castello di Montecuccolo – pranzo in area attrezzata nella Riserva di Sassoguidano – Borgo di Montebonello – pernottamento in albergo
Il Castello di Montecuccolo sorge nella località omonima, sopra un rilievo roccioso nei pressi di Pavullo nel Frignano. Vi si giunge attraverso un fitto bosco, costeggiando il fiume Scoltenna e passando per il caratteristico borgo medievale disposto a corona intorno al maniero. Dimora dalla potente famiglia Montecuccolo, l’impianto architettonico è estremamente interessante e corrisponde alla tipologia classica del castello medioevale. Per quanto l’architettura sia improntata a criteri di massima essenzialità e severità, consoni alla tipologia e all’epoca dell’insediamento, essa è fortemente caratterizzata da una diffusa e spiccata maestria scalpellina, evidente nel torricino della scala a chiocciola, nella lavorazione dei portali, delle finestre e dei sedili contrapposti nei frontoni degli splendidi camini con stemmi sbalzati dal vivo della pietra. La sosta per il pranzo avverrà nella Riserva Naturale Orientata di Sassoguidano. Istituita nel 1995 dalla Regione Emilia Romagna, la riserva si estende su una superficie di 272 ettari. Le pareti rocciose del Cinghio di Malvarone, il torrente Lerna, lo stagno di Sassomassiccio, la copertura forestale costituita da querceti e castagneti, siepi e prati, nonché la presenza di numerose specie animali e vegetali protette, sono componenti che fanno di quest’area uno dei territori più importanti della Regione.
Sabato 10 settembre
Borgo di Montebonello – Castello di Pompeano, pranzo in trattoria a Serramazzoni – rientro a Polinago
Una visita al paese di Montebonello equivale a un viaggio con la macchina del tempo nella storia religiosa e politica della comunità del Frignano, tra Medioevo e epoca moderna, tante e notevoli sono rimaste le tracce del passato. Un viaggio nel tempo che si conclude con il castello di Pompeano, ultima tappa del trekking. L’antico maniero si erge su un sasso di colore verde scuro, tanto da sembrare quasi nero, che nasconde al suo interno una grotta della lunghezza di circa trenta metri. Dopo un ingresso assai angusto, la grotta diviene più facilmente percorribile fino a svelare, sul fondo, un laghetto che in determinati periodi dell’anno raggiunge la profondità di 20 metri.

Il percorso richiede discrete capacità equestri e la guida sarà Tiziano Bedostri, tecnico Fise di III livello. E’ possibile partecipare con il proprio cavallo, mentre amici e parenti possono aggregarsi ai punti tappa. Un van trasporterà i bagagli, le profende per i cavalli e il materiale logistico da una tappa all’altra.

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