Juerg Zindel, una vita dedicata ai cavalli

Juerg Zindel, una vita dedicata ai cavalli

Pubblichiamo il ricordo a firma di Mario Turner di Juerg Mindel, un grande personaggio dell’equitazione internazionale, molto legato all’Italia, recentemente scomparso.

Juerg Zindel, 1938-2016
“L’uomo che ha scoperto Mark Todd”

Juerg nacque a Coira, nel 1938. Il padre era un grande commerciante di bestiame, che portava spesso a vendere al mercato di Milano. Il bestiame viaggiava a piedi, attraversando le Alpi lungo la “Via Mala”, tra Thusis e Bellinzona. A Milano il padre trattava anche con due grandi commercianti, i fratelli Rivolta, che poi sarebbero divenuti i mecenati di Graziano Mancinelli nella loro scuderia a Villa Crocetta, vicino Via Ripamonti a Milano. Il padre viaggiava in treno, e spesso Juerg lo accompagnava : “Sai, mi diceva, io andavo volentieri perchè poi mi portava a cena da Giannino, allora il miglior ristorante di Milano”. La passione per il cibo (e per cucinare) lo doveva poi accompagnare per tutta la vita. Infatti poi frequentò la Scuola Alberghiera, e visse per un periodo anche in Argentina lavorando nell’industria della carne. La famiglia Zindel aveva il proprio feudo a Maienfeld, vicino Coira, dove Juerg con il fratello Andreas nel 1955 costruirono un ippodromo. Juerg costruiva personalmente gli ostacoli, e negli anni ’60 Maienfeld era famoso per avere ostacoli di difficoltà simile a quelli dei grandi ippodromi europei, come Pardubice , Merano e Pau. A Maienfeld Juerg vinse nel 1960 il Gran Premio, battendo Sandro Argenton, e nel 1966 organizzò un importante completo internazionale, al quale partecipò la squadra italiana, reduce dal doppio oro di Tokyo, con Checcoli su Surbean . La famiglia poi si trasferì a Celerina, vicino St.Moritz, dove possedevano Chesa Montsch, la più bella e famosa casa dell’Engadina, costruita nel 1600.

Fin da ragazzo, la sua vera passione furono i cavalli. Iniziò a montare a 6 anni, a 11 si fratturò il cranio passando al galoppo sotto un ponte di pietra, e a 13 anni montò la sua prima corsa a Merano. Frequentò il corso di Ecuyer a Haras du Pin, che allora era il centro mondiale dell’equitazione classica, e in gioventù passò vario tempo lavorando in Inghilterra per Bertie Hill, un mitico cavaliere e poi istruttore della squadra inglese. Fece anche dei corsi in Ungheria, dove la cavalleria aveva tradizioni equestri antichissime. All’inizio, montò in completo, e fu selezionato per le Olimpiadi di Roma ma, dopo uno screzio con la Federazione, non vi partecipò, e si dedicò alle corse. Nel 1960 vinse il Campionato Europeo dei Gentlemen Riders, vincendo corse in tutta Europa. Poi passò ai concorsi ippici, e gareggiò per anni in concorsi internazionali, dove si batteva con i grandi campioni dell’epoca, alcuni dei quali poi rimasero suoi amici per sempre, come Piero D’Inzeo, Pessoa e Mancinelli. Dopo i concorsi ippici ritornò al completo. Nel 1970 vinse il Campionato Svizzero di completo, a Basilea. Anche suo fratello Andreas montava in completo, e con la squadra svizzera, che negli anni ’50 era una delle più forti al mondo, vinse un completo internazionale a Windsor nel 1955 e partecipò a Badminton nel 1953, una delle prime edizioni.

Nel 1971, con un cavallo che aveva fatto un solo completo in vita sua, partì col suo trailer da St. Moritz, dove viveva, e partecipò a Badminton. Fece netto nel cross e in concorso. Fu la sua ultima gara.

Nei primi anni ’70 Juerg si stabilì in Inghilterra, a ovest di Londra, dove acquistò un’azienda agricola in società con Pasotti, il suocero di Graziano Mancinelli. Da lì iniziò a operare come agente di compravendita di cavalli, in pratica un talent scout, soprattutto con clienti italiani. In Italia era piuttosto conosciuto, sia perchè veniva spesso (combinando interessi equestri e gastronomici !), sia perchè aveva avuto grande successo trovando, all’inizio, soprattutto giovani cavalli per me. Infatti nel 1968 comprai Forgotten Fred, poi nel 1975 Tempest of Blisland, poi nel 1978 Rossinan. Comprammo in società anche una cavalla, Cantilena, che non ebbe successo; ma, avendo comprato con lui quattro giovani cavalli da completo, tre dei quali poi furono selezionati per le Olimpiadi, stabilimmo un successo senza precedenti.

Comprò anche cavalli per Marina Sciocchetti, Lara Villata, Isabella Donà, Matilde Tagliabue, Laura Borromeo, per la Federazione (molti dei cavalli delle squadre tra il 1980 e gli anni ’90 erano sue “scoperte”), e per la Scuola Militare di Equitazione, diretta da Piero D’Inzeo. Comprò, tra gli altri Scarfell, il cavallo degli ultimi successi di Piero. Io passavo da lui tutte le mie vacanze, nelle quali percorrevamo centinaia di chilometri ogni giorno, in Inghilterra e in Irlanda, a vedere cavalli. Lui conosceva tutti, dalla Principessa Anna al più umile allevatore irlandese, e aveva un giro di amici che gli segnalavano i soggetti giovani più promettenti.

Verso la fine degli anni ’70 si recò in Nuova Zelanda per comprare dei cavalli. Comprò un cavallo che era montato da un giovane, che Juerg riteneva molto promettente. Gli offrì allora di andare a lavorare da lui. Il giovane si chiamava Mark Todd, forse il più grande completista di tutti i tempi.

Nel 1977 venne invitato a Tehran, dove un Capo di Stato Maggiore dello Scià gli offrì di dirigere le Scuderie Reali. Lui tentennò molto, anche perchè lo avrebbero coperto d’oro, ma poi declinò. Pochi anni dopo, durante la rivoluzione Khomeinista, quell’ufficiale venne fucilato.

Poi un bel giorno vendette la tenuta in Inghilterra, e si stabilì a Milano. Continuò a operare come agente, e accettò di prendere a San Patrignano la direzione di tutte le attività ippiche e equestri. Sfidando le ire di Muccioli, li convinse a vendere tutte le fattrici purosangue (tra l’altro aveva scoperto che una di esse era sorella di un grande vincitore internazionale e la vendette alle aste a Newmarket per svariate centinaia di milioni di allora), e a concentrarsi sull’organizzazione di un grande concorso internazionale, e sulla sponsorizzazione di cavalieri per promuovere i prodotti allevati da loro. Fu così che Franke Sloothaak arrivò a San Patrignano. La relazione con Franke fu resa complessa dal fatto che Juerg rimandava al mittente le sue fatture, quando considerava che fossero troppo esose. Così lasciò San Patrignano, e andò a vivere a Pontresina, vicino Celerina, con la moglie.

Negli ultimi anni viaggiava volentieri e spesso in Italia, dove aveva amici a tutte le latitudini. Dai Castellini sul Lago Maggiore, a me a Milano e in Monferrato, al Marchese Incisa a Bolgheri, terra della Dormello Olgiata e del Sassicaia, a altri amici a Roma e in Sicilia.

Il mio privilegio è stato quello di condividere con lui l’esame di centinaia di cavalli (li guardava a terra per lungo tempo, poi me li faceva montare, decideva, ma poi immancabilmente in macchina al ritorno mi spiegava quanto male avessi montato), ma anche passare decine, forse centinaia, di serate con lui a chiacchierare di cavalli, di amici, di cibo. Una volta cenai con Mark Todd, e gli raccontai che quando montavo i cavalli di Juerg in Italia lui mi riprendeva aspramente, dicendo che Mark in Inghilterra li avrebbe interpretati meglio. Mark mi rispose : “Guarda che anche a me diceva che aveva un cavaliere in Italia che avrebbe montato meglio i suoi cavalli ! ”.

Cosa altro dire ? Un caratteraccio, una competenza in tutte le branche equestri e ippiche che non ha pari per ampiezza e profondità, un uomo con amici in tutto il mondo, un personaggio indimenticabile, perchè unico.
Mario Turner

 

comunicato Fise

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