Un cuore grande in un corpo da pony, Forrest Nymph

Un cuore grande in un corpo da pony, Forrest Nymph

Nel cuore degli americani si sta facendo strada una piccola cavallina, a dire il vero si tratta di una pony di origini New Forrest. Si chiama Forrest Nymph e, malgrado la corporatura minuscola che la porta a misurare appena 1,51m al garrese, montata dalla statunitense Sinead Halpin, gareggia con successo in categorie 2 stelle di completo. Chissà se questa pony riuscirà ad emulare Theodore O’Connor. Il pubblico ci spera.

La saurina ha 11 anni ed è di proprietà del sindacato Forrest Nymph Sindacate.

La storia dell’equitazione moderna ed antica è ricca di piccolissimi campioni che hanno ottenuto successi inversamente proporzionali alle loro dimensioni fisiche.

Ai Giochi di Seul furono addirittura due i campioni olimpici individuali sotto il metro e sessanta. Jappeloup montato da Pierre Durand in salto ostacoli e Charisma che in completo con Mark Todd vinse anche le Olimpiadi di Los Angeles.

Più recentemente ricordiamo Itot du Chateau, minuscolo sauro che ha vinto gare immense oltre a premi per oltre un milione di euro con Edwina Alexander e poi il piccolissimo Theodore O’Connor che con Karen O’Connor vinse due ori ai Giochi Panamericani oltre a conquistare il 3° posto nel 4 * di Lexington. Theodore era alto solo 1,47m, quindi era molto più piccolo della già minuta Headley Britannia, famosa per aver conquistato la vittoria dei 4* di Badminton e Kentucky sotto la sella di Lucinda Fredericks. Britannia misurava 1,61m.

Per quel che riguarda l’Italia nella disciplina del completo ricordiamo pony eccezionali come Sun Seeker, un concentrato di vitalità e grinta che ai comandi di Francesca Friggione si piazzò terzo ai campionati italiani juniores (e quindi contro i cavalli). In Italia gareggiò per qualche tempo anche un altro completista dalle origini alquanto bizzarre. Mi riferisco al piccolissimo Rocky Mountain Zero, un Quarter Horse importato in Italia 20 anni fa. Rocky aveva terminato il faticoso CCI*** di Blenheim con un netto in cross e questo nell’era in cui la prova di fondo era costituita da due marce, uno steeple ed il cross. Questi ultimi due non hanno certo vinto le Olimpiadi, ma erano entrati nel cuore del pubblico che apprezza in modo particolare l’impegno di chi sembra partire svantaggiato da madre natura.

Tra i cavalli da completi è abbastanza facile trovare campioni scaturiti da incroci temerari. Così Portersize Just a Jiff, un pony mancato dall’alto dei suoi 155 cm, è figlio di uno stallone Connemara e di una fattrice Irish Draught e quindi nella sua linea materna troviamo diversi purosangue. Portersize Just a Jiff ha preso parte con Camilla Spears a due campionati d’Europa juniores e due young riders, a due WEG, a due Olimpiadi, a due Europei seniores e ad un’Olimpiade.

Il famoso Theodore O’Connor sembra essere stato addirittura figlio di uno stallone Shetland incrociato con un arabo, a sua volta incrociato con un purosangue.

Ma che dire forse nella botte piccola davvero sta il buon vino. Pensate solo a Paprika della Loggia, vincitrice del Gran Premio al Pavarotti International con Roberto Arioldi, o a Cedric, il nano grigio che con Laura Kraut si è piazzato in quasi tutti i campi del mondo o ancora a Mynta (1,59m), la piccola baia capace di piazzarsi 4a ai WEG di Jerez de la Frontera con Helena Lundbaeck.

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