La disciplina del completo è cambiata molto negli ultimi 20 anni, le gare sono più corte e le performance “eroiche” di una volta non sono più consentite dal regolamento. Un tempo pur di tagliare il traguardo si risaliva in sella anche dopo una caduta agli ostacoli o, peggio, dopo più cadute fuori dalle “storiche” aree di penalizzazione. A tavola, la sera, i racconti di quegli anni tengono ancora banco e chi ha più di 35/40 anni spesso si trova ad intrattenere gruppi di giovani atleti che rimangono increduli ad ascoltare storie di un mondo che sembra tanto lontano. Ma….
Ma in realtà lo spirito che anima la più bella delle discipline olimpiche è e rimarrà sempre lo stesso. I completisti sono veri duri, cavalieri ed amazzoni che sanno stringere i denti e sfangare col sorriso anche i peggiori infortuni.
Michael Jung ne è la prova. Dopo la caduta in acqua a Burghley con Fisher Rocana, il fuoriclasse tedesco ha proseguito la gara con Sam conquistando il titolo dell’immenso 4 stelle britannico. La settimana seguente a Blair Castle lo si vedeva in giro con una diavoleria a due ruote chiamata SegWay, perchè faticava a camminare. Non ha potuto presentare personalmente alle visite il suo cavallo, ma la grinta in gara l’ha messa tutta ed ha condotto il giovane Fisher Takinou all’oro individuale ed a squadre.
Da “VERO” completista al suo ritorno a casa, quasi 10 giorni dopo la caduta, si è deciso ad andare all’ospedale per verificare che tutto fosse “a posto” e…. la tibia che lo ha accompagnato nelle due vittorie era solo “a mezzo servizio” perchè è rotta.
Michael Jung è stato già operato ed ha due nuove viti nella gamba.