Difficoltà nell’ambiente dei concorsi: intervista all’organizzatore dell’Horse Bridge Club

Difficoltà nell’ambiente dei concorsi: intervista all’organizzatore dell’Horse Bridge Club

Federico Restivo, organizzatore di concorsi all’Horse Bridge Club vicino a Torino. E’ cavaliere e l’equitazione è la sua grande passione. Come lui, che vivono la bellezza del cavallo e del suo mondo fatto di concorsi, ce ne sono tanti. E il nuovo regolamento penalizza lui, così come altri centinaia di istruttori, organizzatori, cavalieri e comitati.

Che ripercussioni avranno secondo lei  le modifiche apportate dalla FISE al regolamento salto ostacoli sull’andamento delle gare nazionali ?

Stiamo già avendo pesanti ripercussioni. Molti concorsi sono stati annullati, molte iscrizioni ridotte. E a farne le spese sono i bilanci dei singoli comitati e di chi organizza i concorsi. Sarà tutta l’attività sportiva a rallentare, non c’è dubbio…


Eravate stati avvertiti di questi cambiamenti effettuati a stagione in corso?

In tutta onestà, si è parlato nelle ultime riunioni di dicembre di cambiamenti dello Statuto federale, per renderlo più dinamico e più gestibile per chi deve occuparsi delle iscrizioni (quindi ancora i singoli organizzatori nda). Ma non si era certo parlato di cambiamenti di regolamento di questo tipo, né di incrementi di costi.


E’ a conoscenza delle motivazioni che hanno portato la Fise  a queste scelte ?

Ci sono tantissime voci, ma nessuna di queste è confermata e neanche confermabile. L’unica cosa certa, per logica, è che la Federazione ha bisogno di un maggior gettito entrante: dove vanno a finire questi soldi, purtroppo, lo sanno solo loro. Le motivazioni sono solo ipotizzabili anche se, in quanto ente parastatale, i bilanci dovrebbero essere pubblici, ma questo è un mio pensiero personale. Infine, credo che nessuna di queste voci sia carina nei confronti della Federazione, questo è certo.


Come vede il futuro prossimo?

Come vediamo il futuro? Non possiamo che navigare a vista. Credo però che sarebbe auspicabile una serrata da parte di tutti gli attori dei concorsi: dai singoli organizzatori ai comitati per arrivare anche ai cavalieri. Il sistema del regolamento è pernicioso perché l’incremento di costi viene ribaltato sul cavaliere. Se l’organizzatore del concorso vuole evitare al cavaliere questo fastidio, si deve sobbarcare  l’aumento di costi. Ma in questo caso, l’organizzazione sa già che sarà in perdita. Il gioco è tra cavaliere e organizzatore: uno dei due ci deve perdere. Sarebbe quindi auspicabile il blocco dei concorsi finchè non viene cambiato questo nuovo regolamento, perché non porta a niente.

In sostanza, sono cambiate non tanto le regole, quanto le cifre dei 4 e dei 5 stelle. Questi i cambiamenti previsti dal regolamento che mi inducono a proporre una serrata:

I costi dei concorsi sono  stati portati da 3mila a 5mila euro circa a carico degli organizzatori.

Concorsi ***** (che accompagnano i grandi eventi): prima dei cambiamenti, il montepremi variava da un minimo di 35mila ad un massimo di 45mila euro con 105 euro di iscrizione. Dopo il cambiamento, il montepremi non può andare oltre i 42mila euro con un minimo di 32mila (svilito in questo modo il concetto di concorso evento).  L’iscrizione è invariata.

Concorsi**** (più semplici da organizzare): prima dei cambiamenti, il montepremi era al massimo di 35mila euro a fronte di 75 euro di iscrizione. Dopo il cambiamento, il montepremi sarà al tassativamente di 25mila euro, non un euro in più e non uno in meno, rendendo di fatto poco interessante per i cavalieri parteciparvi. L’iscrizione è invariata.

Prima delle modifiche, la percentuale da versare alla Federazione era del 4% sulle iscrizioni. Dopo la modifica paghiamo il 2,5% sul totale tra iscrizioni e servizio box.
Il nostro introito è divisibile in questo modo: 50% iscrizioni e 50% servizio box. Prima si pagava il 4% sulla metà dell’introito, mentre il restante 50% rimaneva in toto a noi. Ora paghiamo il 2,5% sul 100%. Oltre a questa percentuale la Fise incasserà ben 10 euro a concorrente. Noi quindi siamo tra l’incudine ed il martello: o decidiamo di subire l’incremento di costi o lo rigiriamo al cavaliere, subendo poi le ripercussioni di cui sopra.”

 

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