La Werth vince, ma l’ovazione è per Valentina nella kuer di CavalliaMilano

La Werth vince, ma l’ovazione è per Valentina nella kuer di CavalliaMilano

La Werth vince la Kur, ma il pubblico esulta per Valentina.
Si è conclusa con la vittoria di Isabel Werth in sella al sauro Warum Nicht il Grand Prix Freestyle che si è disputato ieri in serata nel grande campo gara del Padiglione 13 illuminato a giorno. Per l’attesissima Kur con musica, prova conclusiva del primo Concorso Internazionale di Dressage a tre stelle di CAVALLIaMILANO gli spalti erano gremiti e lo spettacolo ha lasciato senza fiato i duemila spettatori. La fuoriclasse tedesca e il suo imponente sauro, potente e preciso, hanno convinto tutti, giuria e pubblico, e si sono aggiudicati un’altra vittoria importante da aggiungere al già pingue palma res. La fuoriclasse tedesca è, infatti, il cavaliere più premiato di tutti i tempi nel dressage e il risultato della gara era dunque piuttosto prevedibile. Ma ancora più della vittoria della Werth, a cui il pubblico del dressage è abituato ormai da molti anni, quello che tutti ricorderanno di questa Kur è il secondo posto del Carabiniere Scelto Valentina Truppa. Con il suo Eremo del Castegno, cavallo made in Italy e su una nuova coreografia tutta costruita su musiche italiane tradizionali, la venticinquenne Valentina si è presa il lusso di battere personaggi del calibro della tedesca Monica Theodorescu e dell’olandese Hans Peter Minderhoud, cavalieri che a casa hanno un’ampia collezione di medaglie, in sella rispettivamente ai fenomenali Whisper e Whitney van‘t Genthof. Valentina ed Eremo si capivano al volo: la giovane amazzone era rilassata e precisa, il potente baio si muoveva come un metronomo sulla musica, eseguendo i movimenti alla perfezione. Alla fine della loro ripresa dalle tribune si è alzato un tifo da stadio mentre Valentina stringeva il collo del suo cavallo per ringraziarlo per la performance strepitosa. In rettangolo si sono visti grandi nomi del dressage mondiale ma per CAVALLIaMILANO questo è solo l’inizio. L’anno prossimo, infatti, il CDI passerà da tre a cinque stelle facendo salire ancora il livello della competizione A metà programma è stato inserito un intervallo che è servito non solo a far riposare i giudici, ma anche a presentare dei futuri dressagisti di calibro, quattro puledri di grande genealogia e dalle ottime prospettive nati in Italia. I puledri, tutti sotto i sei mesi, sono entrati in campo con le loro bellissime mamme e hanno mostrato di avere, già così piccoli, grande espressività nei movimenti, condizione essenziale per un cavallo da dressage. I primi tre, tutti maschietti, appartengono all’allevamento di Fonteabeti. Tra questi, Attilas di Fonteabeti, il primo figlio del grande Totilas nato in Italia. Dopo di loro è stata la volta di Romea del Castegno, una puledrina baia, sorella per parte di padre e di madre di Eremo e incredibilmente somigliante al fratello atleta. Tutti e quattro i puledrini sono figli di stalloni di livello olimpionico. La loro genealogia e la leggiadria che già mostrano fanno ben sperare per il futuro del dressage azzurro.

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