Attacchi: la meglio gioventù ha dominato i Mondiali

Attacchi: la meglio gioventù ha dominato i Mondiali

Conty, nel cuore della Piccardia, ha vinto la gioventù. La meglio gioventù, come si intitolava un bel film di Marco Tullio Giordana una decina di anni fa. E ha vinto, anche, il rinnovamento del parco atleti, coraggioso quanto prodigo di soddisfazioni: una strada che la stessa FISE potrebbe scegliere, come vedremo. Di sicuro la vincitrice Carola Diener ha soltanto ventitré anni (giovanissimi sono anche i campioni che le sono finiti in scia), ma una capacità di gestione tattica da stratega cinica e matura; oltre che, come sempre, cavalli formidabili a disposizione. A livello individuale, è stata sua questa edizione dei Mondiali Attacchi pariglie (la 15.ma e non la più bella sotto il profilo organizzativo, come hanno riportato diversi partecipanti). Mondiali che attendevano, forse, altri protagonisti assoluti.

Perfetta nel dressage, dominato nella prima giornata, la giovane tedesca ha poi limitato i danni nella maratona, chiusa al 12° posto (il dominio in questo caso è stato di un altro giovane, l’olandese Tom Engbers), per piazzare il colpo finale nella prova dei coni, conclusa con un 5° posto che le è valso il mantenimento del gradino più alto del podio. 125.78 il punteggio finale della Diener, che fino a pochi anni fa (era il 2007) faceva da groom ad un altro campione tedesco, Christoph Sandmann. Che oltre alla soddisfazione di salutare nella sua “professionalissima” ex collaboratrice (e tuttora allieva) l’atleta che ha vinto i Mondiali, si è tolto anche quella di accompagnare in Francia, con estremo piacere, la più giovane partecipante alle gare: sua figlia Anna, 15 anni, che soprattutto grazie al buon piazzamento nel dressage (8° posto) ha concluso la sua esperienza con una dignitosa 18.ma piazza.

Alle spalle di Carola Diener, e dei suoi magnifici cavalli tedeschi (Joy, Gento e Superstar), tutti con il prestigioso marchio-Sandomann,  il francese Stephane Chouzenoux (129.06 il suo punteggio finale), che proprio a Conty nel 2002 aveva conquistato l’oro nei Mondiali Attacchi singoli, e il già citato olandese  Tom Engbers (130.97), come detto imprendibile nel cross ma evidentemente in ritardo nel dressage (15° posto) e nei coni (10°).

Proprio l’Olanda, che assieme a Engbers schierava anche Gerard LeutenHarry Verstappen(campione del mondo uscente, stavolta solo 19° nella graduatoria individuale), ha trionfato nella classifica a squadre, con un totale di 261.62 punti. Secondo posto per la Germania di Carola Diener, Reinhard Burgraf e Sebastian Warneckj (264.94 punti) e terzo per i padroni di casa della Francia, con Eve Cadi Verna, Stephane Chouzenoux e Francois Dutilloy (271.40).

E veniamo all’Italia. Un solo partecipante, Jozsef Dibak, esperto e certamente capace come recita il suo palmarés, tre cavalli decisamente meno collaudati a certi livelli (Favory Telesia, Arcantjin e Armani), un piazzamento finale che parla da sé: 39° posto. Che è successo? Questa la risposta del tecnico federale Alessandro Beverina: “Non possiamo dire che la performance di Dibak, per quanto evidentemente modesta nel risultato, sia stata clamorosamente negativa. A Conty c’erano equipaggi strepitosi per qualità dei cavalli, molte star attesissime (penso a Verstappen, ma anche agli svizzeri) hanno trovato grandi difficoltà. Joszef ha fatto quello che poteva, danneggiato alla prima giornata dal giudice francese, che lo ha valutato in modo assai lontano dai suoi colleghi nel dressage. Quell’avvilente 54° posto lo ha messo subito nelle condizioni peggiori per affrontare una maratona disputata tra l’altro su un fondo orrendo: più che fango, a Conty (dove non smette mai di piovere) c’erano le sabbie mobili… Detto questo, a mio avviso per il futuro dovremmo cercare anche noi la strada di giovani di cui favorire la crescita un po’ alla volta. Certo, non abbiamo cavalli a livello degli altri, si sa, e comunque siamo costretti a puntare sulla qualità: visti i nostri numeri, non possiamo davvero pescare nel mucchio”.

Un po’ di delusione, tra gli appassionati più romantici di questa nobile disciplina, l’ha suscitata anche la modesta avventura mondiale dell’inglese Fred Pendlebury, 68 anni, star della rappresentativa britannica addirittura dal 1989, quando si cimentò nei Mondiali Pariglie di Sandringham. A Conty, non è riuscito a piazzarsi oltre il 31° posto, contribuendo al non brillantissimo piazzamento finale della Gran Bretagna (8.a a squadre). Ma probabilmente non siamo noi italiani, stavolta, a poter parlare di malinconia.

Link ai risultati:

http://www.hoefnet.nl/nl/home/site/uitslagen/d4f4fb9b3ef418a2303431725a6f047a/PDF

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