Il cavallo è un compagno e non un lusso

Il cavallo è un compagno e non un lusso

A partire da luglio 2011 entrerà in vigore il nuovo redditometro.

L’applicazione sarà in modo retroattivo sugli accertamenti relativi ai 5 anni precedenti.

Il vecchio redditometro è iniquo, perché non riconosce il cavallo da compagnia e d’affezione il cui costo di mantenimento mensile, almeno in proprio, non varia molto dal mantenimento di un cane (125 euro mensili stimati).

Per chi possiede un cavallo da compagnia e si vedesse contestare il reddito dichiarato, sulla base del vecchio redditometro, l’unico consiglio che possiamo darvi è di chiedere tramite un avvocato tributarista l’applicazione del nuovo redditometro in modo retroattivo.

L’agenzia delle Entrate non ha ancora concluso in modo definitivo il lavoro di definizione sui beni e sui servizi che entreranno a far parte del nuovo redditometro.

Ergo, e’ questo il momento per chiedere in massa che il nuovo redditometro riconosca l’esistenza, di fatto, di migliaia e migliaia di cavalli d’affezione, il cui mantenimento costa dai 1500 ai 4000 euro annui, a seconda che il cavallo sia tenuto a casa o in maneggio. Questi cavalli d’affezione non devono denotare reddito né essere riguardati come beni di lusso.

Animali che hanno bisogno di specifica tutela per essere salvati dalla macellazione clandestina, in quanto si tratta di cavalli il cui passaporto chiarisce bene che non sono destinati alla produzione alimentare per il circuito umano e il cui sostentamento andrebbe agevolato tramite specifica tutela, anziché sottoposto a tassazione.

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