Enrico Maria Frana: uno sguardo al futuro senza divisa

Tutto comincio’ in un villaggio turistico, a otto anni. Cosi’ Enrico Maria Frana è salito per la prima volta in sella. In quel momento non avrebbe mai sospettato che, un giorno, avrebbe dominato la locandina di Piazza di Siena: una visibilità meritata grazie alle performance del 2001 nelle Coppe delle Nazioni più prestigiose, con il suo cavallo, Dohitzun Guernica. Quest’ultimo, purtroppo scomparso, è stato un valido riproduttore. Ancora oggi, infatti, si conteranno un centinaio di puledri di sua discendenza.

 

Enrico Maria Frana, classe 1976, può contare da molti anni sulla sua scuderia e sulla condivisione quotidiana da parte di sua madre, che si presenta puntualmente ogni mattina per montare più cavalli.

 

Quest’anno, però, è cominciato con un po’ di nostalgia perché ha dovuto dire addio alla divisa dei carabinieri, dopo 15 anni di appartenenza. “Tagli decisi dal vertice”, spiega Enrico. “Motivo?Riduzione di organico”. Una spiegazione razionale, quasi lapidaria, ma comprensibile, che ha toccato la sorte non solo di Frana, ma anche quella di Lorenzo Toscano, Marco Biasia e Matteo Fantozzi.   

 

“Personalmente, riconsegnare la divisa è stato doloroso, ma ne comprendo le motivazioni. Ora guardo al futuro”.  Con queste parole, Enrico confida che crede molto nei suoi cavalli, sei dei quali sono figli dell’indimenticabile Dohitzun.

comunicato Fise

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