Lo sport, gli atleti, vincono su tutto anche sulla politica

Lo sport, gli atleti, vincono su tutto anche sulla politica

Che fine settimana bellissimo è questo di metà febbraio. Più che il San Valentino delle coppie questa settimana abbiamo vissuto il San Valentino degli innamorati degli sport equestri. Qualche giorno fa Norma Paoli ha conquistato il Gran Premio del CDI 3 stelle di Nizza in sella ad Equitago Zandor e anche la giovanissima Valentina Remold si è aggiudicata due categorie giovanili organizzate nell’ambito dello stesso internazionale. Per quanto riguarda gli azzurri del salto ostacoli la compagine che ha preso il volo verso Al Ain ha subito firmato ben due prove dello Csio. Autori di tali vittorie sono stati Emilio Bicocchi (Ares) e Paolo Paini (Clodia) che poi insieme a Michael Cristofoletti e Francesco Turturiello sono saliti sul terzo gradino del podio in Coppa delle Nazioni.

Ma i nostri non si sono fermati qui. Bicocchi ha messo a segno un’altra categoria, mentre Paolo Paini con la sua 8° Meraviglia di ‘Casa Nostra’ (no non si tratta di un cavallo scappato fuori dal telefilm Squadra Antimafia) si è imposto su tutti siglando il Gran Premio. Ottava, come viene soprannominata 8° Meraviglia dalla sua stessa allevatrice Stefania Chittolini, è un prodotto dell’allevamento di Ca’ San Giorgo, azienda assolutamente italiana e quindi di ‘Casa Nostra’. A dare un tocco di magia a questi giorni di successi si aggiunge il fatto che proprio oggi, mentre Paolo Paini e Ottava vincevano la prova regina dello Csio, Stefania Chittolini festeggiava il suo compleanno e veniva premiata durante la Fiera ‘Cavalli a Roma’ per il suo impegno nella produzione di soggetti di altissimo livello.
Le vittorie, i successi, le premiazioni, la pelle d’oca, le emozioni e le lacrime di gioia sono NOSTRE, sono il risultato di impegno ed investimenti privati, sono il prodotto del duro lavoro di atleti e della voglia di non mollare mai dimostrata da proprietari ed allevatori e, perché no, di tutti i fan. Quindi perdonatemi se vi dico ‘giù le mani dalle coppe’. La nostra federazione ha subito più cambiamenti negli ultimi 8 anni di quanti ne sia dato possibilità di ricordare. Commissariamenti, lotte intestine e dispetti di ogni genere hanno animato la politica equestre ed il comparto allevatoriale e, malgrado tutto, il nostro sport ha continuato a crescere, anche a dispetto della grave crisi economica. Le premiazioni di questi giorni, l’Inno di Mameli che suona in diverse parti del mondo e che attraversa con le sue note trasversalmente tutte le discipline, non sono più una novità, non dovrebbero più fare scalpore perché fanno parte di un trend di crescita ormai costante.
E quindi ora basta diamo a Cesare quel che è di Cesare e facciamo un applauso all’iniziativa privata. Facciamoci una risata quando chiunque, oltre a proprietari, allevatori, cavalieri, groom o istruttori, cercherà ancora di prendersi i meriti di coccarde e podi. Ricordiamoci che lo sport è nostro. Presidenti e dirigenti vanno e vengono, lo sport rimane.

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