Le procedure veterinarie con cui viene misurata l’ipersensibilità degli arti dei cavalli impegnati nelle gare di salto ostacoli hanno fatto oggi un’altra vittima illustre. Il cavallo della canadese Tiffany Foster è stato escluso dalle competizioni alle Olimpiadi di Londra prima della seconda prova di gara per l’ipersensibilità riscontrata in un punto vicino alla corona dell’anteriore sinistro dell’animale. Una piccola ferita sembra essere responsabile di quanto riscontrato dai veterinari che hanno subito specificato che non si tratta di un caso di maltrattamento o di doping, ma di un leggerissimo infortunio, un graffio.
Secondo i rappresentanti del Canada, la decisione di squalificare il cavallo è stata presa rapidamente e con leggerezza. La lieve entità della ferita non avrebbe sottoposto il cavallo a nessun rischio e saltare non gli avrebbe inflitto dolore.
Durante la conferenza stampa indetta dalla Fei, la presidentessa, la principessa Haya, ha nuovamente sottolineato che non esistono accuse di alcun tipo nei confronti della Foster alla quale ha detto di sentirsi molto vicina in questo difficile momento.
La canadese, alla sua prima esperienza olimpica, è apparsa distrutta ed ha pianto per tutta la conferenza stampa. Il capitano della quartetto canadese, il campione olimpico Eric Lamaze, ha espresso parole dure. A suo avviso l’esclusione dell’atleta è stata una grave ingiustizia, una vergogna per lo sport. “I responsabili hanno impiegato soli 6 minuti a prendere una decisione che ha reso vano il lavoro di 4 anni, che delude le aspettative di tanti appassionati. Il cavallo non è stato nemmeno fatto uscire dal box, non è stato fatto trottare. Tutti sono diversi, ma la maggior parte dei cavalli sembrerebbero ipersensibili se fossero tastati 50 volte da 5 persone diverse nelle stesso punto”, ha sostenuto il cavaliere.