Potenza alla Csio Piazza di Siena: chi osa vince

Potenza alla Csio Piazza di Siena: chi osa vince

Negli ultimi anni, il numero dei cavalieri in campo nelle gare di potenza è diminuito. Questa specialità mette a dura prova il coraggio dei binomi. Si trovano di fronte a un salto di una dimensione per loro assolutamente inusuale. A molti però questa gara non piace. Molti cavalieri non sono per niente abituati a affrontarla. Alcuni dicono sia troppo impegnativa o rischiosa per un cavallo. Ma l’irlandese Cian O’Connor e il britannico Michael Whitaker non sono d’accordo. “Devi avere il cavallo giusto per questa specialità e i migliori soggetti da potenza amano questa sfida”, spiega O’Connor, mentre Whitahker aggiunge: “La ragione per cui molti cavalieri non fanno più la potenza è semplice: non hanno fegato. Non hanno abbastanza cuore per farla”. Sono passati 2 anni da quando Whitaker vinse a Roma la prova di potenza in sella a Loro Piana Cyber Space. In quell’occasione riuscì a superare l’americano Richard Spooner, in gara con il suo top horse, Cristallo. Quest’ultimo un fatto piuttosto raro, non è infatti comune vedere un cavaliere affrontare questa gara con il suo cavallo di punta. “Una volta un buon cavallo faceva ogni specialità – spiega O’Connor – Velocità, potenza, derby o Coppa delle Nazioni. Oggi, invece, li prepariamo a una singola specialità. Li alleniamo a fare sempre quell’unico tipo di lavoro e non è semplice chiedergli di fare qualcosa di inusuale”. Ad ogni modo, il numero di vittorie raccolte dal cavaliere irlandese in questa categoria è impressionate: 10. Sei di queste sempre in sella al suo castrone grigio Casper. “ Hai bisogno di un cavallo particolare per vincere nella potenza. Deve essere molto coraggioso, anche se nel caso di Casper non c’è solo questo. E’ un vero cavallo da gara. Ama l’atmosfera della competizione se sente che il pubblico è con lui, da ancora di più. Adora gli applausi degli spettatori e nelle grandi gare da molto più del solito”. Secondo lui le preoccupazioni riguardo al binomio potenza e cavalli sono infondate: “ Nessuno fa più 3 o 4 di queste gare in un anno e durante una sola giornata si può tranquillamente chiedere a un soggetto di fare salti così grossi. Molti cavalli volano sui primi salti, alcuni arrivano al muro di 2 metri, ma dopo quell’altezza hai bisogno di qualcosa di diverso. Il cavallo ti deve permettere di chiedergli di saltare. Anche e soprattutto se non vede cosa c’è dall’altra parte del muro. Questa è vera fiducia uno nell’altro. E’il brivido più forte che provi in questa gara”. Intanto, Michael Whitaker, che non condivide affatto le posizioni di chi critica la Potenza ci tiene a sottolineare: “Alla gente piace. La capiscono e si sentono coinvolti. Quando vinsi qua 2 anni fa ho sentito il più affascinante degli applausi, è stata una giornata fantastica. E’ una sfortuna che molti cavalieri non siano preparati a farla”. Insomma per O’Connor la prova di potenza è un modo “Per riportare lo spettacolo in un concorso di salto”, mentre per Whitaker la cosa è ancora più semplice: “E’ un gara fantastica perché alla fine dei giochi: chi osa vince!”.

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