Ebbene è il caso di dirlo: mentre in Italia tutto tace, all’estero si parla e si sparla. Persino un sito internazionale come www.eurodressage.com ha pubblicato un articolo in cui si avanza l’ipotesi che la caduta del consiglio non è altro che uno stratagemma per liberarsi di alcuni “scomodi” consiglieri. Scioccati dal vedere scritto nero su bianco ciò che molti hanno pensato fin dal principio, ora apprendiamo dalla lettera aperta del dott. Garrone (pubblicata anche sul nostro sito) che neppure lui, il Vice Presidente Fise, è a conoscenza di quello che è successo.
Ma partiamo dall’inizio di questa oscura vicenda.
Il giorno 4 gennaio 2010, dopo le dimissioni non contemporanee di 6 dei 10 consiglieri federali, il consiglio della Fise decade. Caso strano il termine “non contemporanee”, sottilineato in tutti i comunicati apparsi, si rivela essere di estrema importanza, perchè proprio grazie a un basilare comma di un articolo dello statuto la non contemporaneità delle dimissioni dei consiglieri scioglie solo il consiglio lasciando in carica il Presidente e il Vice Presidente.
Qualche tempo dopo il “fattaccio” su www.eurodressage.com viene pubblicato un articolo in cui il giornalista dà voce a quello che evidentemente in molti pensano. Non solo si parla di una cospirazione ai danni di alcuni consiglieri, ma si descrive la situazione federale attuale come una lobby in cui il consiglio detiene potere decisionale assoluto anche sulle scelte sportive e lo esercita con intimidazioni e tenendo sotto scacco gli atleti.
L’articolo dipinge un quadro sgradevole il cui titolo potrebbe essere “pizza, mafia e mandolino” e noi ci auguriamo sinceramente che sia come la definisce il dott. Garrone “seducente dietrologia”.
Appreso e letto quanto apparso su Eurodressage, la nostra redazione prima di pubblicare l’articolo incriminato ha contattato l’Ufficio Stampa della Fise chiedendo se fosse possibile avere un commento da parte del Presidente.
Ci è stato comunicato che sarebbe arrivata una comunicazione ufficiale Fise. Dopo qualche giorno è arrivata la lettera aperta del Vice Presidente, il dott. Vittorio Garrone (anche se non è chiaro se parli a nome proprio o della Federazione, dato che il comunicato stampa non è su carta intestata FISE).
Un sorriso malizioso si fa inevitabilmente strada sul viso del lettore nell’apprendere che la caduta del consiglio è stato “un fulmine a ciel sereno” per lui e che “le motivazioni dell’atto restano tutt’ora ignote, nessuna spiegazione concreta è stata data nè prima nè dopo, nè a me, nè ad altri, nè dal Presidente nè dai dimissionari”. Se in 17 giorni neanche il Vice Presidente “ancora in carica” ha capito cosa stia succedendo …. non ci resta che piangere.
Di seguito trovate l’articolo di Eurodressage e la letterea del Vice Presidente federale dott. Vittorio Garrone.
Italian Tragedy: Italian Equestrian Federation’s Board of Directors Disbanded
January 14, 2010 – tratto da http://www.eurodressage.com/
The board of directors of the Italian Equestrian Federation (FISE) has resigned en masse on 4 January 2010. Antonio Giovannoni, Antonio Verro, Fabrizio Ambrosetti, Giovanni Rossoni, Franco Guerzoni and Lalla Novo handed in their resignation by letter to Andrea Paulgross, president of the FISE.
It is argued that this is a strategic move to disband the Board and that the group resignation was a staged act to have the four remaining members, who were more critical of Paulgross’ ideas, removed from the board.
In his first year of presidency Paulgross has not yet been able to deliver the coveted structure and programs Italian riders of all FEI disciplines have been desperately craving for. Italian riders of all levels have complained for years about the lack of communication, functionality and serviceability of FISE towards its members.
The riders are also upset about the fact that for the first time a FISE president gets a generous salary of approximately 150,000 euro a year for his work, and Paulgross has not yet produced any major progress within the federation. Each decision made within the FISE has to be approved the Board of Directors, no matter how small or great the decision is. The heads of each discipline committee have their back against the wall because the board refuses to approve any constructive sport program with the excuse that no money is available.
Paulgross reacted to the board’s resignation in an official statement on 5 January 2010. “Due to the fact that this office received six letters of resignation at different dates from six members of the FISE board on 4th of January 2010 the FISE Board is disbanded according to the FISE Statutes. President Andrea Paulgross thanks all members for their activity and for the results achieved during his first year of managing the FISE.”
Paulgross will be setting a new date for an Extraordinary Assembly at which 10 new members will be elected for the FISE Board.
Due to this organizational turmoil, riders are left in the cold and can not properly prepare for the upcoming 2010 show season. They fear that all sport programs, which include the appointment of national team trainers and chefs d’equipe, will be put on hold for at least the next three months, when international competitions have already started during this qualification year for the 2010 World Equestrian Games.
An Italian source told Eurodressage that the FISE board has much power in giving individual riders opportunities to compete at international shows. “The Board has the right to enter individual competitors at international FEI competitions. The board does not need to justify why it accepts or rejects the request of a rider to be entered in a competition. It is impossible to compete abroad if the Board is against you for whatever reason. No rider or judge or relative can express his thoughts in Italy without running the risk of being banned from international competitions.”
That the complaints of bureaucracy and favouritism have reached Paulgross is apparant from the final paragraph of his statement. He mentioned that it is his “strong will to continue with new energy and new people as President. Thirteen months ago, I was elected with the large majority of votes, more than 91%. The new FISE, which I hold in my heart, will be devoted to renew the results, the services, the facilities for the riders and the spreading of the horsemanship at an even higher level. My vision, void of personal or hidden interests, will become evident to the people loving our marvellous sport. FISE will be a big Olympic Federation, efficient, transparent and, I underline, far from private interest, business and political intrigues.”
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Crisi Fise: parla Vittorio Garrone
Comunicato Stampa 20 gennaio 2010
Cari amici dei cavalli e amanti degli sport equestri, un saggio recitava “La fine non è altro che un nuovo inizio”; io aggiungo: “Specialmente adesso”. La notizia del “golpe della befana” in Fise, è arrivata come un fulmine a ciel sereno. La situazione federale e del Consiglio infatti stavano dando segni di buon funzionamento. Poche settimane prima, a Verona per Fiera Cavalli, con il Presidente avevamo considerato, e proprio lui aveva dichiarato più volte, che la ricchezza e varietà di competenze presenti nel Consiglio, potevano essere di sicuro supporto ad una crescita e un miglioramento. Poi, l’inatteso.
Vi riassumo la situazione cui alludo: il Consiglio Federale della Fise è caduto a causa delle dimissioni avvenute tra fine anno e i primi di gennaio, di 6 dei 10 consiglieri; gli altri 4, me compreso, hanno di conseguenza perso la loro carica e senza potere intervenire in alcun modo. Il Presidente ed io, in qualità di Vice Presidente, invece restiamo in carica, perchè le dimissioni della maggioranza dei consiglieri non sono avvenute contemporaneamente (cft. Statuto Fise art. 31, comma 2, punto c). Le motivazioni dell’atto restano tuttora ignote, nessuna spiegazione concreta è stata data né prima né dopo, né a me né ad altri, né dal Presidente né dai dimissionari. Sarebbe facile e seducente fare della dietrologia. Tuttavia non è nella mia natura perdermi in chiacchiere. Sono un uomo pragmatico e in un anno di Vicepresidenza Fise ho voluto con tutte le mie forze andare avanti e cambiare la Federazione nel solo interesse sportivo, guidato da una passione sincera e completamente privo di biechi interessi personali e ambizioni di potere. Io e i consiglieri decaduti abbiamo lavorato sodo, contribuendo ad alcuni risultati significativi: come la sostituzione del tecnico federale per il Dipartimento Salto Ostacoli con Marcus Fuchs (con evidente miglioramento delle performance atletiche). Abbiamo deliberato la firma di un accordo di collaborazione con una nota società di consulenza aziendale, con l’obiettivo di ristrutturare profondamente la federazione sul piano organizzativo, degli aspetti economici e gestionali ed in vista di un programma poliennale sul piano sportivo. Stavamo infatti lavorando al programma sportivo nell’ottica di rinnovare il settore a tutti i livelli, amatoriale e professionistico, con lo scopo generale di dare migliori opportunità di crescita agli atleti, ai cavalli, ai proprietari e agli allevatori. Abbiamo lavorato assiduamente per mettere in chiaro la situazione economica e patrimoniale, comprese le passività oramai ineccepibili. Avremmo voluto gestire il debito pregresso e il bilancio corrente con criteri di accantonamento, attenzione all’allocazione delle risorse e maggiore visibilità delle coperture finanziarie, ma l’inefficienza strutturale e l’ostruzionismo presenti in Fise ne hanno impedito l’attuazione. Quando l’anno scorso ho accettato la carica di Vice Presidente, l’ho fatto con entusiasmo, certo che avrei potuto dare un forte contributo agli sport equestri, rinnovando e snellendo una struttura logora e macchinosa, convinto che avremmo potuto ottenere risultati significativi e avremmo potuto riformare e innovare il sistema già nei primi sei mesi, ma la situazione ad oggi conferma che mi sbagliavo e certi sistemi ferruginosi e una mentalità conservatrice sono ancora fortemente radicati in Fise. Ho personalmente messo in moto risorse e investito, mi sono messo in gioco, utilizzando le mie competenze di imprenditore e mettendo a servizio della Federazione esperienze manageriali ed etiche acquisite da generazioni. Fiducioso che il ruolo del Consiglio fosse quello di avere una funzione strategica e d’indirizzo delle politiche federali verso il rinnovamento di un sistema e un ambiente oramai vecchi e malati. Ho affrontato “duelli” di costruttiva dialettica con il Presidente e all’interno del Consiglio. Come me, gli altri Consiglieri decaduti – Tibaldo e Bonomelli, che hanno eccellenti competenze sportive, e Colucci che è un imprenditore di successo- hanno a mio avviso apportato competenze determinanti nelle dinamiche federali, profondendo un impegno corale, nell’ottica dell’interesse generale. I risultati più eclatanti della nuova gestione sono senz’altro merito anche del Presidente, ma sono soprattutto il risultato di un grande lavoro di gruppo. E’ un momento di incertezza e di “vuoto di governo”. Non possiamo permettercelo. Non possiamo continuare ad andare al passo, Dobbiamo e vogliamo galoppare veloce, superando fieri e slanciati ogni ostacolo.
Sono in corso accertamenti sulla correttezza e legalità della situazione ed entro 60 giorni dallo scioglimento del Consiglio Federale dovrebbero esserci le nuove elezioni (fatte salve lungaggini burocratiche e legali). In quel momento capiremo quale sarà la sorte della Fise: l’occasione potrebbe essere quella giusta per rieleggere un Consiglio Federale basato sul vero rinnovamento, sull’efficienza e sul successo sportivo. L’alternativa meno felice sarebbe la scelta di 10 nuovi consiglieri che non abbiano voglia e coraggio di far fare un vero passo avanti alla Fise degli anni ’10. Abbiamo bisogno di cavalli di razza. Il 2010 è un anno importante per l’equitazione italiana che si prepara ai Mondiali di Lexington, in Kentucky: le nostre amazzoni e i nostri cavalieri devono essere supportati da una Federazione forte, trasparente, condivisa, capace di pianificare governando con criteri di delega e trasparenza e, soprattutto, unita negli intenti e nelle scelte strategiche. Personalmente, immagino una Federazione gestita da persone lungimiranti che mettano i propri valori e le proprie esperienze al servizio dello sport, degli associati e dei tesserati. Persone in grado di pianificare una crescita sostenibile, disinteressata, riorganizzata, competitiva ed ottenere risultati veri, che si rigenerino nel tempo.
Questo momento, pur brutto e negativo, è propizio per attuare tutti una scelta forte, riafferrare saldamente le redini dare una svolta vera e concreta.
Lo “sgambetto” della Befana, potrebbe così essere il terreno giusto per spiccare quel salto verso l’inizio di una nuova era.
Vittorio Garrone