Intervista all’aviere scelto Eleonora Zorzetto

Eleonora Zorzetto è un’amazzone veneta di 21 anni che ha rappresentato l’Italia in ben sette campionati europei di salto stacoli: 2 campionati pony, 2 campionati juniores e 3 campionati young rider. Quest’estate, a Hoofddorp, in sella al fido Vumpaci ha contribuito alla conquista del bronzo a squadre. Per lei si è trattato dell’ultimo anno da under 21 e nel 2010 si appresta a fare il grande salto tra i seniores. Nel 2008 è entrata a far parte del gruppo sportivo dell’Aeronautica Militare ed ora è aviere scelto.

Eleonora facci un bilancio di questi anni passati a difendere i colori italiani nelle gare giovanili. Quale è stato il campionato d’Europa che ti è rimasto più nel cuore? A parte quest’ultimo del quale ti è rimasta anche una bellissima medaglia appesa intorno al collo.

A dir la verità ogni campionato ha una storia a sè e un motivo diverso per essere ricordato come “speciale”. Gli Europei pony in Irlanda nel 2003 sono stati un esperienza bellissima, perchè erano i primi, eravamo una squadra molto affiatata e ho stretto delle amicizie con cavalieri stranieri che ho potuto poi coltivare negli anni successivi.
Il campionato ad Atene nel 2006 è stato stupendo, perchè ci ha permesso di gareggiare proprio nel campo dove due anni prima si erano disputate le Olimpiadi. Proprio Grecia per la prima volta ho partecipato agli europei in sella a Vumpaci. E’ stata una grande emozione per l’atmosfera che c’era e perchè ho sfiorato il podio chiudendo in quarta posizione individuale.
Il campionato di quest’anno poi è stata la ciliegina sulla torta. L’ultimo giorno, con gli juniores che hanno conquistato l’argento prima e il nostro bronzo poi, sembrava di vivere in un sogno.

Parlaci dei cavalli che ti hanno accompagnato in queste avventure.

E’ iniziato tutto con il pony irlandese Barry’s Beauty che adoravo. Dopo qualche anno insieme, quando sono “uscita” dai pony, l’abbiamo venduto a una ragazzina in Normandia, ma sfortunatamente da lì a poco si è ammalato e dopo è stato declassato. Mi è dispiaciuto molto separarmene.
Il mio primo cavallo grande, invece, è stato Nikita, una femmina baia che ancora oggi monto e con la quale ho fatto il primo anno da juniores.
Il mio vero amore, però, è Vumpaci. Per sei mesi abbiamo cercato in lungo e in largo senza trovare un soggetto adatto, quando poi un giorno in un allevamento in Belgio, in un paddock in mezzo alle mucche, abbiamo trovato proprio il cavallo della mia vita.
Non è stato, però, un inizio facile. Quando l’ho provato in Belgio, a sette anni, non c’erano altri cavalli in campo e lui è stato bravo, ma una volta arrivati in Italia abbiamo scoperto che era impossibile montarlo in compagnia di altri perchè continuava a spaventarsi e a fare continui voltafaccia. Per quasi 10 mesi mi ha messo a terra con una regolarità spaventosa. Incominciavo a odiarlo, ma era anche tanto forte e questo mi dava sicurezza. Poi come d’incanto qualcosa è cambiato e ha smesso di comportarsi come un folle. Gli voglio un bene dell’anima, perchè quando sbaglio sembra dirmi “non ti preoccupare adesso aggiustiamo tutto” e mi aiuta sempre.

Raccontaci della tua esperienza allo Csio di Piazza di Siena lo scorso anno.

La settimana di Roma l’anno scorso ne sono successe di ogni.
Il lunedì ad Arezzo, dove mi ero fermata dopo il concorso prima di proseguire per Piazza di Siena, mi hanno svaligiato il baule. Arrivare al concorso più importante dell’anno senza finimenti, senza passaporti dei cavalli e senza  tutto il resto della mia roba mi ha messo decisamente in agitazione.
Inoltre il giorno prima dello Csio di Piazza di Siena ho avuto l’onore di entrare a far parte del gruppo sportivo dell’Aeronautica Militare e quindi in occasione dello Csio ho indossato per la prima volta la divisa blu…altra emozione. Ci tali e tante faccende da sbrigare …
Poi, però, è iniziato il concorso ed entrare in quel campo in mezzo ai “big” è stato bellissimo.

Qual’è il cavallo che ti piacerebbe montare?

Sicuramente Itot du Chateu.

Chi è il tuo idolo tra i cavalieri?

Non ne ho uno specifico, sono diversi quelli che ammiro. Ad esempio Markus Ehning, Marco Kutscher ed Edwina Alexander.

Progetti e desideri per il futuro?

Ovviamente il mio desiderio è di poter continuare a praticare questo bellissimo sport che è la mia passione principale . Per l’equitazione ho rinunciato spesso a tanti svaghi, vacanze e piaceri della vita di cui i miei coetanei hanno invece potuto godere. Sono stata fortunata, perchè sono stata ricompensata con delle grandi soddisfazioni e delle esperienze che sicuramente rimarranno i migliori ricordi della mia adolescenza. Mi auguro di poterne aggiungere tante altre e per questo mi impegnerò al massimo. Vorrei chiudere con un augurio che non ha nulla a che fare con il mio futuro agonistico, ma con la realtà spesso crudele del mondo che ci circonda. Il mio pensiero va ai soldati morti e feriti recentemente in Afghanistan e alle loro famiglie. Spero in un mondo migliore in cui si possa evitare che la vita di intere famiglie venga distrutta da simili tragedie .

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