
“Una vittoria entusiasmante ma non inaspettata”, ha dichiaratoBruno Chimirri, istruttore della neocampionessa europea junior, Virginia Caruso. “Virginia si è trasferita nella mia scuderia (A.S. Costabella, provincia di Novara) a settembre dell’anno scorso, per lavorare quotidianamente con me. Prima la seguivo solo in gara. E’ un’allieva propensa all’impegno, che ha dimostrato da subito di voler risolvere le sue difficoltà. Abbiamo lavorato con progressione, puntando sulla condizione e sulla gestione. Nel corso dei mesi, mi sono accorto che il suo binomio con Lune de l’Othain avrebbe potuto accogliere la sfida europea con grandi soddisfazioni. La sua medaglia d’oro non mi stupisce affatto”. Con queste parole Bruno Chimirri si dichiara orgoglioso della sua allieva, nella quale, in realtà, ha sempre creduto. La soddisfazione del cavaliere va, ovviamente, anche alla vittoria di squadra, composta dalla Caruso, Francesca Arioldi, Filippo Codecasa e Nicolò Callerio. “Ho respirato un clima mai visto in occasione di questi Europei – ha commentato Chimirri – e il merito va all’organizzazione federale. Lo dico perchè 4 anni fa, quando accompagnai Anna Giugno in occasione degli Europei, non è stato affatto così e questo nuoce allo sport. La professionalità di Emilio Puricelli ha fatto da collante tra i ragazzi e i loro istruttori. Il risultato che ne è derivato è stato un vero spirito di squadra, unica condizione che serve allo sport. Credo – ha concluso Bruno Chimirri – che in questo campionato Europeo, sia stata vissuta una pagina sportiva di grande valore per la formazione dei giovani cavalieri azzurri. E questo va oltre il nostro splendido risultato”.
Dello stesso avviso è Roberto Arioldi, che per l’occasione era il coordinatore del settore giovanile del salto ostacoli, nonché padre e istruttore di Francesca, sesta individuale. “Lo spirito di squadra – ha dichiarato il cavaliere – in questi casi fa la differenza. Sono molto felice per il risultato di squadra, ma aggiungo anche che abbiamo sfiorato altre due medaglie individuali, perché l’errore di Francesca, il primo giorno, all’ingresso della combinazione, causato da una linea che è venuta un po’ corta, ha pregiudicato la sua medaglia d’argento individuale. Il quinto posto individuale di Filippo Codecasa, che non ha commesso errori agli ostacoli, ma ha toccato due volte la riviera, avrebbe potuto essere una medaglia d’oro. Insomma, avremmo riempito il podio individuale. I ragazzi, comunque – ha concluso Arioldi – si sono ben comportati dentro e fuori dal campo, dimostrando ottimi valori sportivi”.
Grande soddisfazione anche per Emiliano Liberati, istruttore di Nicolò Vincenzo Callerio. “Nicolò monta con me (Cassia Antica Country Club, Roma) da meno di un anno – ha dichiarato Liberati – sono felice di seguire un allievo così disponibile al lavoro e alla disciplina. Carethago Z (femmina saura proveniente dal noto allevamento Zangersheide) l’abbiamo provata 4 mesi fa, tenendo a mente importanti obiettivi, come gli Europei. Nicolò – prosegue Emiliano Liberati – è un cavaliere serio e di buon senso in sella. Gli mancava un atleta-cavallo che lo accompagnasse e lo supportasse verso i risultati che merita. I miei complimenti, ovviamente, vanno anche agli altri protagonisti di questa splendida vittoria europea”.
Omar Luca Codecasa, padre e istruttore di Filippo, brinda al risultato del tricolore, ma anche a un successo di famiglia, condiviso con il cavalier Orlandi, proprietario di Breezer. “Devo ringraziare mio fratello Carlo, perché è stato lui a segnalarmi questo cavallo per mio figlio. Lo abbiamo acquistato quando aveva 7 anni ed era ancora un po’ verde, ma Filippo ha sentito subito un buon feeling, quindi lo abbiamo preso e con molta pazienza abbiamo aspettato che maturasse. Il cavalier Orlandi lo ha comprato, lasciandolo comunque sotto la sella di Filippo che si reca tutti i giorni a Castellazzo per montarlo. Breezer ha mezzi e cuore. Non è un cavallo stilista ma vuole sempre far bene. Come padre e come istruttore – ha proseguito Codecasa – posso affermare che mi è dispiaciuto non assistere di persona a questo successo, anche perché sentivo per telefono mio figlio che era entusiasta del clima che stava vivendo con la rappresentativa azzurra. L’ho sentito carico, concentrato, e in piena unione con la squadra. Lo spirito di collaborazione determina sempre ottimi risultati. E in questi campionati d’Europa (per Filippo è il terzo) l’organizzazione federale ha favorito disciplina e cuore sul campo e solidarietà di scuderia”.
comunicato Fise