FISE e Board allevatori: work in progress per riavvicinare cavalli e sport

Si è messo ufficialmente in moto il Board allevatori della FISE, pietra miliare del progetto che vuole riavvicinare all’attività sportiva una realtà da troppo tempo ai margini del movimento equestre. La prima riunione si è tenuta non casualmente nella sede del CONI, al Foro Italico, la casa dello sport italiano: un modo concreto per avviare un rapporto nuovo, nell’ambito ideale.

\r\nNumerosi, ovviamente, i punti all’ordine del giorno. Il primo, i problemi legati allo sviluppo delle discipline (molti, ad esempio, i riferimenti all’endurance): è emersa appunto la necessità di raccordare e accorciare la filiera tra allevamento e sport, creando una maggiore sinergia tra offerta e richiesta, allo scopo di favorire la crescita agonistica.

\r\nAltro importante tema, le banche dati per valorizzare i cavalli italiani e gli indici genetici in base ai risultati sportivi.

\r\nAmpio lo spazio dedicato ai Giovani Cavalli, altro terreno di grande impegno di questa gestione federale: in particolare, si è affrontato il tema legato ai direttori di campo rispetto ai percorsi. Per favorire la crescita sportiva, si è dibattuta tra l’altro l’opportunità di rendere noti a tutti, prima delle competizioni, quale esercizio preparatorio, i grafici di uno o due giri montati nelle diverse tappe di gara. Un sistema simile a quello scolastico. Esercitazioni che possono solo aiutare il talento ad emergere.

\r\nDue le richieste rivolte alla federazione: una comunicazione forte sulle gare di eccellenza attraverso il sito federale e l’inserimento di uno speaker qualificato che possa valorizzare i cavalli, facendone una cronistoria all’entrata in campo gara: citando l’allevamento, il proprietario e i risultati più significativi ottenuti in precedenza. Lo stesso procedimento nei moduli degli ordini di partenza distribuiti in occasione delle gare: una sorta di pubblicità che favorisca in qualche modo il corretto commercio e parallelamente valorizzi la figura dell’allevatore nel nostro Paese.

\r\nSi è poi discusso delle norme di attuazione dei regolamenti per il salto ostacoli. E’ forte l’esigenza di riequilibrare la discrezionalità da parte dei direttori di campo dei concorsi importanti: infatti come da regolamento “è obbligo dei direttori di campo attenersi alle entità previste per quanto riguarda altezze e relative larghezze degli ostacoli. Fatte salve le condizioni dei campi gara, almeno il 50% dei salti dovrà essere di entità massima”.

\r\nTutti i temi affrontati hanno avuto come unico denominatore comune la valorizzazione del Made in Italy, attraverso tutta la filiera coinvolta, dall’allevamento alla produzione, con la volontà condivisa di portare l’Italia sul podio in ogni comparto; possibilmente, sul più importante: quello sportivo.

\r\nAlla prima riunione del Board erano presenti i centri allevatoriali in rappresentanza di tutta la penisola: Vincenzo Proscopio per l’allevamento “Verdina” (CZ), Silvio Benini per l’azienda agricola “Benini” (VR), Stefania Chittolini per il “Ca’ San Giorgio” (PR), Silvia Baroncelli per “Il Colle” (FI), Francesco Carbone per “San Patrignano” (RN), Alessandra Ridoli per l’allevamento “Delle Schiave” (BS), Pierpaolo Ferilli (responsabile del Board) per “Aurea Dragonda” (VT) e Giuseppino Marras e Arnaldo Torre per l’allevamento “Marras” (SS).

\r\nA salutare i presenti, il presidente federale Andrea Paulgross: “Sono molto contento di incontrarvi qui, nel palazzo del Comitato Olimpico, centro nevralgico dell’attività sportiva nazionale. Questo di oggi è un appuntamento fondamentale e che qualifica la nuova linea di politica sportiva adottata dalla Federazione. Sono sempre più convinto che la mancanza di risultati sofferta dall’equitazione si spieghi soprattutto con i problemi strutturali del nostro sistema. Con sincerità, ed evitando di inseguire scuse che non possono certo giustificare, Windsor a parte, un quarantennio di insuccessi, ho ritenuto fosse giunto il momento di cominciare a riformare il sistema che abbiamo ereditato. L’obiettivo insieme a voi, adesso, è quello di restituire al rapporto tra il mondo del cavallo e l’attività agonistica il giusto assetto organizzativo, economico e quindi sportivo. Evidente è la distanza che esiste fra il mondo allevatoriale e quello della gestione dell’attività sportiva. Serve un vero raccordo tra le due realtà, sistematicamente allontanatesi nel corso degli ultimi vent’anni.”

\r\nIn sostanza, nell’intento di questa gestione della FISE il nuovo gruppo di allevatori – tutti stimati professionisti del settore, con alle spalle realtà importanti a livello italiano e internazionale – dovrà costituire d’ora in avanti un organismo capace di collaborare alla costruzione di un sistema che faccia da motore al mondo del cavallo, toccandone con mano ogni giorno, dall’interno, le problematiche concrete e garantendo costantemente al governo federale un contributo fattivo di conoscenze, di analisi, di proposte. È stato già previsto l’ulteriore inserimento di altri importanti allevatori nelle commissioni tecniche della Federazione.

 

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