Turismo equestre FISE: obiettivo 5 terre

Turismo equestre FISE: obiettivo 5 terre

Pronti, partenza e via per un viaggio a cavallo di sei giorni che dal maneggio di Polinago nell’Appennino Modenese, attraverserà tre regioni, fino a raggiungere il Parco Nazionale delle Cinque Terre.

Lunedì 11 luglio è prevista la partenza per il lungo viaggio lungo la spettacolare dorsale appenninica; da Polinago, si lambisce il monte Cimone, la vetta più alta dell’Appennino tosco-emiliano, per giungere in Liguria, e scoprire le meraviglie delle Cinque Terre, un territorio che non a caso l’Unesco nel 1997 ha dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Un’area naturale protetta, resa parco nazionale nel 1999, che si trova in provincia di La Spezia e che con i suoi 4.300 ettari è il parco nazionale più piccolo d’Italia e allo stesso tempo il più densamente popolato.

Qui l’uomo in più di mille anni ha “modificato” l’ambiente naturale sezionando gli scoscesi pendii delle colline per ricavarne strisce di terra coltivabili, i cosiddetti ciàn, sorrette da circa settemila chilometri di muretti a secco.

Il viaggio interessa antichi itinerari che nei secoli hanno favorito gli scambi commerciali e culturali tra le genti di montagna che abitavano quei luoghi impervi. Ma si tratta anche di una sorta di “percorso geologico”, attraverso la storia e il linguaggio delle rocce: difficile infatti rimanere indifferenti di fronte ai gessi triassici, formazioni geologiche di origine antichissima (almeno 200 milioni di anni), dovute all’evaporazione di acque marine ad elevato contenuto salino che si ergono nel loro nitore quasi verticalmente sul fiume Secchia.

L’era glaciale ha lasciato il segno anche nel Parco dei 100 laghi, nell’Appennino parmense orientale, al confine con le province di Reggio Emilia e Massa Carrara. Qui una miriade di laghi lascia letteralmente senza fiato, mentre pian piano, procedendo attraverso i luoghi amati da Michelangelo e famosi in tutto il mondo, si ergono pregiati marmi a rivelare il complesso orografico delle imponenti Alpi Apuane.

Numerose ore di viaggio al giorno richiedono di dosare le energie dei cavalli, quindi talvolta i cavalieri faranno “piede a terra”, mentre un mezzo di servizio provvederà al trasporto da tappa a tappa di bagagli, profende e del materiale necessario alla logistica, consentendo di mantenere leggera la cavalcatura.

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