Elezioni FEI, Haya stravince: rimarrà in sella fino al 2014

 

Il mondo equestre ha scelto la sua guida. Confermando nettamente la precedente. Toccherà ad Haya Al Hussein guidare la FEI fino al 2014.

Schiacciante l’affermazione della principessa, figlia del defunto re Hussein di Giordania e moglie dello sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, primo ministro degli Emirati Arabi e governatore di Dubai. A Taipei, al primo turno della votazione svoltasi nel cuore dell’assemblea generale della Federazione internazionale, Haya ha raccolto 90 voti a favore, su un totale di 124 validi, espressi dalle 81 federazioni nazionali presenti e da 44 deleghe.

Niente da fare per i suoi avversari, due europei sulla carta agguerritissimi. Il primo, lo svedese Sven Holmberg, vice presidente FEI uscente, membro del comitato internazionale del jumping dal 2005, giudice stimato e chef d’èquipe per la Svezia nel dressage a due Olimpiadi e due Mondiali, ha ricevuto in totale 23 voti. E solo a quota 11 è riuscito ad arrampicarsi il secondo, Henk Rottinghuis, facoltoso uomo d’affari olandese, dressagista, giudice e organizzatore (specie negli attacchi), dirigente della federazione del suo Paese e ideatore di quello che viene considerato il più grande evento equestre mai consumato in un solo giorno, 700 cavalli impegnati nel saluto reale per il 25° Giubileo della regina Beatrice. Rottinghuis, che per concorrere alla presidenza dell’organismo mondiale aveva messo in campo importanti risorse finanziarie e politiche, aveva ottenuto l’appoggio dichiarato della federazione statunitense: tutto inutile. Imbarazzante l’entità della sconfitta, per le forze del Vecchio Continente: neanche facendo confluire tutti i voti raccolti (34) su un unico candidato l’Europa sarebbe riuscita ad opporsi al secondo mandato della principessa giordana, che ha calamitato su di sé non solo i consensi del mondo arabo, ma è riuscita a raccogliere appoggi praticamente ovunque, forte anche del sostegno del CIO, il Comitato olimpico internazionale di cui fa parte e che si era schierato al suo fianco.

“Grazie mille per la vostra fiducia”, il primo saluto rivolto alla platea da un’emozionata Haya, appena concluse le operazioni di scrutinio. “Vi prometto che non vi deluderò. E’ mia intenzione unificare questa federazione. Voglio lavorare per tutti voi, per tutti gli organismi nazionali. Voglio conoscere le vostre esigenze e fare il possibile per servire questo sport che tutti amiamo. Non ho mai creduto, come oggi, di avere tanti meravigliosi amici e sostenitori. Questo è stato un anno davvero straordinario per me e sono davvero riconoscente per tutto quello che mi avete regalato”.

 

Haya ha alle spalle significative esperienze in campo equestre. Bronzo nel salto nel ’92 ai Giochi Panarabi, atleta dell’anno in Giordania nel 1993, ha partecipato ai Giochi Olimpici di Sydney nel 2000 e ai WEG di Jerez de la Frontera nel 2002. Membro del Comitato Olimpico Internazionale dal 2007, da quest’anno è anche membro del comitato per le Relazioni Internazionali del CIO. E’ presidente e fondatore dell’Associazione Internazionale Culturale Atleti ed è stata la prima donna araba a diventare ambasciatore di buona volontà nel quadro del Programma alimentare mondiale dell’ONU. Nel 2007 è stata nominata anche messaggero di pace dal segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon.

 

In cima a tanti successi politici, oggi ha scavalcato anche l’ostacolo più duro, quello che invano hanno tentato di opporgli i poteri forti dell’Europa disarcionata quattro anni fa dal vertice FEI, occupato per trent’anni dagli inglesi (dal ’64 al ’94, prima con il principe Filippo, poi con la principessa Anna) e comunque sempre saldamente in pugno a dirigenti del Vecchio Continente, con la sola eccezione della presidenza americana del generale Guy Vernon Henry junior (1931-1935).

Al fianco di Haya, la FEI avrà per il prossimo quadriennio anche due nuovi vice presidenti, indicati direttamente dalla principessa: il britannico John McEwen e l’argentino Pablo Mayorga.

Grande la soddisfazione per il presidente della FISE Andrea Paulgross che ha partecipato ai lavori di Taipei, e non ha mai nascosto il suo profondo apprezzamento per il lavoro svolto dalla bella principessa giordana.

comunicato Fise

foto: (FEI/ Tzeng William)

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