
“Gli animali in carcere aiutano a portare rispetto, dignità e soprattutto amore, ingrediente principale per la motivazione al cambiamento”. Sono le parole di Pauline Quinn, una suora dominicana che ventitrè anni fa, introdusse per prima un programma di riabilitazione per detenuti, in una prigione dello stato di Washington.
Questo tipo di programma che prevedeva la presenza di cani e in seguito di cavalli nelle carceri, ha trovato un appoggio concreto con la Casa Circondariale di Bollate a due passi da Milano, che da tre anni si presenta come unica realtà in Italia e in Europa e che utilizza proprio i cavalli all’interno delle proprie strutture per la riabilitazione sociale dei detenuti. Un programma rivolto alla popolazione penitenziaria che ha così a disposizione nuove opportunità di reinserimento a fine pena.
Negli ultimi anni il cavallo ha trovato nuove valenze educative e psicologiche, la riabilitazione equestre è una dimostrazione lampante. Il cavallo è entrato nelle carceri, ed è stato per quasi quattro anni il motore dell’importante iniziativa nata in seno alla Federazione Italiana Sport Equestri. Il convegno che si è tenuto lunedì scorso ha confermato il grande interesse nei confronti di iniziative come questa. Promotori anche per il 2011, la Federazione Italiana Sport Equestri e ASOM (Associazione Oltre il Muro) , presieduta da Claudio Villa.
Il progetto “Cavalli per il Carcere” prevede la formazione di figure professionali legate al mondo dei cavalli; fino ad oggi sono stati organizzati tre corsi, con un totale di 30 detenuti coinvolti (a fronte delle oltre cento richieste pervenute) e impegnati a rotazione nella gestione della scuderia. I partecipanti hanno così ottenuto l’attestato di ARTIERE .
Sotto la direzione di Lucia Castellano, Bollate conferma la propria vocazione a porsi come un circuito penitenziario differenziato capace di dare ad ogni utente del carcere una risposta differente, a seconda della condizione e della pena del singolo.
La Dott.ssa Stefania Cerino, in qualità di Capo Dipartimento Riabilitazione Equestre FISE, ha commentato così il progetto: “abbiamo appoggiato con entusiasmo questa iniziativa che si prefigge di avviare un percorso riabilitativo. In particolar modo, per quelle categorie di reati che hanno bisogno di un vero e proprio intervento rieducativo”.
Ci si proprone di attuare questo programma di riabilitazione equestre con un protocollo apposito studiato per il lavoro del cavallo da terra e soprattutto per finanziare questa e altre iniziative che si potranno realizzare all’interno di Bollate, viene proppoosta la possibilità di accogliere all’interno della struttura, cavalli anziani e in riabilitazione a prezzi particolarmente convenienti.
Il convegno dello scorso lunedì, ha contato oltre 100 presenze a dimostrazione del reale interesse suscitato da questa iniziativa il Dott Piermario Giongo, veterinario e volontario dell’Associazione Oltre il Muro ha aggiunto: “il progetto si basa soprattutto sulla buona vlontà dei volontari e per poter proseguire, abbiamo necessita di molte cose che possono essere offerte da chi non ne fa più uso. Gli ampi spazi all’interno del carcere di Bollate consentono di ospitare cavalli provenienti da situazioni diverse come maltrattamenti, abusi, corse clandestine. Sono certo che con questo incontro possa rinforzarsi l’iter positivo partito quattro anni fa”.
comunicato Fise