
Il tribunale disciplinare della FEI ha confermato lunedì la squalifica per Mythilus, cavallo della dressagista statunitense Courtney King-Dye; con questa decisione il team USA perde il quarto a squadre, conquistato in occasione dei Giochi Olimpici ad Hong Kong.
Mytilhus era stato trovato positivo al Felbinac il 19 agosto, un antinfiammatorio non steroideo incluso nella lista dei farmaci proibiti da parte della federazione internazionale, e subito sospeso dalla competizione in attesa del verdetto ufficiale.
Con la conferma della squalifica l’amazzone statunitense perde la 13ª posizione nella classifica individuale e fa perdere la quarta posizione nella classifica a squadre anche al suo team.
È bastata la presenza minima di Felbinac nelle analisi per far scattare la sanzione da parte della federazione, nonostante le argomentazioni portate avanti dall’atleta e dalla squadra secondo cui il cavallo sarebbe entrato in contatto con la sostanza durante il trattamento defatigante cui era stato sottoposto al Hong Kong Jockey Club.
“È una situazione strana”, commenta Courtney King-Dye dalle pagine del suo sito.
“Il Felbinac è un antinfiammatorio topico usato generalmente sugli uomini. Non è approvato, prodotto o disponibile degli Stati Uniti. Quando ho saputo che lo usavano principalmente in Cina e Hong Kong, ho subito sospettato che Myth fosse entrato in contatto con la sostanza all’ Hong Kong Jockey Club”, ha spiegato l’atleta.
Nonostante la durezza della condanna, il Tribunale ha deciso di infliggere una sanzione abbastanza lieve (un mese di stop in pratica già scontato con il fermo a Hong Kong, il pagamento di una multa e le spese processuali) tenendo in considerazione la disponibilità subito dimostrata dal team, il comportamento impeccabile tenuto dalla King-Dye in occasione di un evento planetario come le Olimpiadi.
“La federazione e il tribunale disciplinare hanno agito in modo professionale e competente”, continua l’atleta. Ritengo che tutto sia stato fatto secondo le regole e ringrazio il tribunale per aver sottolineato la mia innocenza.
La Fei ha infatti riconosciuto che non è possibile stabilire in che modo Mythilus sia entrato a contatto con il Felbinac, di cui è stata riscontrata una presenza minima. Per questo la decisione di colpire l’amazzone che ne è responsabile rientra nella ferrea lotta che la stessa federazione sta portando avanti contro il doping.
“Spero che questa vicenda serva a rivalutare la regola di base. Chi usa sostanze illegali dovrebbe essere punito sempre, ma le regole dovrebbe tener conto di chi ha sempre rispettato le regole e si trova invischiato in una situazione strana, come questa”, ha concluso la dressagista.
l.c.