
L’altra metà del cielo del polo, i cavalli, è rosa. “L’85% dei nostri partner a quattro zampe sono infatti femmine, più docili e manovrabili” conferma Luca D’Orazio, icona agonistica della Cortina Winter Polo (negli ultimi sette anni, tre successi e due secondi posti dei team da lui capitanati), veterinario e già gentleman-jockey di galoppo.
In questa edizione dell’Audi Gold Cup 2009 è giunto dalla sua città, Roma, con la solita, formidabile “cavalleria”, 24 soggetti scelti nella sua azienda agricola-allevamento sulla Via Tiberina, alle porte della Capitale.
“Allevo cavalli da polo per divertimento, ho un terzetto di fattrici ed uno stallone, perché per questo sport a tutt’oggi non si può prescindere da quanto viene prodotto in Argentina, cui ora si stanno affiancando Nuova Zelanda ed Australia” . L
e immense campagne del Sud America, le “pampas”, sono l’ideale per creare le cavalcature adatte, ora abbondantemente irrorate di “purosangue” che dà al soggetto da polo scatto e velocità, da unire alla robustezza della razza argentina – il criollo o creolo, soggetto da lavoro paragonabile al nostro maremmano – molto usata dai “vaqueros”.
Grazie al lavoro con le mandrie tra i 3 ed i 4 anni d’età, fondamentale per la particolare doma a mazzetto utilizzata e per il buon contributo ad uno sviluppo muscolare completo, il futuro compagno del giocatore verrà poi avviato ai tornei.