Appennino Modenese: viaggio a cavallo di sei giorni tra le perle del Frignano

Continuano gli appuntamenti del Progetto Turismo Equestre della Fise Emilia Romagna: il Gruppo attacchi VDA e Appennino modenese dal 20 al 25 settembre propone una “sei giorni” in sella alla scoperta dell’alto Appennino Modenese. Il viaggio si svolgerà prevalentemente all’interno del Parco del Frignano, un’ampia area protetta, solcata da una fitta rete di sentieri che permettono di scoprire i diversi volti e gli aspetti più segreti del territorio. Come di consueto il percorso sarà rilevato con Gps e trasferito su cartografia della Regione Emilia Romagna.

La partenza è fissata per le 9 del 20 settembre dal maneggio di Polinago, in provincia di Modena (tel. 3482312390; http://www.gruppoattacchivda.it). Polinago è un paese di montagna dell’Appennino Tosco – Emiliano da cui si può godere di incantevoli panorami sulle vette imbiancate dell’Appennino, quali il Monte Cimone che le sovrasta tutte. Come in una favola ci si addentra in un territorio di pascoli ben curati e boschi incontaminati di secolari castagni e querce. Si tratta del Parco Regionale dell’Alto Appennino Modenese o Parco del Frignano, che comprende i comuni di Fanano, Fiumalbo, Frassinoro, Montecreto, Pievepelago, Riolunato e Sestola.
PROGRAMMA

Lunedì 20 settembre

Polinago – Castello di Brandola – pranzo in baita alle Piane di Mocogno (Via Vandelli) – Barigazzo –pernottamento in albergo

Eretto su uno sperone roccioso, il castello di Brandola domina il torrente Rossenna e fu teatro di cruente lotte durante il XIII e il XIV secolo. Fu più volte distrutto e ricostruito, oggi al posto della rocca sorge la chiesa parrocchiale, ma il luogo conserva ancora tutto il suo fascino e l’aspetto di borgo medioevale. Mentre l’antica via Vandelli fu voluta dal duca Francesco III d’Este e collegava originariamente la città di Modena e Massa. Oggi una parte del tragitto è inserito nel Parco Regionale del Frignano e rimane un percorso di infinita bellezza, sia perchè impregnato di leggende, vicende storiche, culturali e spirituali, sia perché ricco di panorami mozzafiato che lo rendono un percorso unico e affascinate da scoprire in ogni stagione.

Martedì 21 settembre

Barigazzo (Lama Mocogno ) – pranzo in area attrezzata a Riolunato – Ponte della Luna – Montecreto – pernottamento in albergo

Riolunato è un piccolo paese di montagna ricco di storia. Castelli, chiese, monumenti, piazze e case notarili sono alcune delle numerose bellezze da osservare al dolce ritmo degli zoccoli sulle strade di selciato. Tanti e particolari sono anche i ponti di Riolunato, che servivano per attraversare il fiume Scoltenna. Il Ponte della Luna, costruito nell’’800, tutto di sasso e a schiena d’asino, unisce i due versanti della vallata, quello “solatio”, rivolto a sud, e quello cosiddetto del “bacio”, rivolto a nord. Questo ponte inoltre collega il paese con le settecentesche vie Giardini e Vandelli. Ultima tappa della giornata è il paese di Montecreto, uno degli spazi verdi più belli e suggestivi dell’Appennino.

Mercoledì 22 settembre

Montecreto – pranzo campestre a Fanano – Sestola – pernottamento in albergo

Premiata con la Bandiera arancione dal Touring Club, Fanano sorge in un territorio di grande bellezza e pregio naturalistico, ancora pressoché incontaminato. Le tracce della sua storia millenaria si ritrovano nei numerosi e pregevoli edifici di carattere religioso, nei sentieri storici come la Via Romea, un tratto della Via Francigena un tempo percorsa dai pellegrini diretti a Roma, e nella vivace vita culturale della località.

Mentre Sestola, denominata “la perla verde dell’Appennino”, è situata sulla sella di un contrafforte, alle falde di una rupe su cui sorge l’antica Rocca. L’ottocentesco campanile domina il centro storico del paese e ai suoi piedi si trova la pregevole fontana coperta da un loggiato del XVII secolo. Il castello è circondato dal Parco delle Anime Salve, dedicato all’opera di Fabrizio De Andrè e alla canzone d’autore.

Giovedì 23 settembre

Sestola – pranzo in ristorante a Ponte di Olina – Pieve di Renno – Castello di Montecuccolo, Pavullo nel Frignano – pernottamento in agriturismo

Il ponte di Olina è tra le opere del passato più ragguardevoli ed ardite che ci siano pervenute. Ancora oggi si fa ammirare per la linea leggera del suo arco annerito dal tempo e perfettamente integrato nel paesaggio sassoso dello Scoltenna. Il ponte attuale, ricostruito nel 1522, supera il letto del fiume con un’unica arcata di forma parabolica. La spalla di destra poggia su un affioramento di roccia che costituisce la testata naturale del ponte, mentre la spalla di sinistra è totalmente artificiale. Nel culmine del ponte sorge una suggestiva edicola votiva coperta da un tettuccio a due falde.

Venerdì 24 settembre

Castello di Montecuccolo – pranzo in area attrezzata nella Riserva di Sassoguidano – Borgo di Montebonello – pernottamento in albergo

Il Castello di Montecuccolo sorge nella località omonima, sopra un rilievo roccioso nei pressi di Pavullo nel Frignano. Vi si giunge attraverso un fitto bosco, costeggiando il fiume Scoltenna e passando per il caratteristico borgo medievale disposto a corona intorno al maniero. Dimora dalla potente famiglia Montecuccolo, l’impianto architettonico è estremamente interessante e corrisponde alla tipologia classica del castello medioevale. Per quanto l’architettura sia improntata a criteri di massima essenzialità e severità, consoni alla tipologia e all’epoca dell’insediamento, essa è fortemente caratterizzata da una diffusa e spiccata maestria scalpellina, evidente nel torricino della scala a chiocciola, nella lavorazione dei portali, delle finestre e dei sedili contrapposti nei frontoni degli splendidi camini con stemmi sbalzati dal vivo della pietra.

Istituita nel 1995 dalla Regione Emilia Romagna, la Riserva Naturale Orientata di Sassoguidano si estende su una superficie di 272 ettari. Le pareti rocciose del Cinghio di Malvarone, il torrente Lerna, lo stagno di Sassomassiccio, la copertura forestale costituita da querceti e castagneti, siepi e prati, nonché la presenza di numerose specie animali e vegetali protette, sono componenti che fanno di quest’area uno dei territori più importanti della Regione.

Sabato 25 settembre

Borgo di Montebonello – Castello di Pompeano, pranzo in trattoria a Serramazzoni – rientro a Polinago

Una visita al paese di Montebonello equivale ad un a viaggio con la macchina del tempo nella storia religiosa e politica della comunità del Frignano, tra Medioevo e epoca moderna, tante e notevoli sono rimaste le tracce del passato.

Posto su un colle nella dolce vallata dei torrenti Cogorno e Rossenna , il paese è tutto racchiuso intorno alla piazza ed ha mantenuto l’aspetto e la struttura delle sue origini medioevali. La chiesa è orientata secondo gli antichi canoni liturgici con l’altare maggiore rivolto verso oriente. I portali d’ingresso sono uno in stile romanico con arco a tutto sesto, l’altro gotico, con le quattro bifore che danno luce all’interno. Ultima tappa del viaggio è il castello di Pompeano, il sasso su cui si erge, di colore verde scuro, tanto da sembrare quasi nero, è una serpentina di origine vulcanica sottomarina ed è attraversata al suo interno da una fenditura che ha dato origine ad una grotta della lunghezza di circa trenta metri. La grotta, dopo un ingresso assai angusto, diviene più facilmente percorribile: l’altezza è di circa 4 o 5 metri e la larghezza di circa 3, mentre sul fondo si trova un laghetto la cui profondità in determinati momenti dell’anno è di circa 20 metri.

Il percorso richiede discrete capacità equestri e il tecnico che guiderà il gruppo sarà Tiziano Bedostri, tecnico Fise di III livello. E’ possibile partecipare con il proprio cavallo, mentre amici e parenti possono aggregarsi ai punti tappa, un van trasporterà i bagagli da una tappa all’altra, le profende per i cavalli e il materiale logistico.

 

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