
Cristiano Cividini è secondo nella classifica individuale dei Mondiali Attacchi Singoli FEI in corso ai Pratoni del Vivaro, a capo di una nuova sontuosa prova nella maratona. Un risultato straordinario, unico nella storia di questa disciplina, che legittimamente inorgoglisce, prima ancora che il bravissimo driver azzurro, quanti in ambito FISE hanno lavorato con grande impegno per lo sviluppo degli Attacchi, ma che va ovviamente confermato domani, nella delicatissima prova dei coni, l’ultima della kermesse internazionale avviata giovedì scorso.
Cividini vi approda con l’entusiasmo e la determinazione di sempre, ma anche con la consapevolezza di quali scorie queste giornate abbiano lasciato nel suo Tango, cavallo giovane ma alle primissime esperienze a questi livelli. Certo, ci proverà. Intanto, Cividini può dare legittimo sfogo alla soddisfazione: “Per prima cosa, devo ringraziare gli italiani. Tutti. E’ come se li avessi avuti in carrozza con me. Sentivo il loro calore, la loro spinta. Sono contento per il team e per la Federazione, spero siano felici per questo grande risultato. Per domani serve grande sangue freddo e tanta buona sorte, come sempre. Nel 2006 abbiamo perso l’oro per un soffio. Il mio cavallo è giovane, forse io stesso ancora non lo conosco bene. Se si guarda alla classifica, da me al decimo posto è evidente che siamo tutti bravi: i distacchi sono veramente minimi. La scelta importante è stata uscire dall’Italia, misurarsi sull’avversario, non gareggiare solo in un cortile. Perdere è demoralizzante, inseguire lo è ancora di più, ma ti fa capire che la strada è lunga e complicata, ti fa imparare a scegliere per il futuro, a capire quali cavalli servono. Sono uscito dall’Italia nel ’90, magari a qualcuno sono anche poco simpatico per questo. Ma è stata la scelta giusta, lo dimostra anche questo risultato”.
Soddisfatto ovviamente il ct azzurro Antonio Broglia, che ha sempre creduto in questo gruppo: “Credo che i ragazzi abbiano gareggiato al meglio. Cividini ha dimostrato ieri e confermato oggi la sua professionalità. Ma non è più solo: attorno a lui c’è una squadra. Il mio grazie va anche alla Federazione per l’efficienza della palestra, delle strutture dei Pratoni del Vivaro: non ci sono stanti incidenti, oggi, tutto è andato magnificamente nonostante il gran caldo”.
Sotto un sole tornato davvero scintillante dopo le piogge di venerdì, Cividini ha offerto una prestazione di alto livello, chiudendo al quinto posto una maratona esaltata dal fondo ideale dei Pratoni, quanto dalla spettacolarità garantita dall’altissimo livello dei contendenti. Davanti all’azzurro, che ha stampato un totale di 68.24, la formidabile svizzera Lucy Musy (65.82), un viso d’angelo su un temperamento da demonio, piazzatasi prima sul connazionale Michael Barbey (66.38). Al terzo posto il danese Anders Hansen (66.77), al quarto il finlandese Ben Simonsen (67.41).
Nella graduatoria individuale è sempre in testa Thorsten Zarembovicz, assai meno brillante nella maratona (18.ma posizione, con 72.99), dopo la strepitosa prova fornita nel dressage. E’ lui a trascinare la Germania al primo posto nella graduatoria a squadre (229.38 punti): i tedeschi precedono la Svizzera (246.37) e l’Olanda (246.75) del campione uscente Jan van den Broeck, terzo alle spalle di Cividini, con scarto davvero minimo (118.82 punti contro i 118.42 dell’azzurro).
L’Italia, che ieri aveva chiuso nona, è al settimo posto (255.60), aggrappata alla classe di Cividini ma anche alla buona prestazione di Enrico Tortella, 15.mo (72.16), di Corrado Cotti, 22.mo (73.34) e di Alessandro Guerra, 23.mo (73.89). Nell’individuale i tre sono in evidente rimonta, rispetto ai risultati ottenuti nel dressage: Cotti è 26.mo, Tortella 36.mo, Guerra 45.mo. Quanto agli altri italiani in gara, nella maratona Flavio Lunardon ha chiuso 45,mo (81.83), Anna Toscani 64.ma (103.58), Antonio Rigamonti 65.mo (144.85). Eliminato purtroppo Alfonso Carretta.