Sabato 5 giugno si partirà alle 9 dal maneggio di Polinago alla volta di Palagano e delle sue antiche miniere. Palagano è un grazioso paese dal nome evocativo: in antichità “palaga” significava pepita d’oro. Le tracce di attività estrattiva nella zona, infatti, rimandano agli etruschi e ai romani che qui, si dice, portarono alla luce giacimenti di oro e altri metalli. In realtà, a partire dall’inizio dei primi scavi documentati, risalenti all’epoca degli estensi, per arrivare fino al 1943, anno in cui le miniere cessarono la loro attività, ci si accontentò di trovare rame comune.
Da Palagano, per giungere alle cave, si aprono ampi scorci panoramici sulla vallata del torrente Dragone, incorniciata dai colori mutevoli di boschi di querce e castagni. Lungo il percorso s’incontra una ricca varietà di vegetazione che comprende cerri, carpini, roverelle, corniole e maggio ciondoli oltre a zampillanti cascatelle d’acqua e ai bordi della boscaglia antichi metati, piccoli edifici in miniatura dove in passato si essiccavano le castagne raccolte nei boschi circostanti. Arrivati alle cave sarà possibile visitarle con l’ausilio delle Guide Escursionistiche di Palagano (GEP). Il ricovero dei cavalli è previsto per le 17.30, mentre i cavalieri ceneranno e pernotteranno in albergo.
Domenica 6 giugno sempre intorno alle 9 cavalli e cavalieri si rimetteranno in marcia per raggiungere il caratteristico borgo di Bocassuolo. Il percorso si snoda sulla dorsale appenninica e superando, una dopo l’altra, le cime verdi e boscose dalle forme ancora arrotondate e dolci si arriva alla frazione di Bocassuolo, antico borgo attraversato da caratteristiche strade selciate. Il campanile al centro del paese si erge su uno sperone di roccia rossastra, aspra e spigolosa che sovrasta l’intera vallata del torrente Dragone. Si tratta del Grotto del Campanile, uno dei più imponenti affioramenti ofiolitici della zona. Gli ofioliti sono spettacolari e rari ammassi rocciosi di origine eruttiva, affiorati due milioni di anni fa dal fondo dell’oceano. Questi giganteschi speroni isolati, di colore bruno o verdastro, offrono punti di osservazione panoramica privilegiati e spiccano nel paesaggio circostante per le caratteristiche uniche di forma, struttura e tipologia della vegetazione.
Il pranzo avverrà in baita a Piane di Mocogno e per le 17.30 è previsto il rientro al maneggio di Polinago.
Il percorso è facile e adatto a chi possiede sufficienti capacità equestri. Chi desidera può partecipare con il proprio cavallo, mentre amici e parenti non cavalieri possono aggregarsi ai punti tappa. È possibile effettuare anche solo una delle due giornate. Il tecnico che guiderà il gruppo sarà Tiziano Bedostri, tecnico Fise di III livello di equitazione di campagna.
per informazioni:
gruppoattacchivda@libero.it
tel. 348231239