
Già lo scorso novembre 2013 l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla si era fatta portavoce del tentativo di rilanciare la proposta di legge per riconoscere il cavallo come animale d’affezione. Scopo della proposta era, ed è tuttora, quello di impedirne la macellazione ed incentivare l’ippoterapia, supporto terapeutico prezioso soprattutto nelle patologie dei bambini.
L’idea sembra essere sempre più condivisa dal popolo italiano, che, secondo quanto riportano i dati del Rapporto Eurispes, per il 51,9% si dichiara favorevole ad impedire la macellazione degli equidi (cavalli ed asini) e ad equipararli ad animali da affezione (tra cui ad esempio cani, gatti e roditori domestici).