Il trattamento della sindrome di Cushing nel cavallo

Il trattamento della sindrome di Cushing nel cavallo

E’ stato lanciato oggi sul mercato italiano, da parte di Boehringer Ingelheim, il farmaco veterinario a base di pergolide, specifico per i cavalli, per il trattamento della sindrome di Cushing o PPID (Pituitary Pars Intermedia Disfunction). Questa patologia cronica, causata da un’anomala produzione di ormoni da parte dell’ipofisi, colpisce più del 30% dei cavalli dai 15 anni in su. Le ultime evidenze scientifiche dimostrano, inoltre, un’alta incidenza anche in cavalli più giovani. Il farmaco agisce normalizzando la produzione di ormoni da parte dell’ipofisi, riducendo così i sintomi fino alla loro completa scomparsa.

Se diagnosticata in ritardo o non adeguatamente trattata, la patologia ha gravi ricadute sulla qualità di vita del cavallo e, nei casi più gravi, si potrebbe rendere necessaria la soppressione dell’animale.

In fase precoce la sindrome di Cushing si manifesta anche con la laminite, un’infiammazione che colpisce la lamina, il tessuto che unisce la parete dello zoccolo con la terza falange. I cavalli affetti da laminite incontrano quindi notevoli difficoltà a sorreggere il proprio peso, infatti, a causa del dolore intenso, tendono a non appoggiare l’arto, manifestando evidenti zoppie. Questo tipo di infiammazione colpisce il 50% dei cavalli affetti dalla sindrome di Cushing ed è la più frequente causa di eutanasia.

Altri sintomi sono: diminuzione delle performance atletiche, riluttanza al lavoro, pigrizia e scarsa collaborazione, cambiamenti del mantello e del profilo corporeo.

In questa prima fase i tratti riconducibili alla malattia possono essere poco marcati, ma è possibile ottenere una diagnosi puntuale sottoponendo il cavallo ad un’analisi del sangue. Se diagnosticata in fase precoce e adeguatamente trattata, i sintomi tendono a scomparire in tempi brevi, a tutto vantaggio della qualità di vita del cavallo. Al contrario, un ritardo nella diagnosi comporta tempi di recupero molto più lunghi in quanto, con il progredire della patologia, le condizioni del cavallo si aggravano e i sintomi diventano più evidenti. Si aggiungono infatti infezioni ricorrenti, deficit neurologici, cecità, alterazioni della sudorazione, assenza del ciclo riproduttivo, atrofia dei muscoli scheletrici, adiposità localizzata, iperglicemia, addome a botte, aumento della sete e della diuresi.

Pergolide deve essere somministrata al cavallo una volta al giorno, nel corretto dosaggio stabilito dal veterinario. La compressa, da 1 mg, può essere somministrata con una piccola quantità di cibo, direttamente in bocca oppure sciolta in acqua. Evidenze cliniche hanno dimostrato che i primi miglioramenti sono visibili già dall’inizio del trattamento; 8 cavalli su 9 manifestano notevoli miglioramenti clinici in soli 14-35 giorni. In caso di patologia avanzata è necessario attendere dalla 6 alle 12 settimane.

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