
Le ultime vicende della Fise ci devono portare ad importanti considerazioni.
Non bastano i risultati sportivi per dare un po’ di pace e serenità alla Federazione. Nell’ultimo anno tutto si può dire tranne che siano mancati i risultati prestigiosi, quali da anni ed anni non eravamo abituati. Ma questo non è bastato per acquietare chi sa vivere solo di polemiche o vede sfuggire orticelli di potere su cui aveva fatto affidamento. Esistono dei regolamenti, giusti o sbagliati che siano, da mantenere o da modificare, ma esistono e vanno rispettati. E invece no. Chi ha fatto ricorso al Coni o al Tar sapeva benissimo come sarebbe andata a finire, eppure non ha esitato a sollevare un polverone e ad alimentare le polemiche, trovando anche appoggi onorevoli. Oggi è di moda così, in tanti settori (e lo vediamo tutti i giorni) e non solo nel mondo del cavallo: l’importante è accusare. Qualcosa di sordido resterà. Peccato che anche queste intemerate azioni ricadano comunque su tutti gli aderenti alla Fise: tempo e soldi, di tutti, sprecati.
Non è facile guidare una Federazione, ma per poter governare è necessario che tutto il consiglio segua la politica programmatica del Presidente, un programma, del resto, conosciuto ben prima delle elezioni. Non mi stancherò di dire che un governo ha una delega di rappresentanza da parte di chi ha votato, non può e non deve essere un centro di potere o di interessi personali.
Nonostante tutto, cioè le polemiche e le lotte intestine, gli sgambetti e le… sgomitate, sono anche arrivati i risultati che magari a qualcuno hanno provocato versamenti di bile invece che gioia per i successi della nostra equitazione. Il mondo “politico” è fatto così. Ma forse la svolta ci sarà, finalmente, a favore dello sport.
Mario Palumbo (*)
Con questa rubrica avvia la sua collaborazione con la FISE il giornalista Mario Palumbo, già direttore di Cavallo Magazine e di Eva Express e vice-direttore del Resto del Carlino, La Nazione e QN
fonte: www.fise.it