Ancce e Riders Club Italia esprimono dure critiche

Ancce e Riders Club Italia esprimono dure critiche

La pubblicazione delle spettanze federali per il 2015, contenenti aumenti di diverse voci, hanno indotto alcune associazioni e molti tesserati ad esprimersi in modo duro contro le ultime decisioni della Federazione Italiana Sport Equestri.

Riportiamo il comunicato apparso sulla pagina Facebook dell’Ancce, l’Associazione Nazionale Concorso Completo di Equitazione:

“Risanamento e rigore morale – quote FISE 2015:
ANCCE ritiene che la FISE dovrebbe, a fronte dei giusti richiami espressi nella circolare intitolata “Risanamento e rigore morale” applicare gli stessi principi alle proprie azioni, impostando dei rigorosi tagli ai costi della propria struttura e destinando maggiori risorse allo Sport. Non è più tempo di aumenti di quote o tasse ma piuttosto di tagli se non si vuole ridurre ulteriormente la base nelle nostre discipline.
Inoltre non comprendiamo, in un clima di sacrifici richiesti ai praticanti che si materializzano in aumenti delle tasse per i Brevetti, per gli Istruttori e per i Proprietari di cavalli che necessitano di un duplicato di una semplice etichetta, i motivi che invece portano benefici alle Forze Armate.

 

Di seguito trovate anche il comunicato pubblicato dal Riders Club Italia:

FISE, adesso BASTA!

E’ con grande dispiacere che constatiamo ancora una volta la miopia con la quale continua ad essere gestita la nostra federazione. Per rispetto verso gli attuali vertici e per dare modo ai dirigenti di svolgere senza intralcio il loro lavoro, abbiamo smesso di avanzare richieste, di pretendere un dialogo e di elemosinare risposte ai tanti quesiti che inevitabilmente ci affliggono.
Il tempo passa inesorabile e velocemente e ci troviamo alla vigilia di Natale senza un programma agonistico per la prossima stagione, o meglio, senza che nessuno abbia presentato un programma ai diretti interessati. La comunicazione tra i vertici federali e coloro che garantiscono la sopravvivenza della macchina burocratica chiamata FISE, ossia i tesserati, è del tutto inesistente.
Abbiamo aspettato che fosse presentato un piano di risanamento economico, abbiamo sperato che qualcuno ci illustrasse i bilanci, abbiamo fantasticato di poter conoscere i nomi dei colpevoli della disastrosa situazione in cui si trova la federazione, ma abbiamo rimediato solo un gran silenzio.
Il 2014 rimarrà nella storia per gli scandali che hanno danneggiato in modo grave l’immagine del nostro sport. Parliamo di casi di doping e di maltrattamenti di animali che sono stati sulla bocca di tutti e che hanno fatto scalpore anche sulle pagine della stampa straniera. E la nostra federazione che cos’ha fatto? Ancora una volta non ci è dato di saperlo, perchè manca trasparenza e chiarezza. Non c’è comunicazione. Il tesserato è trattato come la vacca da mungere alla quale non si deve nessuna spiegazione.
Adesso, però, ci sembra arrivato il momento di ricordare a chi si trova nella stanza dei bottoni che la federazione è degli atleti.
Senza una guida reale lo sport ha continuato ad andare in scena, si sono anche raccolti dei successi, a dimostrazione che gli unici attori indispensabili sono gli atleti, cavallo e cavaliere.
Non possiamo più ammettere di giustificare l’inefficienza di chi spreca i nostri soldi né tanto meno continueremo a farci insultare da chi si riempie la bocca parlando di etica e di morale, ma agisce senza conoscerne nemmeno il significato.
Gli aumenti di alcune voci delle spettanze FISE per il 2015 sono solo la goccia che ha fatto straripare un vaso pieno da troppo tempo.
A questo punto non ci interessa più come funziona lo sport all’estero, l’unica certezza è che non possiamo più accettare i sacrifici richiesti.
L’attività sportiva è diventata fonte di frustrazione sia per i dilettanti sia per i professionisti. Anni di noncuranza hanno tolto dignità a tutti coloro che, a diverso titolo, con passione e dedizione vivono di equitazione e per l’equitazione.
Ora pretendiamo di recuperare questa dignità. La nostra federazione deve essere capace di riconquistare la nostra fiducia mantenendo le promesse fatte in passato, ottemperando ai suoi doveri, onorando i suoi debiti verso i tesserati (rimborsi per l’attività agonistica ed altro), dimostrando di essere capace degli stessi sacrifici che, stagione dopo stagione, ha preteso e ancora pretende dagli atleti.
Questa volta spetta alla FISE dimostrare ai suoi iscritti di avere etica, deontologia, serietà e valori morali e non vice versa.

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