Money, money, money: non pensate alla canzone degli ABBA, ma piuttosto alle continue ed eccessive spese che gli appassionati degli sport equestri sono costretti a sostenere per praticare il loro sport preferito. Le voci sono tantissime, metterle insieme per costruire un quadro generale della situazione economica della Fise è quasi impossibile, ma lo è anche per il singolo utente che fatica a redigere il suo personale budget previsionale.
La Fise ha annunciato poco tempo fa di aver operato “un’ accurata revisione delle tariffe che comporterà l’abbassamento delle spese di iscrizione per i cavalieri e, parallelamente, anche degli impegni economici a carico dei comitati organizzatori.”
La nostra federazione scrive addirittura che “abbattere i costi di tutti i soggetti interessati all’attività sportiva è un piccolo grande miracolo di architettura amministrativa.”
Ma la comunità sportiva italiana non è più disposta a credere ai miracoli.
Analizzando la pagina intitolata “RIEPILOGO QUOTE FISE 2012” pubblicata sul sito della Fise (che per comodità vostra potete leggere qui sotto) sembra di addentrarsi in una selva oscura di piccoli grandi costi che in qualche modo ci riguardano e che poco alla volta ci svuoteranno le tasche. Il ruolo di istruttore comporta la spesa di x, come proprietari di cavalli sportivi saremo debitori di y, per praticare lo sport dobbiamo versare z per il tesseramento, zz per le gare, la nostra associazione sportiva dilettantistica ci costerà …, il cambio di residenza sportiva …, il documento del cavallo nuovo appena importato …, il passaggio di proprietà di quello appena ceduto …
(se il tuo browser non supporta gli iframe puoi leggere direttamente qui Quote tesseramento Fise 2012)
Ma una volta usciti da questo labirinto di spese, un po’ storditi naturalmente e per nulla convinti di voler sapere il risultato totale della somma che dobbiamo o che abbiamo già sborsato, una domanda sorge spontanea: ma quanto incassa la Fise ogni anno?
Siamo contenti di leggere che la nostra passione sia condivisa da centinaia di migliaia di persone, che la Fise abbia aperto le porte al polo, al volteggio, alla monta americana, al turismo equestre, all’endurance, agli attacchi, al cross e all’ horseball, trasformandoci di fatto in una grande e variegata famiglia che ha come minimo comune denominatore “il cavallo”. Mai avremmo, però, pensato di essere una comunità così vasta come viene descritta sulle pagine web della stessa federazione (potete leggere Qui ).
Di fatto la Fise comunica che può contare su:
-1900 associazioni sportive affiliate
-128.000 tesserati
-20.000 cavalli sportivi
-quasi 500 concorsi all’anno solo per la disciplina del salto ostacoli
Sono numeri che moltiplicati per quello che associazioni, comitati organizzatori, tesserati e cavalli devono versare annualmente alla Fise fanno almeno riflettere o meglio ci spingono ad aprire il cassetto per cercare quella calcolatrice che non usiamo da tempo.
Se a questo aggiungiamo una riflessione sugli oltre 400 concorsi inseriti in calendario (cifra che prende in considerazione solo quelli di salto ostacoli), non ne veniamo più a capo. Per ogni concorso nazionale un comitato versa 1000 euro per la prenotazione della data e 500 euro per la sua conferma, per un totale di …. ?
Su ogni iscrizione da noi pagata alla Fise viene versata una percentuale precisa.
Ma con questa grande utenza non si potrebbe davvero riuscire ad abbassare i costi? In fondo la teoria dell’economia di scala non è aria fritta. I rinnovi annuali dei passaporti poco più di dieci anni fa nemmeno esistevano e ora sono passati in un decennio da 26 a 70 euro.
Sui siti web delle altre federazioni sportive si trovano pubblicati i bilanci di gestione, sul sito della Fise no (noi a dire il vero lo abbiamo chiesto in modo ufficiale, ma la prima volta ci hanno preso a male parole, la seconda non ci hanno nemmeno risposto).
Carta Fise
Adesso la federazione sport equestri ci chiede di munirci anche della nuovissima Cartasì Fise, la prima carta di credito prepagata targata FISE ! Dal 4 di giugno solo se in possesso della carta potremo continuare ad usufruire dell’iscrizione ai concorsi online. Ancora non è scritto nero su bianco cosa succederà se non dovessimo acconsentire a sottoscriverla. La carta costa 120 euro + IVA all’anno. Un po’ cara se si considerano le altre in commercio. Qui le carte di credito prepagate a confronto !
Inoltre il regolamento relativo pubblicato da Cartasì riporta: quota di rilascio gratuita.
Certo in cambio potremo avere “sconti e riduzioni di 10 euro a binomio” sulle iscrizioni, ma di contro pagheremo minimo 2 euro per ogni ricarica. Avremo inoltre gratis l’abbonamento a Class Horse Tv che, però, molti di noi hanno già con Sky. Insomma ci sembra che 120,00 euro in più per ogni tesserato interessato a partecipare a concorsi ippici sia un aumento dei costi non certo una riduzione.
Che motivazioni hanno spinto alla creazione di questa carta visto che una volta comprata ognuno potrà di fatto pagare come meglio crede e quindi in sintesi non si è costretti ad utilizzarla ?
La federazione italiana sport equestri non dovrebbe avere fini prettamente economici, ma impiegare le risorse prodotte da una buona gestione economica dell’ente ai fini di migliorare lo sport, rendere la vita più facile ai tesserati, garantire loro più servizi ed aiutare gli atleti a raggiungere i massimi livelli ed i più importanti successi. Come vengono impiegate dunque le risorse della nostra federazione ? Gli sforzi che ci sono richiesti ci peserebbero forse meno se capissimo a cosa servono e ne vedessimo nel concreto i risultati.