Fieracavalli, 120 binomi per i 120 anni di storia equestre

Fieracavalli, 120 binomi per i 120 anni di storia equestre

Fieracavalli taglia il traguardo delle 120 edizioni alla Fiera di Verona (25-28 ottobre) con 128mila metri quadrati espositivi, oltre 750 aziende provenienti da 25 paesi, 60 razze equine, per un totale di 3.000 esemplari, portati in fiera da 35 associazioni allevatoriali.
Dal 1898 la rassegna accompagna l’evoluzione del ruolo del cavallo attraverso la storia del Paese: da strumento di lavoro nei campi e mezzo di trasporto, a compagno fidato nello sport, nella pet-therapy e nella vita di tutti i giorni.
Ed ecco comparire nel corso dei decenni, sugli scaffali della Fiera, il fieno controllato, i mangimi adatti per ogni esigenza, gli snack per cavalli, una quantità infinità di integratori naturali, le coperte per i massaggi, i progetti per box e trailer sempre più confortevoli, i trucioli di alta qualità per le lettiere e tutto quello che, tra shampoo, balsami, creme, gel, rappresentano il must have per il benessere e la salute del cavallo. Dall’equino al cavaliere, un pianeta di aziende produttrici di abbigliamento pronte a rispondere a tutto: dal cappello del cowboy alla giacca su misura per il dressage, per proseguire con stivali, stivaletti, guanti, pantaloni da equitazione e camicie da gara, per vestire da capo a piedi il perfetto “uomo di cavalli”.

Anche le selle, un tempo considerate solo un mezzo per il cavaliere, vengono concepite per rispettare la biomeccanica del cavallo, studiando minuziosamente la distribuzione delle pressioni dovute al peso del cavaliere. Grandi passi avanti anche in termini di sicurezza, con caschi di nuova generazione, staffe all’avanguardia, corpetti e airbag studiati per il confort dell’atleta. Il cavallo non resta indietro: per lui, sottopancia con gancio di sicurezza, testiere che si adattano alla morfologia della testa, coperte da paddock e protezioni per le gambe sempre più moderne.

«Fieracavalli, nonostante stia investendo molto su sport, turismo e spettacolo, non smentisce le sue origini mercantili – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –. Quest’anno l’area commerciale del padiglione 6 era sold-out già a luglio, con lo spazio espositivo aumentato del 18 per cento. Una crescita che ha riguardato anche l’internazionalità delle aziende presenti, con quelle provenienti dall’Europa e dall’America Latina che hanno registrato un incremento del 20 per cento. Continua inoltre la collaborazione con ICE-Agenzia per un incoming mirato di buyer da Germania, area dei Balcani, Stati Uniti, Brasile, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Oman, Cina e Mongolia».

Fieracavalli ha poi un’anima sportiva. All’interno del programma distribuito su 4 giorni, spicca il 120×120 Gran Premio Fieracavalli: concorso di salto ostacoli che ospiterà 120 binomi, per celebrare i 120 anni di storia della manifestazione. Un evento inedito organizzato nel padiglione 8 (lo stesso riservato ai Big della Longines FEI Jumping World Cup™).
I cavalieri hanno avuto a disposizione un circuito di 7 gare per aggiudicarsi la qualifica: Copertino (Lecce), Manerbio (Brescia), Gorla Minore (Varese), Sommacampagna (Verona), Ruvo di Puglia (Bari), San Giovanni in Marignano (Rimini) e Arezzo.
Ottanta riders accederanno tramite qualifica; i rimanenti 40 potranno contare sulle wild card. Conditio sine qua non: “Non sono ammessi i cavalieri che hanno partecipato a grandi circuiti, come i campionati italiani assoluti”. Lo assicura Riccardo Boricchi, show director del 120×120 Gran Premio Fieracavalli.
“L’idea – ha dichiarato Boricchi – nata da Armando di Ruzza (responsabile della manifestazione Fieracavalli, ndr), era quella di creare qualcosa che privilegiasse gli amatori, che sono il vero motore della disciplina del salto ostacoli. Quello che mancava a Fieracavalli era proprio un collante tra il nord, il centro e il sud, che desse l’opportunità agli appassionati di qualificarsi per un evento inedito all’interno della fiera, nello stesso campo dei Top-riders”.

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