E’ finita male, lo scorso 25 luglio, a Pistoia, la celebre Giostra dell’Orso, la manifestazione equestre che rievoca l’antico palio del XIII secolo nel giorno dedicato al patrono della città San Jacopo. Una rievocazione storica, una gara di velocità tra i rioni cittadini, da sempre oggetto di discussione, a causa della sua natura pericolosa.
Se n’è avuta conferma quest’anno, quando è stata data la notizia della morte di Oracle Forze e Golden Storming, due purosangue rispettivamente appartenenti alle contrade del Grifone e del Drago. A causa delle gravissime condizioni dei due animali, riportate in seguito alle rovinose cadute nel corso della gara, i veterinari sono stati infatti costretti a sopprimerli.
Già in atto le proteste degli animalisti, che ne chiedono la definitiva sospensione, prima fra tutti la LAV, che annuncia azioni legali per dare giustizia ai due cavalli abbattutti. “Quando un incidente si ripete, non è più un incidente, non è semplice casualità. E’ animalicidio[…]” afferma Gianluca Felicetti, Presidente della LAV, a sottolineare gli episodi che in questi ultimi anni hanno portato ad accrescere il numero di vittime in questo genere di manifestazioni.
Sotto processo sono soprattutto le scelte dell’organizzazione di far gareggiare i cavalli su un terreno “complicato” (la pista era infatti stata battuta dalla pioggia poco prima della gara) e la scelta di alcune contrade di far gareggiare cavalli purosangue, noti sì per la loro predisposizione alla corsa, ma anche particolarmente inadatti a piste accidentate.
La gara, sebbene sia terminata senza assegnazione del Palio, cosa mai accaduta prima e segno del profondo turbamento creato dagli eventi, è ora al centro delle polemiche. Il sindaco Samuele Bertinelli ne ha disposto la sospensione per un anno, in attesa di capire quale sarà il futuro della manifestazione.