Primi esiti dell’autopsia su Hickstead: dichiarazioni Fei

Primi esiti dell’autopsia su Hickstead: dichiarazioni Fei

L’esame autoptico effettuato su Hickstead, il saltatore del cavaliere canadese Eric Lamaze, campione olimpico nel 2008, deceduto al termine della tappa  di Verona della Rolex FEI World Cup™ del 6 novembre, ha confermato la rottura dell’aorta che ha provocato un arresto cardiaco.

Per avere l’esito degli altri test effettuati per stabilire le cause di questa rottura, saranno necessarie alcune settimane. Lo stallone 15enne è collassato ed è morto dopo aver completato il suo percorso con sole quattro penalità. Eric Lamaze (Can) è uscito illeso dall’incidente. “La perdita di ogni cavallo ma specialmente di uno con il carattere e la storia di Hickstead è sempre  uno shock per tutti, ma il nostro pensiero va al difficile momento di Eric Lamaze e John Fleischhacker”, ha dichiarato il direttore del servizio veterinario FEI, Graeme Cooke.

“Secondo il regolamento FEI ogni morte di un cavallo in un evento FEI deve essere seguita da autopsia. Le risultanze preliminari hanno rivelato una catastrofica rottura del più grande vaso sanguigno, l’aorta, che ha repentinamente causato un attacco di cuore. Si tratta di un incidente inconsueto  nel salto ostacoli e seppure stiamo valutando tutte le possibile cause è possibile che non troveremo mai le reali motivazioni”.

 

Highlights dalla conferenza

 

Per  vedere la conferenza:

http://www.cbc.ca/video/#/Sports/Top_Stories/1237510081/ID=2165998322

 

Rottura dell’aorta: le ipotesi sulla morte del cavallo  Hickstead sono state confermate dal cavaliere Eric Lamaze oggi a Toronto nel corso di una conferenza stampa convocata alla vigilia del Royal Agricoltural Winter Fair, presso l’ufficio del suo legale Tim Danson.

“Il cavallo ha saltato molto bene a Verona – ha detto il campione olimpico visibilmente emozionato- sia nel primo che nel secondo giorno ma soprattutto nella gara finale.

 

 

 

 

E’ letteralmente collassato. Nulla è stato inusuale durante il percorso. Persino l’ultimo salto è sembrato normale. E’ difficile per me ricordare come sia avvenuto il tutto. Ero un po’ distante da lui. Il cavallo si è assicurato di non farmi male mentre succedeva”.

Lamaze ha aggiunto “tutte le persone dello staff di Verona sono state velocissime per assicurare assistenza al cavallo” ed ha fatto notare che  nelle giornate precedenti  le gare Hickstead era sempre controllato da un veterinario due o tre volte alla settimana. “Non lo avrei mai impiegato in gara  se non fosse stato perfettamente in forma” ha detto ancora Lamaze. “Era certamente il più forte  e sano tra quanti presenti in scuderia”.

Lamaze ha precisato che prospettava almeno un altro anno pieno di attività per il cavallo e  di non pensare assolutamente al suo ritiro prima dei Giochi Olimpici di Londra. “Ci sono momenti in cui il cavallo era veramente imbattibile”, ha ribadito Lamaze, “e altre volte in cui era semplicemente il più forte”.

Lamaze ha concluso con un ringraziamento ai suoi supporter: “Voglio ringraziare tutti quanti hanno contribuito alla straordinaria carriera di Hickstead: lo staff che se ne è occupato, i cavalieri che lo hanno montato, i veterinari e gli altri che ci hanno aiutato in giro per il mondo:  dai maniscalchi a tutti gli altri. Ognuno ha fatto la differenza”. Lamaze ha confermato che il cavallo è stato cremato dopo l’autopsia.

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