
A San Marino sorge Serenity Horse, il centro di accoglienza e di recupero per equidi a fine carriera o maltrattati, del quale si avvale ora la LAV per fornire assistenza ai cavalli affidati in custodia giudiziaria all’Associazione e avviarli all’inserimento presso famiglie in grado di ospitarli e di averne cura.
Alcuni cavalli hanno già trovato casa e altri sono prossimi alla partenza: Marylin è stata adottata alcune settimane fa e vive in Puglia, nella bellissima tenuta privata della sua nuova famiglia, in compagnia di un altro cavallo. Anche Evelina ha trovato casa e presto lascerà Serenity Horse, così come Clementina, che sta terminando il suo periodo di rieducazione a Brescia presso una delle volontarie LAV che si dedicano ai cavalli.
Tita, Gigio, Dylan e Lucky Day invece sono in cerca di una casa e di una famiglia che possa accoglierli. Coloro che non possono adottare un cavallo, possono comunque contribuire a salvare questi magnifici animali contribuendo alle loro necessità attraverso una donazione in loro favore oppure adottandoli a distanza. alsiasi cavallo, giovane o vecchio, sano o con qualche acciacco, è in grado di dare moltissimo in termini di affetto e compagnia, è un dono inestimabile che arricchisce la vita di chi lo accoglie.
Serenity Horse si estende per 40 ettari sulle colline di Fiorentino (San Marino), dispone di grandi pascoli in cui i cavalli possono vivere liberi allo stato semi-brado, ritrovando le condizioni quanto più vicine a quelle naturali. Qui continua il programma di recupero comportamentale degli animali, secondo una linea operativa che vede coinvolti i volontari LAV e lo staff tecnico in sessioni di lavoro mensili, durante le quali i cavalli sono valutati e guidati nel loro rapporto con gli umani attraverso un metodo cognitivo-relazionale. Le linee guida di questo programma sono state affidate al preparatore Mattia Zerbin, dell’Horsemanship Academy di Rovigo, e stese in un protocollo ufficiale.
“La nostra scelta di gestione naturale del cavallo comporta che gli animali siano tenuti in condizioni di libertà, all’interno di un branco, perché sia loro permesso di esprimere tutti i comportamenti specie-specifici e vivere in armonia con i loro simili – dichiara Nadia Zurlo, responsabile LAV settore Equidi – Abbiamo inoltre adottato ufficialmente il barefoot, ovvero il cavallo a piede scalzo, parte curata da Luigi Bussi – pareggiatore naturale – così come un tipo di equitazione, quando possibile, di tipo zooantropologico, curata dal dott. Francesco De Giorgio di EquinSenseExperience di Montorio Romano. La stessa gestione è richiesta anche agli affidatari dei nostri cavalli, per i quali stiamo creando un percorso di formazione “personalizzata”, da effettuare insieme con il cavallo adottato. L’affidatario può così iniziare a relazionarsi con l’animale, imparare tecniche corrette di avvicinamento e gestione, e rivolgersi agli esperti per qualsiasi necessità.”
“Una diversa organizzazione dei corsi ci permette di coniugare il lavoro pratico con la formazione, specializzando sempre di più i volontari, il cui numero è in crescita – prosegue Nadia Zurlo – Per i volontari si tratta di una straordinaria esperienza per avvicinarsi a questi animali e potergli offrirgli un aiuto concreto: chi fosse interessato a questo impegno, può richiedere informazioni alla LAV”.
Per maggiori informazioni: http://www.lav.it/